martedì 1 luglio 2014

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Una volta scrissi che il viaggio non finisce mai, o che comincia appena metti i piedi fuori dalla porta di casa, anche se varchi la soglia solo per viaggiare all' interno della tua città in cui vivi e sei tornata da 20 giorni; perchè se la tua idea è quella di ritornare a viaggiare, ogni cosa che contribuisca ad avvicinarti alla tua ripartenza fa parte del viaggio stesso. Un' altra volta scrissi che avrei fatto attenzione ai messaggi, ai segnali, che l' universo mi dava per farmi capire se ero sulla strada giusta, che l' Australia stessa mi mandava segnali e che se effettivamente il mio posto nel mondo è quello, l' avrei capito.
Sono successe tante cose in questi 20 giorni, e io, non riesco a non pensare che significhino qualcosa, ma forse sono poco obiettiva, perchè il mio desiderio, è quello di partire ancora.. in ogni caso mi sento felice come quando tante cose girano nel senso giusto e ti sembra di vederti dentro un cerchio che piano piano si completa.


Sono rientrata in Italia di Domenica mattina, con un sole primaverile caldo e avvolgente che scaldava tutta la campagna intorno a Malpensa, non una nuvola, tanta gente che aspettava altra gente, gente che si salutava e gente che si ritrovava. All' uscita B tante persone con cartelli con sù scritti  nomi stranieri, un uomo con un foglio bianco con scritto in blu "BONA", e io raddrizzo l' andatura come se avessi recepito il complimento. Oggi faccio la mia prima sorpresa, sto andando in campagna da mamma e papà, che ignari di tutto hanno invitato un nostro amico pranzo per una mangiata di cacciagione tra amici del paese: ci sarà ogni ben di Dio, e anche se non ne ho sofferto la mancanza non mi dispiace un bel pranzo succulento italiano a base di cinghiale, capriolo e lepre, come benvenuto!
Appena imbocchiamo la salita inizia il batticuore, sempre così ogni volta che devo fare una sorpresa, mi emoziono più io di chi la riceve! Come una contorsionista mi faccio piccola piccola e mi appallottolo nello spazio per i piedi, davanti al sedile del passeggero, mio papà passa vicino all' auto per salutare, non abbassando gli occhi e non vedendomi..appena si allontana e si gira di spalle, balzo fuori e lo abbraccio da dietro, lui ridacchia e mi dice " lo sapevo!!!" poi mi prende per mano e a bassa voce bisbiglia fino alla porta di casa dove finge di sgridare mia mamma che sta ultimando la cottura del suo arrosto di capriolo:" dove sei, vieni un pò qua! possibile che non rispondi mai quando ti chiamo?? Tutto in giro lascia, vieni un pò qua!"- lei, immagino basita da tante esclamazioni tutte insieme, si avvicina un pò confusa per venire a vedere COSA deve vedere, ed ecco che la sua piccola vagabonda salta fuori per la seconda volta in pochi minuti. Ovviamente, dopo abbracci e baci, gli insulti sono tutti per il mio complice che ha retto il gioco in questi giorni, mentre ero in Cina e postavo foto di Brisbane!


Tornata a Genova, riesco a ripescare in un telefono di 4 anni prima il numero di Roberto, andato perso come gli altri in una cascata in Nuova Zelanda, quando l' I-phone mi è scivolato dalla tasca per andare a far compagnia ai pesci! Amico Roby, uno dei miei migliori, uno della mia "superstar family", molti non lo sanno ma io ho una piccola famiglia, che di tanto in tanto apre le porte ad un nuovo arrivato, questa famiglia è formata dagli amici più cari, quelli che ci sono sempre e da sempre, quelli che mi hanno toccato il cuore in profondità e sui quali so che posso sempre contare, me la porto addosso, dietro il braccio sinistro, in qualche lettera d' inchiostro nero, e loro sono sempre con me..e molte volte, grazie a loro succedono cose speciali.
Per festeggiare il mio ritorno mi porta a mangiare in un posto veramente figo, sul mare, dove ci serve una ragazza che conobbi qualche giorno prima di partire; facciamo qualche parola, le racconto della mia esperienza, dell' esigenza di trovare un lavoro per questi mesi e tac! il giorno dopo sono già li a lavorare! Mai successa una cosa simile, non ho neanche iniziato a cercare e ho già un lavoro!
Il posto mi piace, mi piace il lavoro, quando esco di li ho quella sensazione di pace e tranquillità di chi sta semplicemente seguendo un flusso di cose che lo porterà a qualcosa di ancora più bello, mi immagino coricarmi nel letto stretto di un fiumiciattolo di campagna che dolcemente scorre fino a valle dove confluiscono altri affluenti ad ingrossare la portata delle acque e forse...la foce sarà ancora la..Australia!
Sono fissata? E allora sentite qua! Il ristorante è veramente un gioiellino sul mare, meta di molti liguri e italiani che amano una location così romantica, ma anche apprezzata dagli stranieri, sia in viaggio di piacere, che invitati a godere del cibo italiano in circostanze lavorative. Questo mi piace moltissimo perchè amo parlare in Inglese e continuare ad incontrare persone che arrivano da diverse parti del mondo, e questa volta, giocando in casa, posso anche indirizzarli verso le bellezze imperdibili della regione, in particolare ieri ho servito una coppia.. a fine pasto, cosa che non avevo ancora fatto da quando lavoro qui, gli chiedo da dove vengono..indovinate!? Eh si, Melbourne! Ci raccontiamo un pò dei reciproci viaggi e poi ci salutiamo. La sera invece, il direttore di sala mi manda ad un tavolo di 5 persone, l'uomo seduto in fondo a sinistra è australiano, di Sydney, due sono genovesi, e due koreane. A fine serata, Peter, l' australiano, mi chiede del mio viaggio: gli parlo dell' amore che provo per la sua terra e del mio desiderio di viverci. Lui mi guarda negli occhi e mi dice:" quando torni in Australia chiamami, io ti darò una mano con il governo ", mi da il suo biglietto da visita e sul mio volto si apre un sorriso che se gli angoli della bocca non si strappano evito di spendere i miei ultimi risparmi da un chirurgo mi ricucia come una cima!
Non sto nella pelle, vedo nella mia testa tanti pezzi di puzzle che iniziano a combaciare ed a incastrarsi in un'immagine che già da tempo sta iniziando a delinearsi, il ristorante inizia a svuotarsi, i clienti abbandonano i tavoli soddisfatti e sorridenti, ma nessun sorriso è brillante come il mio. Mentre asciugo i bicchieri passa a salutarmi uno dei due italiani del tavolo Peter, mi stringe la mano e mi dice " auguri Valentina, spero di averti portato fortuna". Ecco anche Peter e con un dito davanti al viso mi guarda fisso e ripete " ricordati di chiamarmi, te l' ho promesso!".

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