mercoledì 30 luglio 2014

#gelato di #soia#soya#soja#incubi#indiani#nativi#scoperte#stradeblu#1978#messaggisubliminali#pagina497#credulona#chefilmtifai?


Il gelato di Soia genera incubi notturni.
Ore 3:34, cuore della notte, mi sveglio di soprassalto e cerco di ricordare il mio incubo: ero in Australia, un pò brilla che cercavo di raggiungere il posto in cui alloggiavo, cercavo di ricompormi sbucando da una stradina e trovandomi a dover chiedere un' informazione ad uno pseudo sbirro, o addetto al transito - " il mio ostello, sta dietro a questa via, perchè non posso passare? " , un attimo dopo lui mi scorta lungo la strada verso la mia destinazione, al nostro fianco è comparso un genovese, alto, che però sembra tedesco. L' Australiano tiene in mano un pacco di trofie dono del genovese, blatera qualcosa, è anche un bel figliolo, ovviamente! Ci french kissiamo camminando.
Riemersa dal bacio mi ritrovo davanti ad una tribù indiana che non si sa cosa ci faccia nel bel mezzo di una aiuola australiana lunga e stretta, con tanto di coperte sulle spalle, piume in testa e capo indiano, che tramite il suo vice mi offre una specie di granetto del mulino bianco abbrustolito da cui dovrei tirare una energica boccata di fumo, lo faccio e allora lui rilancia con quella che sembra un' ocarina con una fessura a spicchio su cui sta scritto in italiano "servirsi di un pezzo di peyote ma senza aspirare"..ma cosa vuol dire?! Rimango un tempo interminabile a fissare l' oggetto portomi dal vice-capo indiano senza sapere cosa fare, conscia che non voglio fare esperienze ultrasensoriali, nè trovarmi semi-incosciente alla mercè di indiani che non capisco cosa ci facciano in australia, nè di addetti al traffico australiani anche se un momento prima ci siamo scambiati effusioni in pubblico. E' li che mi sveglio, con l'interrogativo del "cosa faccio?, il capo indiano sarà mica come i Calabresi, che se rifiuti quello che ti offrono si offendono? Rovinerò i rapporti di due diversi popoli dicendo "no grazie"?
E quel che è peggio è che ormai sono sveglia.
Mi tiro su, schiena appoggiata al cuscino e decido di finire il libro che mi fa compagnia tutte le sere per poche righe, prima di vedermi crollare nel sonno profondo, e leggendo la postfazione, quindi solo a pagina 497, mi rendo conto che questo libro parla di me!
" Forse è nel nostro sangue, forse è solo nella storia, certo è che andarsene da qualche altra parte quando il proprio paese diventa intollerabile, o anche solo quando la sponda remota dell' altrove ci sembra irresistibile, gli Americani ce l' hanno nelle vene." - Beh io non sono americana, ma a parte ciò, il resto mi ha fatto svegliare ancora di più - " nell' estate del 1978( toh, un' altra coincidenza..il mio anno di nascita ) seguendo non soltanto un bisogno di parecchi mesi prima ma anche, probabilmente, un' inclinazione ben più profonda che le passate generazioni dei nonni mi avevano istillato nelle vene, ho buttato all' aria quella che allora passava per la mia vita, una cosa che avevo incasinato notevolmente, per andare in cerca di giorni migliori. Virtualmente fallito sia in affari che in amore, ho preso il largo sulla strada aperta. Non c'è voluto nessun coraggio particolare, salvo resistere alle insistenze della famiglia e degli amici che mi pregavano di non "scappare". Partire è stata una delle più facili decisioni importanti che io abbia mai preso. Ma una volta partito, continuare il viaggio fino a fargli raggiungere o una qualche conclusione sensata o un' esaurimento definitivo, è stata una delle imprese più dure che abbia mai tentato.(..)E così(..) alzai i tacchi con l' unico desiderio che la strada mi portasse in qualche modo a una vita nuova, una vita che non mi promettesse ogni giorno ulteriori frutti dei miei fallimenti. Pur essendo partito con l' intenzione di registrare gli eventi nei quali il viaggio mi avrebbe fatto incappare, e con la speranza di scrivere qualche storiella che qualcuno avrebbe potuto pubblicare, prima di tutto volevo mettermi su una strada nuova per seguirla ovunque mi conducesse. (..)Vagando nelle campagne, tentai, inizialmente piuttosto a casaccio, di prendere appunti e scattare fotografie, tuttavia nei tre mesi di viaggio ( oh toh..stessa durata..) fu sempre in me preminente l' antico desiderio di lasciare un vecchio mondo per trovarne uno nuovo. Quando tornai a casa intorno al primo giorno d' estate (aridaje..sono rientrata il 18 maggio!) andai subito a cercare un lavoro che potesse mantenermi durante il tentativo di trasformare un guazzabuglio di note in un libro." Piccolo particolare degno di poca nota..forse.. Lo scrittore si firma William Least heat-moon, ed ha origini pellerosse.....
Di sicuro non mi riaddormento più, la mia testa inizia a pensare..cosa vuol dire questo? Che attinenza ha con me? C'è qualche messaggio nascosto dietro questa scoperta notturna, o piuttosto, dietro questo allineamento di esperienze? Cosa sta cercando di dirmi? Perchè io credo così, credo sempre che le cose non capitino mai per caso, e ogni cosa serva a portarmi da qualche parte, ad un livello successivo, anche le cose che li per li fanno male, o quelle che non vanno come vorrei. Sono solo un passaggio obbligato per arrivare a qualcosa di importante per me.
Forse qualcuno non sarà d' accordo con quello che sto per dire, qualcun altro penserà che è la spiegazione che mi do per accettare la situazione, ma io oggi penso che anche la fine del mio matrimonio fosse un passo obbligato che ho dovuto attraversare per poter trovare la mia strada: io sognavo e rimpiangevo l' Australia, e forse, anche se mi è costato sofferenza e dolore, il nostro allontanamento è servito a darmi quella chance che pensavo di non avere più. Converrete che se fosse davvero così, rinunciare è un concetto inaccettabile a questo punto, voglio dire, se la mia strada fosse quella, vivere la mia vita oltreoceano, visto cosa mi è costato in termini di lacrime, dolore, ansia, notti insonni, interrogativi senza risposta, non posso permettermi di non provarci fino in fondo. Anche perchè solo dopo allora capirò se il mio destino è quello oppure no, e comunque, se non lo fosse, sarei tranquilla perchè a quel punto non avrei più rimpianti, e sarei pronta a ripartire verso una nuova ricerca, finchè non avrò trovato la strada giusta da seguire.
A questo punto, è come se fossi arrivata ad un dunque, come se il cerchio si fosse chiuso, mi sono svegliata facendomi delle domande e ho trovato la mia risposta per stanotte..posso tornare a dormire.

lunedì 21 luglio 2014

#j'accuse#italiani#bravagente#genovesi#lavoro#crisi#italia#ristorazione#turismo#rimboccarsilemaniche#vogliadifuga#australiamimanchi#meritocrazia#ilmondoèdeifurbi

Italiani, genovesi, non la prenderete bene, ma ve lo devo dire: siete vergognosi!
Siete, perchè io non mi riconosco più in voi.
In neanche due mesi che sono tornata dall' altro emisfero sento solo gente che mugugna e si lamenta della penuria di lavoro, poi però quando c'è da rimboccarsi le maniche non lo fa perchè non ne ha voglia e anzi, cerca di far fare agli altri quello per cui è egli stesso pagato. "No questo non lo faccio, per quello che guadagno faccio già fin troppo!" Beh forse non avete capito che meno fate e meno guadagnate, e il problema è che la pensate tutti allo stesso modo, quindi ognuno tira a fare il meno possibile, offrendo un servizio scadente, la gente rimanendo scontenta non torna e non ne parla bene, i clienti calano, girano meno soldi e ve la prendete tutti in quel posto, quando potreste tutti insieme offrire un prodotto eccellente, farvi una buona reputazione, allargare il vostro giro di clienti e goderne tutti, ma no! Siete troppo egoisti, troppo presuntuosi per piegare la testa e mettervi a lavorare sodo per risollevare questo paese!
Dopo una settimana che ero a Genova, città notoriamente senza sbocchi professionali, ho trovato impiego andando a cena fuori! Si certo, è un lavoro nella ristorazione, e allora? Che c'è di male? Cercate ancora il posto fisso? Scordatevelo!
Dove lavoro io, nel borgo di Boccadasse, un ristorante su due cerca personale! Gli stranieri stanno finalmente scoprendo la Liguria, perchè è bella, è ancora da conoscere e non è invasa di gente come le altre regioni, e allora approfittarne? No certo, mugugnate! Ho visto ristoranti che mandano via gli stranieri solo perchè si siederebbero a tavola alle 7 di sera, "eh no, è presto!" Oppure perchè non sanno comunicare e allora si inventano che non hanno posto, "tanto quelli mangiano una portata sola".
Il problema è che non vi volete più sporcare le mani, non vi piace servire gli altri, ma solo essere serviti. Volete la sedia attaccata al culo per sentirvi soddisfatti? Siete nel periodo storico sbagliato!
Non sapete più qual'è la soddisfazione di fare bene, di essere ringraziati, di fare fatica per dare il meglio voi, e lo sforzo richiesto non è poi così disumano, si tratta solo di sorridere ed essere gentili, educati.
E ce n'è anche per chi sta dall' altra parte, i clienti, spesso sempre più cafoni e sgodevoli, vanno a mangiare fuori con dei musi talmente lunghi che vien da chiedergli perchè non sono rimasti a casa, ma hanno invece deciso di mostrarsi in pubblico tristi, incazzati e maleducati come sono! Sembra che il loro unico obiettivo non sia passare una bella serata in compagnia, ma far passare a colui che avrà la sfortuna di servirli la peggiore serata della sua vita! Non ordinano solo, no, co-man-da-no! E lo fanno con un' aria di superiorità e schifo così convincenti che riuscirebbero a minare l' orgoglio e l' autostima di chiunque.
Gente, sempre per lo stesso discorso di prima, se vogliamo che le cose cambino qualcuno deve pure cominciare! Iniziate a sorridere e prendete le cose per quello che sono, perchè anche se vi incazzate, o mugugnate, o trattate male il prossimo, la crisi del paese non scompare,non per ora, quindi animo, pensiamo positivo, diamoci da fare e prepariamoci a stringere i denti ancora per un pò, perchè adesso la situazione è questa e non cambia.

venerdì 18 luglio 2014

#riflessi#riflessioni#idoloridellagiovaneNervi#matrimonio Elenini#tifamale#menù#malata#partyalcolico#postsbronzaalavorare#hangover#tirasomme



L' approccio con la nuova alimentazione non è stato poi così malvagio, in realtà ho scoperto che posso trovare tantissime combinazioni di cibi e alternative gustose per non rimpiangere tutto quello a cui ho dovuto dire no, e in più mi sono notevolmente asciugata, se ce ne fosse ancora stato bisogno! Non ho grosse nostalgie nei confronti di nessun alimento in particolare, e mi sono piacevolmente stupita della mia forza di volontà che prima d'ora avevo sempre considerato inesistente. Un pò il cioccolato mi manca, a dire il vero, ma solo perchè ne avevo appena comprato un blocco da un kg, e così, ogni volta che qualche amico mi viene a trovare, glielo rifilo, soffrendo un pò, ma nella speranza che mi aiuti a farlo fuori il prima possibile, soprattutto per evitare la tentazione nei momenti di golosità. Addirittura nei giorni scorsi sono riuscita a produrre un paio di infornate di biscotti al farro, non così cattivi e dei fantastici cupcakes alla fragola con l' ausilio di farine di riso, farro, avena e fecola, margarina 100% vegetale, cremor tartaro (lievitante naturale),uovo e fruttosio.

Poi però è arrivato il giorno del matrimonio della mia amica Elenini, e io mica me la sentivo di farmi fare il menù alternativo da malata, così me lo son preso come giorno di pausa. Il fatto è che il giorno pausa si è trasformato in party alcolico e il mattino dopo, quando è suonata la sveglia avrei preferito la forca piuttosto che alzarmi per andare a lavorare.


Mamma mia come stavo, per un attimo ho anche pensato che non avrei potuto in nessun modo mettermi in posizione verticale, figuriamoci passare 9 ore nella cucina di un ristorante da ricchi, seviziata da 3 maledetti cuochi intransigenti che non aspettavano altro che farmi pagare dazio per aver saltato il giorno prima, in cui loro si sono cuccati un matrimonio di 70 e rotti invitati!
Ovviamente tutti i supporti più unti e bisunti che c' erano da sgrassare quel giorno sono stati i miei, compreso i cestelli della friggitrice, le cappe, i canali di scolo a terra e una ricciola da 30 kg da squamare!
Ebbene, sono ancora qui a scriverne, perciò, vuol dire che sono sopravvissuta e al letto ci sono arrivata.
Questa mattina invece, riposata da un sonno ristoratore di circa 10 ore mi sono svegliata con tutt' altro problema: a parte la secchezza delle fauci e delle mani dopo essere state a bagno per 9 ore lavando piatti e stoviglie, stamattina avevo uno di quei magonazzi che fai finta di non sapere da dove vengono, ma che è facile intuire se inizi a congiungere tutti i pezzi del puzzle, e allora a posteriori capisci anche perchè quel giorno lì, hai taciuto sull' esigenza di avere il menù da malata per dar sfogo invece alla necessità di alcool che ti avrebbe aiutato ad arrivare a sera.


Ricordo che ad un certo punto, seduta con i piedi nella piscina di Villa Mantovani a Sant' Ilario, ho pensato - " Ma..sono ad un matrimonio..questo non dovrebbe farmi male?"- Oh si che te ne fa, ma li per li non te ne accorgi, ti diverti, balli a piedi scalzi insieme ad amici e gente che non hai mai visto prima e schiaffeggi pure un invitato, senza riuscire poi a ricordarti perchè. Ti fa male perchè il periodo è lo stesso, sono appena passati due giorni dalla data del tuo ex anniversario di nozze, perchè oltre a tutti gli altri, sono presenti due delle persone che l' ultima volta che hai visto ad un matrimonio era il tuo, e una di queste è la sposa, ti fa male perchè le storie degli altri sembrano sempre a lieto fine, mentre la tua, beh, lo sai benissimo che fine ha fatto, perchè ti senti sempre quella che prova a scappare ma che in effetti è ancora qua, e cerca di divincolarsi da quella cappa di "vorrei ma non posso" che sembrano contraddistinguere le sue scelte. Ti fa male, perchè sei così cogliona da pensare di poter avere ancora un rapporto normale con la tua ex dolce metà che invece pare non averne nessunissima intenzione,  ma anzi si comporta in maniera acida come se la causa del vostro naufragio fossi tu! E ciliegina sulla torta, tra meno di due settimane c' è un' altro matrimonio a cui presenziare, e stavolta ti troverai faccia a faccia con gente che non vedi più da quel maledetto 8 Dicembre 2012 e la cosa peggiore è che proprio stamattina hai avvisato la sposa che accetti il menù da malata..e stavolta arrivaci a sera senza i supporto dell' alcool..vediamo quanti invitati riesci a schiaffeggiare da sobria!

mercoledì 16 luglio 2014

#Intolleranzealimentari#cibivietati#perchèio#etepareva#premeditazioni di nuova #fuga


E anche giugno se n'è andato..volgendo lo sguardo indietro al giorno del mio ritorno, non posso dire che le cose stiano girando male, ma purtroppo non ho potuto fare a meno di notare che alcuni aspetti negativi, che in Australia erano svaniti, sono riaffiorati al momento del rientro in Patria. Innanzi tutto, particolare da non sottovalutare, il dormire male è tornato una costante delle mie notti; inizialmente ho pensato fosse colpa del jetlag, ma superate le due settimane ho dovuto guardare in faccia la realtà e iniziare a cercare la vera causa. Ho effettuato una prima spedizione alla ricerca di nuovi materassi, sia mai che il problema fosse quello della comodità, anche se mi pare poco probabile, visto che oversea dormivo in letti di gommapiuma di ostelli sempre diversi e il problema non mi sfiorava neanche! Il brutto di avere disturbi legati al riposo è che la mattina sei stanca peggio di quando ti sei coricata, la giornata poi trascorre in questa sorta di ovattamento intervallato da giramenti di testa e sensazioni di barcollo, non il massimo per chi lavora nel servizio di sala di un ristorante chic!

Per evitare di decidere a priori che la colpa sia tutta da attribuire al mio desiderio di abbandonare definitivamente questo emisfero, ho deciso di fare un esame per intolleranze alimentari. I risultati sono stati catastrofici e qui sotto vado ad elecare gli alimenti di cui mi dovrò privare per i prossimi 3 mesi:
Farine di grano, quindi addio pasta, focaccia, pane e pizza, fermentati e alcool etilico quindi addio birra e vino, formaggi freschi, stagionati, mozzarella, stracchino, ricotta, compreso il grana, addio latticini, panna, yogurt burro, no cioccolato, no zucchero, no miele, no sale raffinato, ciao ciao funghi, addio vitello, maiale, bresaola e prosciutti crudi e cotti, frutta secca neanche a parlarne, ciao noci, nocciole, mandorle, arachidi ( neanche un misero confetto ), niente lattuga nè cetrioli nè possibilmente cozze, patate, olio d'oliva, thè, zucchero di canna e pomodori!
Un disastro! La prima cosa a cui ho pensato è stata il suicidio..come si può umanamente vivere in questo modo mi sono detta..praticamente posso nutrirmi con pesci, ma non fritti ( olio, pastelle a base di farina, sale, o anche solo bagnati al forno con vino bianco!), verdure ( maledette loro, lo sapevo che prima o poi avrei dovuto mangiarvi!), frutta e farine di orzo, mais, kamut e farro! Fallo un dolce senza burro, latte, zucchero e cioccolato! Mangiatela una pizza di kamut senza pomodoro, mozzarella, stracchino e prosciutto! Grrr..perchè a me??? Diventerò una cinese a forza di riso! Ahhhhh!!! Ecco...la maledizione di Mao Tze Tung! Ho insultato la Cina e i suoi abitanti e adesso posso mangiare solo pollo, riso, soya e uova! Ma sarà davvero poi questa la causa della mia insonnia? Cerco di pensare a quanto stavo bene di salute in Australia, e mi sovviene che dovendo cucinare in ostello ho effettivamente spesso mangiato broccoli, zucchine, zuppe e minestre, poi quando ero in giro solo frutta e tanto sushi..senza saperlo ho evitato gli alimenti nocivi..a parte quando mi sbafavo pancakes, frozen yoghurts e montagne di cioccolato!Va bene..laggiù era molto più semplice fare vita morigerata, ma ce la posso fare...e comunque..se amavo l' Italia ormai solo più per il cibo, questo per me è un altro segno..sarò pure una che cerca tutte le scuse possibili per andarsene..ma mi sembra che giri tutto sempre e solo in una sola direzione..a sud est!

martedì 1 luglio 2014

#babycomeback#home#flyingback#mum&dad#backinitaly#newjob#surprise#Genova#Genoa#AustralianPeter



Una volta scrissi che il viaggio non finisce mai, o che comincia appena metti i piedi fuori dalla porta di casa, anche se varchi la soglia solo per viaggiare all' interno della tua città in cui vivi e sei tornata da 20 giorni; perchè se la tua idea è quella di ritornare a viaggiare, ogni cosa che contribuisca ad avvicinarti alla tua ripartenza fa parte del viaggio stesso. Un' altra volta scrissi che avrei fatto attenzione ai messaggi, ai segnali, che l' universo mi dava per farmi capire se ero sulla strada giusta, che l' Australia stessa mi mandava segnali e che se effettivamente il mio posto nel mondo è quello, l' avrei capito.
Sono successe tante cose in questi 20 giorni, e io, non riesco a non pensare che significhino qualcosa, ma forse sono poco obiettiva, perchè il mio desiderio, è quello di partire ancora.. in ogni caso mi sento felice come quando tante cose girano nel senso giusto e ti sembra di vederti dentro un cerchio che piano piano si completa.


Sono rientrata in Italia di Domenica mattina, con un sole primaverile caldo e avvolgente che scaldava tutta la campagna intorno a Malpensa, non una nuvola, tanta gente che aspettava altra gente, gente che si salutava e gente che si ritrovava. All' uscita B tante persone con cartelli con sù scritti  nomi stranieri, un uomo con un foglio bianco con scritto in blu "BONA", e io raddrizzo l' andatura come se avessi recepito il complimento. Oggi faccio la mia prima sorpresa, sto andando in campagna da mamma e papà, che ignari di tutto hanno invitato un nostro amico pranzo per una mangiata di cacciagione tra amici del paese: ci sarà ogni ben di Dio, e anche se non ne ho sofferto la mancanza non mi dispiace un bel pranzo succulento italiano a base di cinghiale, capriolo e lepre, come benvenuto!
Appena imbocchiamo la salita inizia il batticuore, sempre così ogni volta che devo fare una sorpresa, mi emoziono più io di chi la riceve! Come una contorsionista mi faccio piccola piccola e mi appallottolo nello spazio per i piedi, davanti al sedile del passeggero, mio papà passa vicino all' auto per salutare, non abbassando gli occhi e non vedendomi..appena si allontana e si gira di spalle, balzo fuori e lo abbraccio da dietro, lui ridacchia e mi dice " lo sapevo!!!" poi mi prende per mano e a bassa voce bisbiglia fino alla porta di casa dove finge di sgridare mia mamma che sta ultimando la cottura del suo arrosto di capriolo:" dove sei, vieni un pò qua! possibile che non rispondi mai quando ti chiamo?? Tutto in giro lascia, vieni un pò qua!"- lei, immagino basita da tante esclamazioni tutte insieme, si avvicina un pò confusa per venire a vedere COSA deve vedere, ed ecco che la sua piccola vagabonda salta fuori per la seconda volta in pochi minuti. Ovviamente, dopo abbracci e baci, gli insulti sono tutti per il mio complice che ha retto il gioco in questi giorni, mentre ero in Cina e postavo foto di Brisbane!


Tornata a Genova, riesco a ripescare in un telefono di 4 anni prima il numero di Roberto, andato perso come gli altri in una cascata in Nuova Zelanda, quando l' I-phone mi è scivolato dalla tasca per andare a far compagnia ai pesci! Amico Roby, uno dei miei migliori, uno della mia "superstar family", molti non lo sanno ma io ho una piccola famiglia, che di tanto in tanto apre le porte ad un nuovo arrivato, questa famiglia è formata dagli amici più cari, quelli che ci sono sempre e da sempre, quelli che mi hanno toccato il cuore in profondità e sui quali so che posso sempre contare, me la porto addosso, dietro il braccio sinistro, in qualche lettera d' inchiostro nero, e loro sono sempre con me..e molte volte, grazie a loro succedono cose speciali.
Per festeggiare il mio ritorno mi porta a mangiare in un posto veramente figo, sul mare, dove ci serve una ragazza che conobbi qualche giorno prima di partire; facciamo qualche parola, le racconto della mia esperienza, dell' esigenza di trovare un lavoro per questi mesi e tac! il giorno dopo sono già li a lavorare! Mai successa una cosa simile, non ho neanche iniziato a cercare e ho già un lavoro!
Il posto mi piace, mi piace il lavoro, quando esco di li ho quella sensazione di pace e tranquillità di chi sta semplicemente seguendo un flusso di cose che lo porterà a qualcosa di ancora più bello, mi immagino coricarmi nel letto stretto di un fiumiciattolo di campagna che dolcemente scorre fino a valle dove confluiscono altri affluenti ad ingrossare la portata delle acque e forse...la foce sarà ancora la..Australia!
Sono fissata? E allora sentite qua! Il ristorante è veramente un gioiellino sul mare, meta di molti liguri e italiani che amano una location così romantica, ma anche apprezzata dagli stranieri, sia in viaggio di piacere, che invitati a godere del cibo italiano in circostanze lavorative. Questo mi piace moltissimo perchè amo parlare in Inglese e continuare ad incontrare persone che arrivano da diverse parti del mondo, e questa volta, giocando in casa, posso anche indirizzarli verso le bellezze imperdibili della regione, in particolare ieri ho servito una coppia.. a fine pasto, cosa che non avevo ancora fatto da quando lavoro qui, gli chiedo da dove vengono..indovinate!? Eh si, Melbourne! Ci raccontiamo un pò dei reciproci viaggi e poi ci salutiamo. La sera invece, il direttore di sala mi manda ad un tavolo di 5 persone, l'uomo seduto in fondo a sinistra è australiano, di Sydney, due sono genovesi, e due koreane. A fine serata, Peter, l' australiano, mi chiede del mio viaggio: gli parlo dell' amore che provo per la sua terra e del mio desiderio di viverci. Lui mi guarda negli occhi e mi dice:" quando torni in Australia chiamami, io ti darò una mano con il governo ", mi da il suo biglietto da visita e sul mio volto si apre un sorriso che se gli angoli della bocca non si strappano evito di spendere i miei ultimi risparmi da un chirurgo mi ricucia come una cima!
Non sto nella pelle, vedo nella mia testa tanti pezzi di puzzle che iniziano a combaciare ed a incastrarsi in un'immagine che già da tempo sta iniziando a delinearsi, il ristorante inizia a svuotarsi, i clienti abbandonano i tavoli soddisfatti e sorridenti, ma nessun sorriso è brillante come il mio. Mentre asciugo i bicchieri passa a salutarmi uno dei due italiani del tavolo Peter, mi stringe la mano e mi dice " auguri Valentina, spero di averti portato fortuna". Ecco anche Peter e con un dito davanti al viso mi guarda fisso e ripete " ricordati di chiamarmi, te l' ho promesso!".