lunedì 30 settembre 2019

Pietre dei Druidi o altare alieno? Una giornata tra Stonehenge, Salisbury e la zona dei Crop Circle


25/09/19

Il brutto tempo non mi spaventa piú, non dopo il ribaltone di ieri e soprattutto non per la tappa che ho in mente oggi. Stonehenge, il più famoso circolo di megaliti al mondo, con la pioggia potrebbe essere anche piú mistico! Come prima cosa vado ad acquistare 2 fette di gateau al cioccolato da Patisserie Valerie, il mio must nel Regno Unito. Una visita sulla grande isola, per me non puó dirsi tale senza almeno una tappa in una delle tante pasticcerie sparse per il paese, compresi Scozia e Galles.


Assicurato il carico, mi incammino verso la ferrovia e prendo un treno per Salisbury. Appena uscita dalla stazione, sulla sinistra si trova un bus verde che conduce al sito di Stonehenge per 16£, se invece si vuole portarsi avanti, soprattutto in alta stagione e non fare code alla biglietteria del sito, si acquista sempre dall' autista, il biglietto da 31,50£, comprensivo di ingresso e visita ad Old Sarum, il vecchio insediamento della cittá di Salisbury e roccaforte, di cui rimangono un profondo fossato e un bel prato verde costellato dalle ultime pietre bianche rimaste in piedi del vecchio castello.


Si puó tranquillamente evitare se si é stanchi e soddisfatti e si preferisce dedicare piu tempo alla bellissima cittadina di Salisbury. Procedendo con ordine, arrivati al centro visitatori di Stonehenge si puó affrontare  una camminata di 3 km fino al luogo delle pietre oppure accomodarsi sul piu comodo shuttle bus che in pochi minuti porta a destinazione.


Unica scomoditá: il visitor centre non é provvisto di lockers per i bagagli e quindi devo tenermi lo zaino sulle spalle tutto il tempo. Ovviamente non mi fanno il favore di tenerlo, preoccupati di chissá quale arma nucleare possa nasconderci dentro. Scopriró che é malcostume ovunque..no lockers, no friendly..pensare che in Giappone, anche la più piccola stazioncina.. In realtá poi la visita alle pietre non é cosí lunga; un camminamento fa tutto un giro intero intorno alla formazione e se non si hanno tendenze da esploratori riguardo alla zona circostante, si puó tranquillamente effettuare nel tempo minimo. Oltretutto oggi l' affluenza é nulla, perció si riesce ad avere una bella visuale e fare belle foto senza milioni di persone tra i piedi.


Tornata a Salisbury giro a piedi lungo il canale. Mi concedo il mio pasto quotidiano in un pub ordinando una pie di manzo e cipolle, altro mio imprescindibile must della cucina nostrana, come sempre accompagnata da verdure di stagione e salsa gravy. La birra di oggi é super local e siccome mi trovo in zona mistico/fantascientifica, si chiama Crop Circle, in onore ai famosi e "alieni" cerchi nel grano, che qui in zona compaiono a centinaia ogni estate, per la gioia dei coltivatori!


Proseguo verso la cattedrale con la guglia più alta d' Inghilterra, che vale da sola la visita a Salisbury, mentre incontro strade impreziosite da edifici antichi in stile vittoriano o in stile Tudor. Una strada chiamata Canal Street rimanda a tempi antichi quando le strade erano canali attraversati dall' acqua.


La cosa funzionó bene per diverso tempo, poi quando la situazione inizió a stagnare e a creare il rischio di epidemie, vennero asciugati e si optó per le strade comuni. Soddisfatta anche di questa giornata, rimonto su un treno per Bath, l' unico insediamento romano in Inghilterra ad avere una fonte e di conseguenza dei bagni termali. Arrivo che é quasi il tramonto sul fiume Avon e il Pulterney Bridge si specchia romantico e drammatico sull' acqua, che scende scenografica lungo uno pseudo vortice artificiale di gradini.




Questa tappa l'ho desiderata e aspettata da tempo, la storia che si respira qui, l'architettura, l'incredibile ingegneria e l'ingegno dei romani , il grande impero e i suoi avamposti, lo sfarzo che ancora si vede lungo le strade e gli edifici; non faccio a tempo a lasciare lo zaino in camera che sono nuovamente in strada per fotografare Bath in versione notturna.


Mentre salgo lungo la Queen road alla ricerca della casa museo di Jane Austen che qui visse con la famiglia, mi si riempiono le narici di odor di stallatico, la strada davanti a me é transennata e ricoperta di terriccio e pullula di uomini in giacchetta rifrangente. Al centro della scena attori in abiti vittoriani, con le parrucche ricciute e altri a cavallo. Stanno girando un film in costume.


Continuo a camminare per fissare i punti per la visita dell' indomani e per capire se un giorno mi sará sufficiente per esplorare Aquae Sulis, il nome romano di Bath. Mi accorgo, passando davanti a pub e bar, che la cittá é molto attiva musicalmente e pullula di locali e giovani festaioli, neanche a dirlo io soggiorno proprio sopra uno di questi e fino alle due saró accompagnata dai miagoliii etilici dei barcollanti avventori.

Swanage, la Jurassic coast e Old Harry Rocks



24/09/19
Mi sveglio con ancora i dubbi del giorno prima, visto che il cielo non promette bene, peró vedo aprirsi uno spiraglio tra le nuvole e tento la sorte andando a cercare il bus Breezer50 che va fino a Swanage, passando per Poole. Si prende in Bournemouth Square, dove ci sono tutte le pensiline dei bus, presso quella che porta la lettera V. Inizialmente mi siedo sul bus al piano superiore semicoperto, ma poi quando inizia a piovere scendo, poco prima che una cascata venga giù dalle scale senza che nessuno batta ciglio.


Dietro di me una donna zingara sdraiata sui sedili parla al telefono per tutto il tragitto. Arriviamo a Sandbank, un piccolo istmo dove ciondolano le barchette ancorate e si pratica il Kite Surf, che si protende verso Studland, dall' altra parte della baia.
La seconda fermata significativa é Poole, poi passando verso l' interno incontriamo Corfe Castle, un bellissimo borgo di case in pietra e vecchie locande, con un castello semidiroccato in cima alla collina a cui giriamo intorno.


Finalmente si arriva a Swanage e splende un bel sole caldo nonostante qualche nuvolaccia. Mi dirigo verso l'oceano e arrivata in fondo al lungomare, invece di proseguire per la spiaggia, seguo la strada che porta in periferia, per finire tra un gruppo di case con diversi cartelli minacciosi di proprietá privata, sció e alla larga. Di fatto un piccolo passaggio tra le case, riconoscibile da un omino stampato sull'asfalto, conduce ad un prato in cui una lapide di pietra indica l'inizio del sentiero "Coast Path Studland 3".



Il primo pezzo é tra la vegetazione e i campi dove oziano le mucche, poi inizia la pendenza e si apre sulla scogliera, direttamente sul mare. Il vento é piacevole, aiuta a tenere la temperatura corporea accettabile. C'é una bella visuale a 360 sul golfetto, la cittadina di Swanage, i campi verdi.


 Arrivata in punta a quello che credevo essere la fine del percorso, in realtá scopro che il sentiero digrada e diventa ancora piu interessante, tra alberi bassi e con la chioma da un lato e fiori tipo cardi, quel genere vivo che sembra morto, ma che é perfetto per sopportare il vento costante. Finalmente si vede anche il bianco frastagliato delle scogliere e alcuni faraglioni molto pittoreschi. Queste Cliffs di gesso sono in continuo cambiamento, arretrano e si sgretolano in mare ad una velocitá spaventosa.


La passeggiata lunga 8 km arriva fino alle Old Harry Rocks, due formazioni staccate dal sentiero che decretano l'arrivo. Poi volendo si puó continuare per circa 3 km fino a Studland e riprendere un bus da li, oppure continuare la visita sulla Jurassic Coast, che si estende fino a Exmouth, lungo 150 km di scogliera erosa che ha portato alla luce 185 milioni di anni di strati geologici e fossili, risalenti al giurassico, triassico e cretaceo.


Uno dei posti che avrei voluto visitare e che pare raggiungibile con estenuante dispendiondi tempo e denaro é Lyme Regis, dove si dice che per trovare fossili sulla spiaggia basta essere equipaggiati di un paio d'occhi. Dopo la visita al vecchio Harry torno sui miei passi, felice come una bimba, per aver avuto l'opportunitá di godere anche di questa passeggiata con il sole sopra la testa a illuminare il bel panorama. Rientro a Swanage e gironzolo per il paese, cercando qualcosa da mettere sotto i denti.


 Ho preso il giro di fare colazione e poi un pasto unico a metá pomeriggio, che racchiude il pranzo e la cena; un pó perché l' Inghilterra é cara e quindi devo limitare le spese, un pó perché sono genovese e non mi piace lo sperpero, un pó perché cosi mi rimetto in forma, dopo l'estate alimentarmente scombinata e vado a dormire piu leggera. Siccome non ho voglia di Fish and Chips, rimonto sul Breezer 50 per rientrare a Bournemouth.


La zingara anche stavolta é al telefono sdraiata sugli ultimi sedili, ma giá che c'è il sole e non ho voglia di sentirla ( ho la convinzione che anche se non la capisco, le sue ciancie negative vadano a indebolire il mio organismo..come faccio a sapere se sono negative dipende dal tono della voce..mi sbaglieró, ma la gioia di passare le giornate sdraiata sul bus a parlare al telefono non me la immagino..) vado al piano superiore. Finalmente posso visitare anche Bournemouth, anche se non la trovo granché interessante. La posiziono, nella scala di gradimento, tra Eastbourne e Brighton..molto al di sotto di Eastbourne, ma per ora non ho altri villaggi costieri da aggiungere alla lista. Finisco a mangiare al pub di Mary Shelley e poi torno in stanza a pensare alla bella giornata che ho trascorso.


martedì 24 settembre 2019

Giornata mesta di pioggia tra Brighton e Bournemouth


23/09/19
Mi rimetto lo zaino in spalla e scendo la collina fino alla stazione di Southwick, dove la pioggia mi grazia ed inizia ad abbattersi sulla pensilina pochi minuti dopo il mio arrivo. La gente é strana qui nel Sussex..si ostina a portare le infradito anche se di summertime non é rimasto che un ricordo. Si certo, fino a due giorni fa si schiattava e c'era il sole, ma le previsioni le guardo anch'io che non sono di qua, e poi comunque era un tempo da lupi anche all'alba, non si puó proprio dire  che ci abbia colto di sorpresa! Vabbé, volere é potere e se vuoi l'estate vorrá dire che starai in infradito fino a giugno prossimo..se non ti cadono le dita prima. Io per contro ho gia pantaloni lunghi, felpa e giacca da sci, che tanto é impermeabile. Il treno mi porta fino a Southempton e da li fino a Bournemouth, dove evito la secchiata numero 2. Faccio un microgiro alla vicina chiesa di St. Peter, dove scopro essere sepolta Mary Shelley, la scrittrice di Frankeinstein.


In realtá non é che lo scopro dal nulla, é che mi pare strano che davanti alla chiesa sorga un pub che porta il suo nome. La scoperta della cittadina va in vacca a causa dell' acquazzone che non accenna a smettere, cosi mi tocca rimanere segregata in ostello fino all' ora di andare a nanna, senza ben sapere cosa fare dell' indomani .

Brighton il vecchio gingillo dei Londinesi



22/09/19
Come predetto dal meteo, la mattina il cielo é schifosamente plumbeo e i marciapiedi annacquati. Il mio host mi prepara una super colazione e poi esco sul lungomare a fare due passi. Ci sono solo coppie di anziani e scolaresche.


Il molo é deserto e ogni tanto il cielo si apre per far brillare la cupola dorata. Giracchio per le stradine fino a mezzogiorno, poi prendo il treno per Brighton.


La mia nuova host é una mamma  super figa bionda con una casa bomboniera da sogno in collina, il marito vigile del fuoco, un bel bimbetto simpatico e un cagnolone coccoloso con la copertina.
Brighton non mi fa impazzire, delle cittadine costiere é la meno caratteristica, benché un tempo fosse considerata il gingillo sul mare dei Londinesi, l'ho trovata un pò trasandata, senza la poesia di Ramsgate e il Pier di Estbourne.


Oltre il Royal Pavillion, edificio in stile orientale voluto da Enrico IV come sua abitazione vacanziera, che merita sicuramente una visita, il Pier è bruttarello, una sorta di giostre permanenti tra la classica puzza di cannoli fritti e autoscontri ( compresi i truzzi!) e non mi piace la torre di avvistamento, quello pseudo ascensore della British Airways alto 531 piedi che ha sostituito la ruota panoramica e che pare permetta di vedere fino al canale della manica.


Comunque ha i suoi angoletti nascosti, come i vicoletti detti Lanes, dove si va a caccia muralescolorati e ci si infila nel labirinto di viuzze che porta fino alla stazione. 


E proprio vicino alla stazione, dopo innumerevoli dipinti sulle pareti di edifici e negozi, incontro il Prince Albert Pub, dove Bansky fece il suo 'kissing coppers', anche se quello che c'é ora é una copia, perché l' originale é stato venduto dal proprietario ad una galleria di New York per 500.000 sterline. Se ci penso non ci credo..ti ritrovi un Bansky sul muro del palazzo e tu, che non hai fatto niente lo vendi e campi sereno tutta la vita! Ma Bansky cosa ci guadagna, a parte la fama? 


lunedì 23 settembre 2019

Da Rye ad Eastbourne: fantasmi, vegetazione e scogliere ventose del Sussex

21/09/19

Scendo lungo Nunnery Fields, lasciandomi alle spalle l' antico maniero in cui ho dormito, mi fermo alla vicina stazione dei bus perché non ho voglia di arrivare fino alla ferrovia e vedo che ne parte uno a breve per Ashford, da cui prenderó un treno per Rye, nel Sussex, anche se l' escamotage non mi fará risparmiare né tempo né denaro. I trasporti e i pernottamenti sono un salasso su questa piccola grande isola! Non posso che pensare a quanto sia piu economico il Giappone di cui ho sempre temuto il caro vita! Anyway, il percorso é molto bello, tra villaggetti di campagna e casette di mattoni degne di un set cinematografico, invece l' Inghilterra é tutto reale, la gente in queste deliziosi cottage ci vive.


I paesaggi sono meravigliosi, le linee delle colline, le chiesette che spuntano puntute con i loro piccoli cimiterini annessi, con tombe che raccontano i secoli, non si può fare a meno di pensare che la natura sia stata molto generosa con la Gran Bretagna.
Il treno per Rye é composto da 2 unici vagoni e si stipa in breve tempo di anziani che vanno ad asciugarsi le ossa sulla costa e gruppi di ragazzi biondi e chiassosi, in succinti abitini da mare, che scioccano la pluricoperta coppia di giapponesi seduti di fronte a me.



Appena partiamo stappano un prosecco, lo condiscono con succo d'arancia industriale e si accomodano sulla moquette. I giapponesi storcono il naso indignati e tuffano le facce nei reciproci cellulari, perdendosi cosi, anche la vista di tutto ció che passa al di lá del vetro. A Rye un fiume di persone si riversa nella piccola stazione e poi lungo le strade che portano al vecchio villaggio.


Lo zaino mi impedisce la libertá dei movimenti e addocchiato un Community Centre pieno di giochi e attrezzature, dove stanno lavorando due uomini, tento la carta del fascino latino per mollarglielo per qualche ora. Acconsentono un pò straniti e io, piu leggera, vado alla scoperta del bel paesino. A parte l'immancabile fantasia dell' architettura inglese, che amo alla follia, ció che mi sorprende e mi delizia sono le piante che ricoprono le facciate degli edifici, i fiori, che riescono a crescere ovunque.


Sará che piove spesso, quindi la terra é piu fertile, sarà che devono farsi perdonare alcune scempiaggini (come i due rubinetti con getti separati nei lavandini, cosi la mano sinistra si ustiona mentre la destra si congela) ma giorno dopo giorno continueró a stupirmi per i bellissimi fiori che spuntano dai posti piu impensati ( persino tra il marciapiede e la fine della spiaggia ho visto mazzi di campanule).


 Un esempio lampante é la facciata del famoso Marmeid Inn, antica locanda del 12° secolo, dimora di almeno 4 spiriti che occupano le stanze 1, 10 e 19. Trascorse circa tre ore, decreto giunto il momento di proseguire il mio viaggio verso il mare, un pó di panico perché trovo il Community Centre chiuso, sospiro di sollievo quando vedo gli uomini tornare, dopo aver molestato tutti gli esercenti dei dintorni in cerca di aiuto..infine arrivo a Eastbourne.


Siccome il meteo dice che da domani inizierá a piovere fino a per sempre, mi affretto a conquistare un posto sul bus per Beachy head, ma affascinata dai panorami mozzafiato, manco la fermata di due stop..ergo, scendo a Birling Gap, e mai sfiga fu piu propizia, in quanto avró una stupenda vista sulle Seven Sisters verso Seaford e un bellissimo trekking sali scendi di un paio d'ore lungo tutta la ventosa scogliera fino a Eastbourne, in compagnia di Ryan, un simpatico ragazzo di Hong Kong naturalizzato londinese.


Mentre trottiamo verso la cittadina, col sole che tramonta alle nostre spalle parliamo di tutto un po’, tra cui guerra, brexit, patriottismo e civilizzazione, poi di colpo, con una super pendenza innaturale, la collina finisce e ritorniamo a camminare sul lungo mare, come se non fosse mai esistita, come se la scogliera si innalzasse dal nulla  e nel nulla venisse di nuovo inghiottita.


Inizia il vero viaggio: il Kent da Ramsgate a Canterbury ( al genio di Dickens porto il mio omaggio )


20/09/19

Il mio primo risveglio in terra d'Albione. Porto lo zaino giu nell' ingresso e a piedi mi dirigo verso la Viking bay, c'é ancora un bellissimo sole caldo che fa luccicare l' oceano e si riflette sulle vetrate dei ricchi edifici alle mie spalle. Il mare visto dall' alto, le baiette perfette dove qualcuno passeggia, le cabinette colorate tanto caratteristiche del beach style britannico.


Mi addentro nel piccolo villaggio di Broadstairs, dove alcuni localini servono la colazione, troneggia la casa museo di Charles Dickens nella sua architettura cosi tipicamente local. Raggiungo la passeggiata che punta verso le scogliere di gesso che splendono al sole, passo in mezzo a casette di mattoni, verdi prati spazzati dalla brezza marina e sorvolati dai gabbiani.


Il panorama é perfetto, ordinato, verde, brillante. Il Kent è un posto magnifico dove ambientare romanzi, lo sapeva bene Sir Dickens. Vedo in lontananza il Castello di Kingsgate, che troneggia sul mare, mia meta prima di fare un salto a Margate e infine salire sul treno per Canterbury, dove alloggio in un ostello, fuori dal centro. Quando arrivo il sole é ancora alto in cielo e le stradine piene di pub fioriti e case a graticcio attirano le passeggiate a naso in su.



Adoro questa meravigliosa architettura inglese, le finestrone che vengono in fuori, prismatiche, tutto questo vetro piuttosto che pareti di legno e mattoni ad oscurare la luce e la vista, i ricchi tendaggi, il ferro battuto che decora ogni cosa, le tappezzerie antiche, i pavimenti di legno che suonano e cantano sotto le scarpe. Bisogna per forza farne parte, bisogna entrare e mangiare a questi tavoli, bere appoggiati ai divani impunturati, mentre i cucú degli orologi fanno risuonare le stanze ancora vuote dei vecchi pub. Un piccolo canale trasporta barchini e turisti sdraiati sui cuscini, come se fossimo a Venezia.


Visito la Cattedrale, coi suoi delitti, i suoi segreti, i passaggi nascosti e le porte che si aprono da sole. C'è un gran fermento di abiti talari, durante la mia visita, fugaci e rapidi si insinuano dietro angoli di pietra, si infilano dietro porticine misteriore, scompaiono e riappaiono tra la cripta e il chiostro, come sottili anime erranti.


Quando gli ultimi scampoli di sole illuminano le mura intorno ai giardini, faccio ritorno al mio antico maniero, per pianificare le prossime tappe. La grande vecchia casa che mi ospita é tutta scale, moquette e porticine di misure irregolari, il massimo per addormentarsi tra i lamenti delle pareti di legno e fantasmi di arcivescovi assassinati per ordine del re.


Approdo in terra d' Albione: la moto, l’oceano, i gabbiani e il mio preferito minchione


19/09/19

Concludo, con una serata alcolica inaspettata, dopo due giorni di febbre, la mia stagione lavorativa nerviese e la conseguente permanenza genovese. Parto alla volta del sud dell' Inghilterra con solo 3 ore di sonno alle spalle, perché ho preferito passare le poche che mi restavano, a mandare mentali messaggi d' amore a tutti: mamma, sorella, amici, colleghi e bla bla. Lascio a terra la pioggia e volo verso il sole britannico, ignorando il paradosso.


A Luton fa caldo, cerco di non squagliarmi, salgo sul Teneré di Kekko che ci porta sulla costa del Kent. A Ramsgate, dopo due ore di moto, ci buttiamo in fondo alla baia, in un tipico segreto localino alla Kekko, di quelli che da fuori sembrano magazzini o topaie e che invece serve frutti di mare e vino ghiacciato..sulla terrazza all' aperto prendiamo il sole e festeggiamo il compleanno del mio barbuto ospite.


 Esiste un modo migliore per iniziare un viaggio che poter arrivare a destinazione senza preoccuparsi
di niente, perche qualcuno conosce la strada, ha una moto, guida, ti porta a colpo sicuro a mangiare e ti fa passare una giornata spensierata e leggera? Se volete a tutti i costi una risposta, é no! Tentiamo una passeggiata sotto e sopra le scogliere, raccogliamo qualche sasso bucato di gesso bianco, poi quando anche il tramonto sfuma, ci salutiamo davanti ad una birra, con i piedi sprofondati nella soffice moquette del waterfront pub. Lui torna a Londra e io nella mia cameretta a guardare Tall girl mentre la famiglia indiana che mi ospita riceve i parenti per guardare la tv insieme.


Della giornata di oggi mi é piaciuto tutto: a partire dal seggiolino delle hostess in fondo all' aereo, occupato abusivamente per far riposare il cervello dalle infinite boiate dei bifolchi con accento
torinese alle mie spalle, alla completa sorditá che spesso mi auguro e che, complici la pressione e il raffreddore, ho avuto l' ebrezza di provare; il viaggio in moto col sole in faccia, l' accoglienza festante dei gabbiani, il vino, la serenitá, la terrazza deserta e illuminata, il vento caldo di sole che spargeva per la baia le nostre minchiate.