martedì 15 maggio 2018

Valencia, nuovi amici e grandi abbuffate #valencia #spain #espana #matteo #friends #wine #redwine #parquedelaciencia #amigos #relax #paella #paellavalenciana



15-18 Ottobre 2017

L' autobus entra in Valencia circa due ore dopo aver lasciato Barcellona e mentre si avvicina al deposito, riconosco Matteo a bordo di uno scooter che mi sta venendo a prendere. Ci abbracciamo come fossimo vecchi amici mentre invece ci siamo visti solo una volta e credo per meno di un' ora. Mi piace questa cosa poco genovese di sentirsi a proprio agio con gli estranei! Io l'ho imparata viaggiando, Matte è così di natura. Mi accoglie con tutti i riguardi nella sua casa a pochi passi dal Parque della Ciencia di Valencia.



E' proprio una brava persona e con lui ho passato giornate rilassanti e piacevoli parlando moltissimo di amore, musica e rapporti malati genovesi. Si perchè Matte mi racconta che qui a Valencia i rapporti non sono così complicati come quelli che ha vissuto in patria, le persone pare si facciano meno problemi, siano meno contorte a livello cerebrale e affettivo e inoltre, abbiano più voglia di stare bene. Mi porta subito a smangiucchiare in centro, in una di quelle taberne tipiche coi tavolini all' aperto dove si ordinano tanti diversi piattini da condividere. Alla fine del pasto ci raggiunge Jonathan, il suo amico avvocato, con cui si instaura da subito un bel feeling.


Mi fanno fare un giro turistico per il centro e Jonathan si ferma con noi anche per cena, per evitare di lasciarmi sola con Matte e Niki, la sua fidanzata.


Trascorriamo una serata piacevolissima mangiando diversi tipi di carne e salumi e una costata enorme, bevendo vino rosso della zona di Burgos, che davvero non ha niente da invidiare ai migliori rossi italiani, con mia somma gioia.


Non conoscevo le qualità della Spagna sotto il profilo enologico, anzi, ho sempre pensato che di vino non ci capissero un granchè..quanto sbagliavo invece! Da questo momento in poi non farò più un pasto senza accompagnarlo ad un buon bicchiere di vino, provando per quanto possibile a rimanere fedele alla zona in cui mi trovo. Per concludere la serata facciamo una bella passeggiata notturna tra i colossi di Calatrava, l' architetto che ha progettato diversi armoniosi ponti e anche il presente complesso in cui stiamo camminando.

Lungo il perimetro del  del museo della ciencia tutte le strutture sono illuminate e regalano splendidi riflessi sulla piscina a cielo aperto da cui emergono strane sculture. Il silenzio regna sovrano e complice il vino, la notte riempie gli occhi di poesia.


Nei giorni seguenti andiamo in bicicletta nel parco ricavato dal prosciugamento del letto del fiume che attraversa Valencia, con le sue zone ombrose, i numerosi ponti e i prati verdi su cui ci sediamo a suonare le canzoni di De Andrè in riva all' acqua. Momenti di pura armonia.


Quando Matte lavora, mi spingo in esplorazione fino alla spiaggia in bicicletta e giro da sola per la città scoprendo angolini e scorci magici, riscaldata da un potentissimo sole che mi riempie di buonumore.


Mi mancheranno queste giornate, i nostri pranzi al mare a pescare dall' enorme teglia di vera paella valenciana che ordiniamo. In effetti in pochi lo sanno, ma la vera paella non è quella di mariscos, ma è assolutamente di terra, preparata con gli ingredienti che provengono dalla huerta, la grande pianura alle spalle della città, quindi pollo, coniglio, verdure, tra cui fagioli e fagiolini e le lumachine di campagna.


E poi ormai mi ero abituata a farmi portare in giro senza preoccuparmi di andare alla ricerca di luoghi caratteristici: piccoli jazz club in cui ascoltare buona musica, localini dove prendere l' ultima coppetta di vino mentre si passeggia tra i vicoletti, ristorantini dove assaggiare un pò di tutto e mischiare calamari con pollo. Ma è tempo di proseguire, il viaggio è appena cominciato.

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