Manana numero 2:
Io e Terry decidiamo di spostarci lungo la costa un pò per volta, quindi ricomponiamo gli zaini e dopo aver salutato Alicia, la nostra hotellera e la sua bimba bellissima Isadora, ci incamminiamo sotto il peso degli zaini e un sole infuocato verso la parada del bus R6, che non troveremo e a cui preferiremo il passaggio di Gregorio il tassista.
Una volta sul combi (bus locali a buon mercato) diretto a Playa del Carmen ci godiamo il tragitto tra i sali e scendi degli autoctoni, le frenate al limite, dell' autista che se non ci fossero i sedili davanti a fermarti saresti di lungo spiaccicato contro il vetro e i mille cartelli stradali che si susseguono senza posa per ricordarti di visitare questa o quella attrazione, naturalistica o artificiale.
Vista la "sbranda" della sera precedente, sono titubante nel constatare che Terry desidera ordinare un Margarita, non credo che il suo corpo da oggi abbia deciso di reggere meglio l' alcol rispetto a ieri, ma sembra così convinto che non me la sento di fare l' avvocato del diavolo. "Senor, dos Margaritas", ordina al camarero che torna entro pochi minuti con due coppe ricolme.... e un immaginario biglietto per la "cama" che di li a poco verrà il povero Terry riverso sulle lenzuola da cui non si alzerà più fino alle 6:3o della mattina dopo!
Naturalmente non prima di aver collezionato un pò di figure de mierda al supermercato, dove tocchiamo e maneggiamo ogni assurdo frutto che ci capita per le mani, mentre un commesso con cuffietta in testa e microfono si aggira lungo i corridoi informando attraverso le casse (esatto..non gli altoparlanti, la filodiffusione o altre diavolerie moderne..ma casse da concerto, appoggiate ad altezza orecchio su bancali colmi di prodotti) del quantitativo di offerte e promozioni di oggi! Molto anni 80!
Successivamente, da buona psicopatica in vacanza, indosso il mio completo da crossfit e mi lancio in una corsa tra le strade sconnesse che si estendono intorno al nostro appartamento, durata totale della pratica: 15 minuti. Quando al mio rientro, marcia di sudore, Terry apre un occhio per sincerarsi che non sia Isidro il vecchio proprietario della posada, mi chiede sbiascicando "ma sei già tornata? Quanto è passato..dieci minuti?". Io punta nell' orgoglio e ancora ansimante per lo sforzo appena sostenuto rispondo falsissima " ehm..stava venendo buio, non volevo che ti preoccupassi!", il naso mi si allunga talmente tanto che quando faccio per voltarmi per raggiungere la terrazza dove mi concederò un fresco stretching tra le zanzare, per poco non buco l'armadio.
Terry ritorna riverso a faccia in giù, per nulla preoccupato, ancora tronfio di Margarita.
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