giovedì 14 agosto 2014

#IO#SENTIRE#AMORE#POWEROFLOVE#FERTILITA'#PROGETTI#AMBIZIONI#NONMETTERTICONUNARAGAZZACHEVIAGGIA#OROSCOPE


Mi piace quello che sono. Mi piace come sono.
Sono capace di sentimenti forti, perchè mi piace SENTIRE.
E in giorni come questi sono un fiume in piena di pensieri e parole scritte, e fra qualche ora, quando sarà il momento di andare al lavoro, forse sarò un fiume in piena anche di parole dette.
Non è un elogio a me stessa che voglio fare, quanto al sentire. All' amore.
L' amore io da un pò di tempo, non so più cos'è.
Non l'ho provato più da tanto tempo e non ne sento la mancanza. Il corteggiamento, il batticuore, l' attesa del vedersi e l' emozione del contatto non mi appartengono più e tuttosommato non li rimpiango nè sento di averne la necessità. Ma questo non fa di me una persona anafettiva, perchè di continuo scopro che c'è così tanto amore in me, dentro e intorno da non ricordare di aver vissuto un giorno senza, e inevitabilmente, come una macchinina telecomandata, come un aereo col pilota automatico, vado dove c'è amore.
E allora lascio il posto di lavoro bello in apparenza, ma avaro e deludente, per la piccola famiglia allargata, accogliente e generosa, dove se hai un valore c'è chi lo sa apprezzare e se cadi hai la possibilità di rialzarti e dimostrare che sai reggerti in piedi.
Sono in questi momenti, in cui apro gli occhi, che riesco a vedere chiaramente le persone che ho intorno da quanto tempo è che stanno li, ad aspettare di essere guardate e viste da me. E ora che le vedo resto a osservarle con attenzione, senza dimenticare quanto hanno fatto per me e quanta pazienza hanno avuto e avranno, perchè io adesso sono così: senza certezze e senza una direzione chiara da prendere, ma con i miei mille progetti da realizzare.

Vi capita mai di avere quei periodi illuminanti in cui le idee vi sbocciano in testa una dietro l' altra da non riuscire a stargli dietro? Mille progetti nascono da piccoli pensieri, sensazioni o discorsi. Sono talmente fertile da ricordare in questo momento che l' oroscopo aveva anticipato proprio questo..eh già..ora che ci penso diceva proprio così : " Sul British Medical Journal ho letto che negli Stati Uniti circa l’1 per cento delle giovani incinte sostiene di essere vergine e di aver concepito un bambino senza avere rapporti sessuali. Non è possibile, giusto? Tecnicamente no. Ma se ci fosse un modo per sfuggire alle leggi della natura, nelle prossime settimane ad accorgervene sareste proprio voi, Arieti. Sarete così eccezionalmente fertili, così inclini a generare nuova vita, che qualsiasi cosa potrebbe farvi germogliare. Probabilmente basterebbe un sogno più vivido del solito, un’idea accattivante, un’avventura eccitante o un incontro esotico." Mamma mia..sono allibita e la cosa bella è che nel frattempo si è aggiornato e il prossimo dice che.." Se un contadino pianta gli stessi semi nello stesso campo anno dopo anno, le sostanze nutritive del terreno si esauriscono. Per esempio, la lattuga consuma molto azoto. Nella stagione successiva è meglio piantare fagioli o piselli, perché restituiscono l’azoto al terreno, e l’anno dopo la lattuga crescerà benissimo. Questo sistema si chiama rotazione delle colture, e lo nomino tua metafora operativa per i prossimi dieci mesi. La tua produzione creativa sarà particolarmente abbondante, se pianterai nuove “colture” in un terreno fertile, dove è più probabile che crescano rigogliose."
Cioè..non so se capite..10 mesi! Non una settimana di fertilità creativa dove ogni mia idea potrebbe concretizzarsi, ma 10 mesi!! Ebbene, la cosa che continua a colpirmi di più, dopo aver presso atto che da qui a Giugno prossimo tutto quello che toccherò si trasformerà in oro, è un particolare fondamentale: il terreno deve essere fertile, dice proprio così, fate bene attenzione.. La tua produzione creativa sarà particolarmente abbondante, se pianterai nuove “colture” in un terreno fertile, dove è più probabile che crescano rigogliose. ovvero..non qui! E' scritto bello chiaro! E ho la pelle d' oca perchè in questi giorni di fermento mi è capitato anche di condividere i miei progetti, o più che altro queste nuove ambizioni e la frase finale, dopo aver con voce sognante descritto i miei piani come si li potessi vedere chiaramente è stata in ogni caso " ma non qui, l' Italia non si merita niente, no..all' estero!"
Detto ciò, con l' augurio che queste non siano solo chiacchiere o entusiasmi di breve durata, vi invito a tenermi d' occhio, nella speranza che possa davvero darvi in breve tempo, grandi soddisfazioni!


domenica 3 agosto 2014

#quartodeimille#garibaldi#monumento#spedizionedeimille#genova#marsala#liguria#sicilia#1860#italiaunita#regnodelleduesicilie#borboni#vecchiamaniera#ricordi#infanzia#mamma#krapfen#panna



La scorsa settimana ho iniziato un secondo lavoro, tutte le mattine dalle 11 alle 15 lavoro al bar del monumento di Quarto dei Mille, da cui nel 1860 partì la spedizione di Garibaldi  verso Marsala, per annettere il Regno delle due Sicilie, in mano ai Borboni, a quello che poi sarebbe divenuto lo stato italiano. Dalla terrazza del bar riesco a vedere Sturla e il ristorante dove lavoravo la scorsa estate, e pure Boccadasse dove lavoro adesso la sera, ho tutti i "miei posti" sott' occhio! Quando l' ho raccontato giovedì a cena al mio amico Matte, lui si è girato verso Giadina, la sua compagna e le ha detto " lo vedi che chi vuole lo trova lavoro?", apostrofando il mugugno generale di cui parlavo qualche post fa, questo mi ha inorgoglito parecchio.


Questa storia dello scoglio dei mille poi mi è iniziata a turbinare in testa tra immagini che credevo di vedere e voci che pensavo di sentire..cioè, non è che sono pazza e sento e vedo cose che non ci sono, però spesso mi succede di immaginarmi delle situazioni, vivere delle scene che per vari motivi non posso aver vissuto e a volte è così vivida l' immagine, o così forte in me l' immedesimazione che penso di sapere esattamente cosa devono aver provato o addirittura inteso i protagonisti con gesti ed espressioni. Vabbè si, un pò pazza magari lo sono...fatto stà che sto pensando di andare a Marsala.


Allora mi sono messa a ristudiare la storia della spedizione dei mille e passo passo mi sono segnata su un libricino tutti i luoghi toccati da Garibaldi e i suoi, comprese le date. Ora, avendo tempo e soldi, sarebbe bellissimo prendere un battello e cercare di fare la stessa tratta, ma purtroppo, a parte che non partirebbe certo dallo scoglio di Quarto,e poi, di far tappa a Talamone e Porto Santo Stefano, a meno di non dirottare la nave, non se ne parla! E comunque da Genova le imbarcazioni che partono si fermano a Palermo, quindi niente da fare..la spedizione è già bella che andata in vacca! Allora ho pensato al treno, quanto mi piacerebbe fare un viaggio di notte che attraversa tutta l' Italia, dormire nelle cuccette e svegliarmi attraversando la costa campana, poi entrare col treno in un battello e vedere la Sicilia che si avvicina dal ponte della nave..ma anche così oltre a perdere tempo, la spesa è comunque superiore che prendendo un' aereo Genova-Trapani e allora mi sto convincendo che è inutile cercare di resistere al progresso.
Certo, mi piacerebbe avere abbastanza soldi a disposizione da partire da Genova in macchina o in moto e piano piano scendere per vedere come cambiano i panorami e gli accenti, (e i sapori!) ma ahimè, non sono nata ricca possidente e tutte le belle esperienze me le devo guadagnare..fanculo!
Mi piacciono le cose alla vecchia maniera, ebbene si, hanno un chè di poetico che si sta perdendo e questo mi rende triste,  quando un prodotto buono, viene convertito in scala industriale, perchè tutti ne vogliono e ne devono godere, ecco che cambia e io divento triste. Attenzione, non è perchè non è più elitario o sconosciuto il mio rammarico, è solo che il sapore cambia perchè una cosa che prima veniva fatta a mano perchè sopperiva a una richiesta contenuta, diventando desiderio di molti subisce un processo diverso, e ci saranno macchine che faranno il lavoro al posto di mani, e alcuni ingredienti cambieranno per ottimizzare le spese, visto che bisognerà rientrare di quelle sostenute per l' acquisto delle macchine..quando un luogo che era poco frequentato inizia ad essere conosciuto e si riempe di gente, perde il suo fascino e io divento triste. Quando le piccole botteghe, i ristorantini, gli alberghetti, le spiaggie, gli spettacoli, i libri, i musicisti, i cibi, i formaggi, le cose tipiche i paesi diventano più grandi, si perde quel sapore "del piccolo", quel pregio del "fatto a mano", e io divento triste. La cosa che mi rende più triste in assoluto è sapere che ci saranno sapori che non gusterò più, perchè non si faranno più così, perchè costa ormai troppo farli alla vecchia maniera, perchè chi li faceva non c'è più e chi gli è subentrato crede di essere più furbo e cancella per sempre una tradizione, o perchè la sua motivazione non è la passione ma è il denaro. E tutto diventa piatto e inconsistente, tutto insapore e piatto perchè costa troppo continuare a renderlo unico. Ma è quell' unicità che ci ricorda quello che siamo stati, ed è l' omologazione del prodotto che ci rende senza memoria. Quanti di noi ricordano momenti d' infanzia grazie ai sapori? Non è mortalmente triste quando metti in bocca qulacosa che ricordavi con un preciso sapore per poi scoprire che non è più lo stesso? Non è una terribile sconfitta scoprire che un posto dove andavi con piacere non esiste più?
Quando ero piccola, ogni tanto con mia mamma si andava in centro, in realtà, finchè non ha ripreso a lavorare perchè ormai eravamo grandi, mia mamma ci ha sempre portato molto in giro a me e a mia sorella, non eravamo sempre in casa come i bambini di adesso, anche se i cartoni animati li conoscevamo tutti e le sigle le sappiamo cantare per intero ancora adesso, mia madre compresa!
Quando da Piazza De Ferrari scendevamo in via Luccoli per vico del Fieno, si andava proprio a sbattere contro la vetrina di un bar con le piastrelle gialle, che aveva sul banco un enorme vascone d' acciaio pieno zeppo di bianchissima panna montata. Io adoravo quel posto, anche perchè, non riconoscevo mai il vicolo e quando mi trovavo davanti quella vetrina era sempre una sorpresa. Quella visione sublime di quel vaso di panna mi faceva felice e ogni volta mia mamma mi dava la gioia di comprarmi un krapfen che mi facevo imbottire fino a scoppiare, era talmente pieno che l' apertura del krapfen non era mai a 45°, ma ad angolo retto! Quando più grande, da sola sono ripassata di li, forse ancora un paio di volte sono riuscita a godere di quel piacere, anche se il fatto che non fosse più la mamma a comprarmelo ne modificava già in parte il ricordo, il sapore era sempre quello, ma non era lo stesso. Poi un giorno mi è venuta voglia di dolcezza, di tornare a quei ricordi e a quell' entusiasmo che si ha da bambino e che a tutti ci piacerebbe rivivere, ma il bar non c'era più, o forse aveva venduto ad altri, non ricordo, fatto sta che il vascone di panna non c'era più, e con lui i miei ricordi.

mercoledì 30 luglio 2014

#gelato di #soia#soya#soja#incubi#indiani#nativi#scoperte#stradeblu#1978#messaggisubliminali#pagina497#credulona#chefilmtifai?


Il gelato di Soia genera incubi notturni.
Ore 3:34, cuore della notte, mi sveglio di soprassalto e cerco di ricordare il mio incubo: ero in Australia, un pò brilla che cercavo di raggiungere il posto in cui alloggiavo, cercavo di ricompormi sbucando da una stradina e trovandomi a dover chiedere un' informazione ad uno pseudo sbirro, o addetto al transito - " il mio ostello, sta dietro a questa via, perchè non posso passare? " , un attimo dopo lui mi scorta lungo la strada verso la mia destinazione, al nostro fianco è comparso un genovese, alto, che però sembra tedesco. L' Australiano tiene in mano un pacco di trofie dono del genovese, blatera qualcosa, è anche un bel figliolo, ovviamente! Ci french kissiamo camminando.
Riemersa dal bacio mi ritrovo davanti ad una tribù indiana che non si sa cosa ci faccia nel bel mezzo di una aiuola australiana lunga e stretta, con tanto di coperte sulle spalle, piume in testa e capo indiano, che tramite il suo vice mi offre una specie di granetto del mulino bianco abbrustolito da cui dovrei tirare una energica boccata di fumo, lo faccio e allora lui rilancia con quella che sembra un' ocarina con una fessura a spicchio su cui sta scritto in italiano "servirsi di un pezzo di peyote ma senza aspirare"..ma cosa vuol dire?! Rimango un tempo interminabile a fissare l' oggetto portomi dal vice-capo indiano senza sapere cosa fare, conscia che non voglio fare esperienze ultrasensoriali, nè trovarmi semi-incosciente alla mercè di indiani che non capisco cosa ci facciano in australia, nè di addetti al traffico australiani anche se un momento prima ci siamo scambiati effusioni in pubblico. E' li che mi sveglio, con l'interrogativo del "cosa faccio?, il capo indiano sarà mica come i Calabresi, che se rifiuti quello che ti offrono si offendono? Rovinerò i rapporti di due diversi popoli dicendo "no grazie"?
E quel che è peggio è che ormai sono sveglia.
Mi tiro su, schiena appoggiata al cuscino e decido di finire il libro che mi fa compagnia tutte le sere per poche righe, prima di vedermi crollare nel sonno profondo, e leggendo la postfazione, quindi solo a pagina 497, mi rendo conto che questo libro parla di me!
" Forse è nel nostro sangue, forse è solo nella storia, certo è che andarsene da qualche altra parte quando il proprio paese diventa intollerabile, o anche solo quando la sponda remota dell' altrove ci sembra irresistibile, gli Americani ce l' hanno nelle vene." - Beh io non sono americana, ma a parte ciò, il resto mi ha fatto svegliare ancora di più - " nell' estate del 1978( toh, un' altra coincidenza..il mio anno di nascita ) seguendo non soltanto un bisogno di parecchi mesi prima ma anche, probabilmente, un' inclinazione ben più profonda che le passate generazioni dei nonni mi avevano istillato nelle vene, ho buttato all' aria quella che allora passava per la mia vita, una cosa che avevo incasinato notevolmente, per andare in cerca di giorni migliori. Virtualmente fallito sia in affari che in amore, ho preso il largo sulla strada aperta. Non c'è voluto nessun coraggio particolare, salvo resistere alle insistenze della famiglia e degli amici che mi pregavano di non "scappare". Partire è stata una delle più facili decisioni importanti che io abbia mai preso. Ma una volta partito, continuare il viaggio fino a fargli raggiungere o una qualche conclusione sensata o un' esaurimento definitivo, è stata una delle imprese più dure che abbia mai tentato.(..)E così(..) alzai i tacchi con l' unico desiderio che la strada mi portasse in qualche modo a una vita nuova, una vita che non mi promettesse ogni giorno ulteriori frutti dei miei fallimenti. Pur essendo partito con l' intenzione di registrare gli eventi nei quali il viaggio mi avrebbe fatto incappare, e con la speranza di scrivere qualche storiella che qualcuno avrebbe potuto pubblicare, prima di tutto volevo mettermi su una strada nuova per seguirla ovunque mi conducesse. (..)Vagando nelle campagne, tentai, inizialmente piuttosto a casaccio, di prendere appunti e scattare fotografie, tuttavia nei tre mesi di viaggio ( oh toh..stessa durata..) fu sempre in me preminente l' antico desiderio di lasciare un vecchio mondo per trovarne uno nuovo. Quando tornai a casa intorno al primo giorno d' estate (aridaje..sono rientrata il 18 maggio!) andai subito a cercare un lavoro che potesse mantenermi durante il tentativo di trasformare un guazzabuglio di note in un libro." Piccolo particolare degno di poca nota..forse.. Lo scrittore si firma William Least heat-moon, ed ha origini pellerosse.....
Di sicuro non mi riaddormento più, la mia testa inizia a pensare..cosa vuol dire questo? Che attinenza ha con me? C'è qualche messaggio nascosto dietro questa scoperta notturna, o piuttosto, dietro questo allineamento di esperienze? Cosa sta cercando di dirmi? Perchè io credo così, credo sempre che le cose non capitino mai per caso, e ogni cosa serva a portarmi da qualche parte, ad un livello successivo, anche le cose che li per li fanno male, o quelle che non vanno come vorrei. Sono solo un passaggio obbligato per arrivare a qualcosa di importante per me.
Forse qualcuno non sarà d' accordo con quello che sto per dire, qualcun altro penserà che è la spiegazione che mi do per accettare la situazione, ma io oggi penso che anche la fine del mio matrimonio fosse un passo obbligato che ho dovuto attraversare per poter trovare la mia strada: io sognavo e rimpiangevo l' Australia, e forse, anche se mi è costato sofferenza e dolore, il nostro allontanamento è servito a darmi quella chance che pensavo di non avere più. Converrete che se fosse davvero così, rinunciare è un concetto inaccettabile a questo punto, voglio dire, se la mia strada fosse quella, vivere la mia vita oltreoceano, visto cosa mi è costato in termini di lacrime, dolore, ansia, notti insonni, interrogativi senza risposta, non posso permettermi di non provarci fino in fondo. Anche perchè solo dopo allora capirò se il mio destino è quello oppure no, e comunque, se non lo fosse, sarei tranquilla perchè a quel punto non avrei più rimpianti, e sarei pronta a ripartire verso una nuova ricerca, finchè non avrò trovato la strada giusta da seguire.
A questo punto, è come se fossi arrivata ad un dunque, come se il cerchio si fosse chiuso, mi sono svegliata facendomi delle domande e ho trovato la mia risposta per stanotte..posso tornare a dormire.

lunedì 21 luglio 2014

#j'accuse#italiani#bravagente#genovesi#lavoro#crisi#italia#ristorazione#turismo#rimboccarsilemaniche#vogliadifuga#australiamimanchi#meritocrazia#ilmondoèdeifurbi

Italiani, genovesi, non la prenderete bene, ma ve lo devo dire: siete vergognosi!
Siete, perchè io non mi riconosco più in voi.
In neanche due mesi che sono tornata dall' altro emisfero sento solo gente che mugugna e si lamenta della penuria di lavoro, poi però quando c'è da rimboccarsi le maniche non lo fa perchè non ne ha voglia e anzi, cerca di far fare agli altri quello per cui è egli stesso pagato. "No questo non lo faccio, per quello che guadagno faccio già fin troppo!" Beh forse non avete capito che meno fate e meno guadagnate, e il problema è che la pensate tutti allo stesso modo, quindi ognuno tira a fare il meno possibile, offrendo un servizio scadente, la gente rimanendo scontenta non torna e non ne parla bene, i clienti calano, girano meno soldi e ve la prendete tutti in quel posto, quando potreste tutti insieme offrire un prodotto eccellente, farvi una buona reputazione, allargare il vostro giro di clienti e goderne tutti, ma no! Siete troppo egoisti, troppo presuntuosi per piegare la testa e mettervi a lavorare sodo per risollevare questo paese!
Dopo una settimana che ero a Genova, città notoriamente senza sbocchi professionali, ho trovato impiego andando a cena fuori! Si certo, è un lavoro nella ristorazione, e allora? Che c'è di male? Cercate ancora il posto fisso? Scordatevelo!
Dove lavoro io, nel borgo di Boccadasse, un ristorante su due cerca personale! Gli stranieri stanno finalmente scoprendo la Liguria, perchè è bella, è ancora da conoscere e non è invasa di gente come le altre regioni, e allora approfittarne? No certo, mugugnate! Ho visto ristoranti che mandano via gli stranieri solo perchè si siederebbero a tavola alle 7 di sera, "eh no, è presto!" Oppure perchè non sanno comunicare e allora si inventano che non hanno posto, "tanto quelli mangiano una portata sola".
Il problema è che non vi volete più sporcare le mani, non vi piace servire gli altri, ma solo essere serviti. Volete la sedia attaccata al culo per sentirvi soddisfatti? Siete nel periodo storico sbagliato!
Non sapete più qual'è la soddisfazione di fare bene, di essere ringraziati, di fare fatica per dare il meglio voi, e lo sforzo richiesto non è poi così disumano, si tratta solo di sorridere ed essere gentili, educati.
E ce n'è anche per chi sta dall' altra parte, i clienti, spesso sempre più cafoni e sgodevoli, vanno a mangiare fuori con dei musi talmente lunghi che vien da chiedergli perchè non sono rimasti a casa, ma hanno invece deciso di mostrarsi in pubblico tristi, incazzati e maleducati come sono! Sembra che il loro unico obiettivo non sia passare una bella serata in compagnia, ma far passare a colui che avrà la sfortuna di servirli la peggiore serata della sua vita! Non ordinano solo, no, co-man-da-no! E lo fanno con un' aria di superiorità e schifo così convincenti che riuscirebbero a minare l' orgoglio e l' autostima di chiunque.
Gente, sempre per lo stesso discorso di prima, se vogliamo che le cose cambino qualcuno deve pure cominciare! Iniziate a sorridere e prendete le cose per quello che sono, perchè anche se vi incazzate, o mugugnate, o trattate male il prossimo, la crisi del paese non scompare,non per ora, quindi animo, pensiamo positivo, diamoci da fare e prepariamoci a stringere i denti ancora per un pò, perchè adesso la situazione è questa e non cambia.

venerdì 18 luglio 2014

#riflessi#riflessioni#idoloridellagiovaneNervi#matrimonio Elenini#tifamale#menù#malata#partyalcolico#postsbronzaalavorare#hangover#tirasomme



L' approccio con la nuova alimentazione non è stato poi così malvagio, in realtà ho scoperto che posso trovare tantissime combinazioni di cibi e alternative gustose per non rimpiangere tutto quello a cui ho dovuto dire no, e in più mi sono notevolmente asciugata, se ce ne fosse ancora stato bisogno! Non ho grosse nostalgie nei confronti di nessun alimento in particolare, e mi sono piacevolmente stupita della mia forza di volontà che prima d'ora avevo sempre considerato inesistente. Un pò il cioccolato mi manca, a dire il vero, ma solo perchè ne avevo appena comprato un blocco da un kg, e così, ogni volta che qualche amico mi viene a trovare, glielo rifilo, soffrendo un pò, ma nella speranza che mi aiuti a farlo fuori il prima possibile, soprattutto per evitare la tentazione nei momenti di golosità. Addirittura nei giorni scorsi sono riuscita a produrre un paio di infornate di biscotti al farro, non così cattivi e dei fantastici cupcakes alla fragola con l' ausilio di farine di riso, farro, avena e fecola, margarina 100% vegetale, cremor tartaro (lievitante naturale),uovo e fruttosio.

Poi però è arrivato il giorno del matrimonio della mia amica Elenini, e io mica me la sentivo di farmi fare il menù alternativo da malata, così me lo son preso come giorno di pausa. Il fatto è che il giorno pausa si è trasformato in party alcolico e il mattino dopo, quando è suonata la sveglia avrei preferito la forca piuttosto che alzarmi per andare a lavorare.


Mamma mia come stavo, per un attimo ho anche pensato che non avrei potuto in nessun modo mettermi in posizione verticale, figuriamoci passare 9 ore nella cucina di un ristorante da ricchi, seviziata da 3 maledetti cuochi intransigenti che non aspettavano altro che farmi pagare dazio per aver saltato il giorno prima, in cui loro si sono cuccati un matrimonio di 70 e rotti invitati!
Ovviamente tutti i supporti più unti e bisunti che c' erano da sgrassare quel giorno sono stati i miei, compreso i cestelli della friggitrice, le cappe, i canali di scolo a terra e una ricciola da 30 kg da squamare!
Ebbene, sono ancora qui a scriverne, perciò, vuol dire che sono sopravvissuta e al letto ci sono arrivata.
Questa mattina invece, riposata da un sonno ristoratore di circa 10 ore mi sono svegliata con tutt' altro problema: a parte la secchezza delle fauci e delle mani dopo essere state a bagno per 9 ore lavando piatti e stoviglie, stamattina avevo uno di quei magonazzi che fai finta di non sapere da dove vengono, ma che è facile intuire se inizi a congiungere tutti i pezzi del puzzle, e allora a posteriori capisci anche perchè quel giorno lì, hai taciuto sull' esigenza di avere il menù da malata per dar sfogo invece alla necessità di alcool che ti avrebbe aiutato ad arrivare a sera.


Ricordo che ad un certo punto, seduta con i piedi nella piscina di Villa Mantovani a Sant' Ilario, ho pensato - " Ma..sono ad un matrimonio..questo non dovrebbe farmi male?"- Oh si che te ne fa, ma li per li non te ne accorgi, ti diverti, balli a piedi scalzi insieme ad amici e gente che non hai mai visto prima e schiaffeggi pure un invitato, senza riuscire poi a ricordarti perchè. Ti fa male perchè il periodo è lo stesso, sono appena passati due giorni dalla data del tuo ex anniversario di nozze, perchè oltre a tutti gli altri, sono presenti due delle persone che l' ultima volta che hai visto ad un matrimonio era il tuo, e una di queste è la sposa, ti fa male perchè le storie degli altri sembrano sempre a lieto fine, mentre la tua, beh, lo sai benissimo che fine ha fatto, perchè ti senti sempre quella che prova a scappare ma che in effetti è ancora qua, e cerca di divincolarsi da quella cappa di "vorrei ma non posso" che sembrano contraddistinguere le sue scelte. Ti fa male, perchè sei così cogliona da pensare di poter avere ancora un rapporto normale con la tua ex dolce metà che invece pare non averne nessunissima intenzione,  ma anzi si comporta in maniera acida come se la causa del vostro naufragio fossi tu! E ciliegina sulla torta, tra meno di due settimane c' è un' altro matrimonio a cui presenziare, e stavolta ti troverai faccia a faccia con gente che non vedi più da quel maledetto 8 Dicembre 2012 e la cosa peggiore è che proprio stamattina hai avvisato la sposa che accetti il menù da malata..e stavolta arrivaci a sera senza i supporto dell' alcool..vediamo quanti invitati riesci a schiaffeggiare da sobria!

mercoledì 16 luglio 2014

#Intolleranzealimentari#cibivietati#perchèio#etepareva#premeditazioni di nuova #fuga


E anche giugno se n'è andato..volgendo lo sguardo indietro al giorno del mio ritorno, non posso dire che le cose stiano girando male, ma purtroppo non ho potuto fare a meno di notare che alcuni aspetti negativi, che in Australia erano svaniti, sono riaffiorati al momento del rientro in Patria. Innanzi tutto, particolare da non sottovalutare, il dormire male è tornato una costante delle mie notti; inizialmente ho pensato fosse colpa del jetlag, ma superate le due settimane ho dovuto guardare in faccia la realtà e iniziare a cercare la vera causa. Ho effettuato una prima spedizione alla ricerca di nuovi materassi, sia mai che il problema fosse quello della comodità, anche se mi pare poco probabile, visto che oversea dormivo in letti di gommapiuma di ostelli sempre diversi e il problema non mi sfiorava neanche! Il brutto di avere disturbi legati al riposo è che la mattina sei stanca peggio di quando ti sei coricata, la giornata poi trascorre in questa sorta di ovattamento intervallato da giramenti di testa e sensazioni di barcollo, non il massimo per chi lavora nel servizio di sala di un ristorante chic!

Per evitare di decidere a priori che la colpa sia tutta da attribuire al mio desiderio di abbandonare definitivamente questo emisfero, ho deciso di fare un esame per intolleranze alimentari. I risultati sono stati catastrofici e qui sotto vado ad elecare gli alimenti di cui mi dovrò privare per i prossimi 3 mesi:
Farine di grano, quindi addio pasta, focaccia, pane e pizza, fermentati e alcool etilico quindi addio birra e vino, formaggi freschi, stagionati, mozzarella, stracchino, ricotta, compreso il grana, addio latticini, panna, yogurt burro, no cioccolato, no zucchero, no miele, no sale raffinato, ciao ciao funghi, addio vitello, maiale, bresaola e prosciutti crudi e cotti, frutta secca neanche a parlarne, ciao noci, nocciole, mandorle, arachidi ( neanche un misero confetto ), niente lattuga nè cetrioli nè possibilmente cozze, patate, olio d'oliva, thè, zucchero di canna e pomodori!
Un disastro! La prima cosa a cui ho pensato è stata il suicidio..come si può umanamente vivere in questo modo mi sono detta..praticamente posso nutrirmi con pesci, ma non fritti ( olio, pastelle a base di farina, sale, o anche solo bagnati al forno con vino bianco!), verdure ( maledette loro, lo sapevo che prima o poi avrei dovuto mangiarvi!), frutta e farine di orzo, mais, kamut e farro! Fallo un dolce senza burro, latte, zucchero e cioccolato! Mangiatela una pizza di kamut senza pomodoro, mozzarella, stracchino e prosciutto! Grrr..perchè a me??? Diventerò una cinese a forza di riso! Ahhhhh!!! Ecco...la maledizione di Mao Tze Tung! Ho insultato la Cina e i suoi abitanti e adesso posso mangiare solo pollo, riso, soya e uova! Ma sarà davvero poi questa la causa della mia insonnia? Cerco di pensare a quanto stavo bene di salute in Australia, e mi sovviene che dovendo cucinare in ostello ho effettivamente spesso mangiato broccoli, zucchine, zuppe e minestre, poi quando ero in giro solo frutta e tanto sushi..senza saperlo ho evitato gli alimenti nocivi..a parte quando mi sbafavo pancakes, frozen yoghurts e montagne di cioccolato!Va bene..laggiù era molto più semplice fare vita morigerata, ma ce la posso fare...e comunque..se amavo l' Italia ormai solo più per il cibo, questo per me è un altro segno..sarò pure una che cerca tutte le scuse possibili per andarsene..ma mi sembra che giri tutto sempre e solo in una sola direzione..a sud est!

martedì 1 luglio 2014

#babycomeback#home#flyingback#mum&dad#backinitaly#newjob#surprise#Genova#Genoa#AustralianPeter



Una volta scrissi che il viaggio non finisce mai, o che comincia appena metti i piedi fuori dalla porta di casa, anche se varchi la soglia solo per viaggiare all' interno della tua città in cui vivi e sei tornata da 20 giorni; perchè se la tua idea è quella di ritornare a viaggiare, ogni cosa che contribuisca ad avvicinarti alla tua ripartenza fa parte del viaggio stesso. Un' altra volta scrissi che avrei fatto attenzione ai messaggi, ai segnali, che l' universo mi dava per farmi capire se ero sulla strada giusta, che l' Australia stessa mi mandava segnali e che se effettivamente il mio posto nel mondo è quello, l' avrei capito.
Sono successe tante cose in questi 20 giorni, e io, non riesco a non pensare che significhino qualcosa, ma forse sono poco obiettiva, perchè il mio desiderio, è quello di partire ancora.. in ogni caso mi sento felice come quando tante cose girano nel senso giusto e ti sembra di vederti dentro un cerchio che piano piano si completa.


Sono rientrata in Italia di Domenica mattina, con un sole primaverile caldo e avvolgente che scaldava tutta la campagna intorno a Malpensa, non una nuvola, tanta gente che aspettava altra gente, gente che si salutava e gente che si ritrovava. All' uscita B tante persone con cartelli con sù scritti  nomi stranieri, un uomo con un foglio bianco con scritto in blu "BONA", e io raddrizzo l' andatura come se avessi recepito il complimento. Oggi faccio la mia prima sorpresa, sto andando in campagna da mamma e papà, che ignari di tutto hanno invitato un nostro amico pranzo per una mangiata di cacciagione tra amici del paese: ci sarà ogni ben di Dio, e anche se non ne ho sofferto la mancanza non mi dispiace un bel pranzo succulento italiano a base di cinghiale, capriolo e lepre, come benvenuto!
Appena imbocchiamo la salita inizia il batticuore, sempre così ogni volta che devo fare una sorpresa, mi emoziono più io di chi la riceve! Come una contorsionista mi faccio piccola piccola e mi appallottolo nello spazio per i piedi, davanti al sedile del passeggero, mio papà passa vicino all' auto per salutare, non abbassando gli occhi e non vedendomi..appena si allontana e si gira di spalle, balzo fuori e lo abbraccio da dietro, lui ridacchia e mi dice " lo sapevo!!!" poi mi prende per mano e a bassa voce bisbiglia fino alla porta di casa dove finge di sgridare mia mamma che sta ultimando la cottura del suo arrosto di capriolo:" dove sei, vieni un pò qua! possibile che non rispondi mai quando ti chiamo?? Tutto in giro lascia, vieni un pò qua!"- lei, immagino basita da tante esclamazioni tutte insieme, si avvicina un pò confusa per venire a vedere COSA deve vedere, ed ecco che la sua piccola vagabonda salta fuori per la seconda volta in pochi minuti. Ovviamente, dopo abbracci e baci, gli insulti sono tutti per il mio complice che ha retto il gioco in questi giorni, mentre ero in Cina e postavo foto di Brisbane!


Tornata a Genova, riesco a ripescare in un telefono di 4 anni prima il numero di Roberto, andato perso come gli altri in una cascata in Nuova Zelanda, quando l' I-phone mi è scivolato dalla tasca per andare a far compagnia ai pesci! Amico Roby, uno dei miei migliori, uno della mia "superstar family", molti non lo sanno ma io ho una piccola famiglia, che di tanto in tanto apre le porte ad un nuovo arrivato, questa famiglia è formata dagli amici più cari, quelli che ci sono sempre e da sempre, quelli che mi hanno toccato il cuore in profondità e sui quali so che posso sempre contare, me la porto addosso, dietro il braccio sinistro, in qualche lettera d' inchiostro nero, e loro sono sempre con me..e molte volte, grazie a loro succedono cose speciali.
Per festeggiare il mio ritorno mi porta a mangiare in un posto veramente figo, sul mare, dove ci serve una ragazza che conobbi qualche giorno prima di partire; facciamo qualche parola, le racconto della mia esperienza, dell' esigenza di trovare un lavoro per questi mesi e tac! il giorno dopo sono già li a lavorare! Mai successa una cosa simile, non ho neanche iniziato a cercare e ho già un lavoro!
Il posto mi piace, mi piace il lavoro, quando esco di li ho quella sensazione di pace e tranquillità di chi sta semplicemente seguendo un flusso di cose che lo porterà a qualcosa di ancora più bello, mi immagino coricarmi nel letto stretto di un fiumiciattolo di campagna che dolcemente scorre fino a valle dove confluiscono altri affluenti ad ingrossare la portata delle acque e forse...la foce sarà ancora la..Australia!
Sono fissata? E allora sentite qua! Il ristorante è veramente un gioiellino sul mare, meta di molti liguri e italiani che amano una location così romantica, ma anche apprezzata dagli stranieri, sia in viaggio di piacere, che invitati a godere del cibo italiano in circostanze lavorative. Questo mi piace moltissimo perchè amo parlare in Inglese e continuare ad incontrare persone che arrivano da diverse parti del mondo, e questa volta, giocando in casa, posso anche indirizzarli verso le bellezze imperdibili della regione, in particolare ieri ho servito una coppia.. a fine pasto, cosa che non avevo ancora fatto da quando lavoro qui, gli chiedo da dove vengono..indovinate!? Eh si, Melbourne! Ci raccontiamo un pò dei reciproci viaggi e poi ci salutiamo. La sera invece, il direttore di sala mi manda ad un tavolo di 5 persone, l'uomo seduto in fondo a sinistra è australiano, di Sydney, due sono genovesi, e due koreane. A fine serata, Peter, l' australiano, mi chiede del mio viaggio: gli parlo dell' amore che provo per la sua terra e del mio desiderio di viverci. Lui mi guarda negli occhi e mi dice:" quando torni in Australia chiamami, io ti darò una mano con il governo ", mi da il suo biglietto da visita e sul mio volto si apre un sorriso che se gli angoli della bocca non si strappano evito di spendere i miei ultimi risparmi da un chirurgo mi ricucia come una cima!
Non sto nella pelle, vedo nella mia testa tanti pezzi di puzzle che iniziano a combaciare ed a incastrarsi in un'immagine che già da tempo sta iniziando a delinearsi, il ristorante inizia a svuotarsi, i clienti abbandonano i tavoli soddisfatti e sorridenti, ma nessun sorriso è brillante come il mio. Mentre asciugo i bicchieri passa a salutarmi uno dei due italiani del tavolo Peter, mi stringe la mano e mi dice " auguri Valentina, spero di averti portato fortuna". Ecco anche Peter e con un dito davanti al viso mi guarda fisso e ripete " ricordati di chiamarmi, te l' ho promesso!".

domenica 25 maggio 2014

#Shanghai#Cina#China#Choice


Ebbene ci ho pensato e ripensato, non trovando una soluzione perchè la mia voglia di restare è tanta, finchè non ho raggiunto un compromesso con me stessa: potrei restare, darmi tempo fino a luglio e se non trovo un lavoro ritornare a casa, per i matrimoni delle amiche, per il Metallicaconcert, per rimpinguare le finanze, oppure potrei rientrare adesso, cercare un lavoro in Italia, passare l' estate al caldo per poi tornare a settembre e fare un' altra estate australiana, come se l' inverno non esistesse più, e sfruttare i contatti che ho preso in questo ultimo periodo per mettermi a lavorare da subito.


Una volta optato per la seconda ipotesi, sono pronta a passare questi maledetti tre giorni a Shangai, perciò dopo aver lasciato Brisbane che anche in questa occasione piangeva la mia partenza (è solo pioggia, dannazione!) per raggiungere Melbourne, il 15 maggio salgo sul volo Airchina che 12 ore dopo mi catapulterà nel paese più disgustoso che mi sia capitato di visitare.
La prima impressione quindi l' ho già bella che espressa, e ora non mi resta che dettagliare le motivazioni della mia repulsione.



Il cinese, di regola, non ha regole comportamentali civili, non rispetta le code, non si cura del fatto che tu abbia due zaini che ti fanno sembrare una tartaruga sia davanti che dietro, quindi non ti fa sedere in metropolitana o autobus, non sa cosa sia lo spazio vitale e ti si accozza addosso come se questo lo avvicinasse di più al momento in cui sarà lui il primo della fila, che di fatto è vero, ma è disgustoso se l' individuo in questione è unto fino ai capelli e opprimente.. e prega di non trovarti mai in direzione contraria al flusso migratorio nelle zone pedonali, perchè sarebbe come vedersi venire incontro una mandria di bufali incuranti..attenzione..non inferociti, no, placidi e assenti, ed assolutamente disinteressati ad evitare il contatto fisico. Fortunatamente sono una che impara presto, e dopo il primo giorno di fastidio per quelli che all' apertura delle porte della metro si fiondano dentro senza darti la possibilità prima di scendere, adotto la strategia caterpillar: se non ti levi ti sdraio! E funziona, oh come funziona, anche l' ombrello puntato dritto ad altezza faccia funziona!


In realtà però questo è forse il minore dei disagi comportamentali arrecati dal popolo giallo, infatti, del peggiore devo ancora parlare, ma non voglio togliervi subito la sorpresa, perciò racconterò di come dopo 1 ora di metro dall' aereoporto al quartiere di Pudong, scendo alla fermata indicatami da un autoctono, per poi scoprire che non mi trovo esattamente dove dovrei essere! Prendo quindi un taxi, non senza apprensione, perchè nessuno in questo maledetto posto parla inglese, perchè è sera e perchè anche se le indicazioni che ho stampato del mio ostello sono in cinese, il viaggio in auto mi pare durare un pò troppo. Inutile chiedere, il tassista non capisce quello che dico e continua a ripetere solo " Ho-tel, Ho-tel!


L'ansia aumenta quando lasciamo la decenza delle strade dominate dai grattacieli, per infilarci in stradine scalerce con gente che cuoce chissà quale bestia immonda in carretti a bordo strada, dentro di me scongiuro di non trovarmi in un brutto guaio, cerco di leggere i nomi delle strade e nessuno è quello che dovrebbe essere, finchè l' autista si ferma davanti ad un palazzone e mi indica il sesto piano, io lo guardo e lui li riconta di nuovo rimandandomi lo sguardo, con il dito ancora puntato verso l' alto. Aspetta gli dico,c'è una hall, cerchiamo di capire se è il posto giusto. Anche i due portieri non parlano inglese, ma fanno cenno di si col capo, perciò posso andare a pagare il mio tassista.


L' ostello, per fortuna è meglio dentro di come si presenta la zona da fuori, previdentemente, sapendo che la Cina non è l' Australia, ho prenotato una camera tutta per me, con bagno e letto queen size. Il primo pensiero varcata la soglia è quello di non lasciare la stanza fino al momento di dover tornare all' aereoporto per volare verso l' Italia..ma perchè ho pensato fosse una buona idea venire qui!
La mattina dopo va già meglio, e ho voglia di andare a vedere cosa c'è fuori, una signora di non so bene dove, ma con un inglese abbastanza articolato, mi consiglia di prendere i bus hop on hop off, quelli rossi che si vedono ormai in tutte le città, che ti fanno fare il giro dei luoghi di maggiore interesse mentre collegandoti con le cuffiette al dispositivo elettronico presente vicino al sedile, puoi imparare qualche cenno storico sul luogo che stai visitando.



Il prezzo è irrisorio, e a piedi non saprei dove andare, quindi accetto volentieri la dritta, dopo aver fatto un giro per la zona pedonale di Nanjin road, piena di centri commerciali e palazzi numero uno per la farmaceutica, numero uno per il cibo, numero uno per la tecnologia, e via dicendo. La città è comunque davvero affascinante, e vanta oltre ad una selva di palazzi kilometrici, l'attuale grattacielo più alto del mondo, sempre che le informazioni del Hop on bus siano aggiornate! Lo skyline è davvero impressionante affacciato sul fiume, anche se a causa dello smog è tutto un pò avvolto nella nebbia. Il palazzo più bello è la perla d'oriente, una specie di tour eiffel intervallata da sfere fucsia che avrebbero la pretesa di fungere da osservatorio cittadino, se non fosse impossibile a causa dello smog!


Per le strade incontro tantissime coppie in abito nuziale, immortalate da fotografi sadici che li fanno posare pericolosamente in mezzo alla carreggiata, con il traffico folle che li sfiora di continuo. In realtà non so se sono coppie vere, o se è una finzione, ce ne sono troppe e francamente alcune "mise" sono inaccettabili! Ma già che l'ho nominato, perliamo un pò del codice stradale cinese, che ormai potrete indovinare, è inesistente! I semafori? Potrebbero tranquillamente essere rimossi, perchè intanto non sono considerati, nè dai pedoni, tantomeno da automobilisti, ciclisti, carrettisti a motore, motociclisti su mezzi indecentemente indescrivibili, che però, non so perchè non fanno rumore, e arrivano a tradimento in ogni direzione, spesso anche sul marciapiedi e hanno pure la sfacciataggine di suonarti come se tu fossi dove non dovresti essere!


Mentre cammino sul lungofiume per tornare alla fermata del bus, una vecchia poco più alta di un metro, fa un rantolo e scatarra davanti ai miei piedi..e con questo aggiungo la peggiore delle abitudini cinesi alla lista già ricca delle loro usanze pittoresche. E' un piacere andare in giro tra questo tipo di sinfonie, è tutto un tirar su di nasi fino al cervello per poi espectorare in mezzo alla strada come niente fosse, uomini, donne, ragazze..da voltastomaco, ogni tanto camminando tra la folla mi ritrovo a scongiurarli mentalmente di non farlo, almeno finchè non sia abbastanza distante da evitare di guardare, una filarmonica dello scracchio, e quando non sputano, tossiscono e starnutiscono amabilmente senza coprirsi la bocca, mandando in giro i loro germi asiatici.


Ho il terrore di venire infettata da qualche morbo devastante, mi viene in mente l' epidemia di aviaria, il film Contagion, dove tutto il mondo finisce per soccombere nel giro di pochi mesi al contagio. Certo non ho mai fatto tante docce come in questi due giorni, e di sicuro appena arrivo a casa mi decontamino, io e tutta la mia roba radiattiva! Se esco indenne da questa avventura vado ad accendere un cero alla guardia! Maledetti succidi, sogno di erigermi dall' alto della mia statura europea e bacchettarli di continuo con una canna di bambù finchè non diventano civili, ho pena per gli occidentali che vivono qui per lavoro, perchè io piangerei ogni giorno..ogni tirata di naso una lacrima, ogni colpo di tosse un singhiozzo, ogni sputazzo un lamento..


Brutti, maleducati, sporchi, incivili, rumorosi, disgustosi, mentre cammino per strada mi sfilano in testa una serie di aggettivi per dipingere questo popolo malsano, si sono razzista, sono profondamente razzista perchè non trovo niente di buono in questa gente, non sono neanche gentili, o disponibili, almeno i thailandesi sorridono sempre e sono ospitali e calmi, questi non fanno che gridare, maledetti loro, si voglio farmi un video in mezzo alla gente mentre descrivo tutte le loro schifose abitudini e poi pubblicarlo un secondo prima di decollare, e venire per sempre interdetta dal paese con mia somma gratitudine, voglio che mi mandino una lettera a casa dicendo che ho il divieto assoluto di entrare in Cina, anche solo per scalo aereo, benissimo!Per fortuna il tempo non si ferma e anche questa giornata è finita..ovviamente non mangio assolutamente niente che provenga dalla loro cucina, nè frutta fresca, nè niente di niente, solo cibo comprato in Australia e portato per l' occasione, e fanculo a quelli che dicono che quando vanno in un paese straniero assaggiano le specialità locali, col cavolo che mi metto in bocca qualcosa che potrebbe poi rivelarsi un cane, un gatto o un ratto, visto che come mi disse una volta Mr. Greppi Senior, i Cinesi si vantano di mangiare qualsiasi animale cammini, voli, o strisci su questa terra! Per colazione e pranzo trovo un Talk bread , cugino del Top bread australiano, un panificio con laboratorio a vista di prodotti dolci e salati a base di farina, come brioches e sandwiches al formaggio, muffins e toasts, dove i panettieri sono fasciati dalla testa ai piedi in divise antisettiche, compresi guanti e mascherina!


La mattina del 17, ultimo giorno piove anche, ottimo per incollarsi addosso lo smog che c'è nell' aria. Vado alla metro, diretta alla fermata del museo della scienza e della tecnologia perchè la pilotessa della Delta airline che ho conosciuto ieri sul bus, mi ha detto che c'è un enorme mercato sotterraneo dove comprare a buon prezzo, e io ho idea di fornirmi di un trolley per eliminare il secondo zaino che francamente, dopo tre mesi mi ha rotto le s..palle! Mentre faccio il biglietto alla macchinetta automatica l' operatore mi chiede se vivo a Shanghai, notando la mia abilità nell' utilizzo dell' attrezzo, vorrei dirgli " no per fortuna!" , ma non è ancora tempo di diffamare il paese, " da dove viene prego?" - "dall' Italy" - " ah", dice lui, e poi si esibisce in una sequenza di RRRRRRRRRRRRRRRRRR, per farmi capire la difficoltà che loro hanno con questa consonante, un pò mi fa ridere, in fondo questo è simpatico, raccolgo il mio biglietto dalla bocchetta, lo guardo neglio occhi e gli dico gRRRRRRRRRRRRRRazie! prima di andarmene tra le sue risate.
Il mercato è un labirinto di corridoi farciti da cubicoli che vendono borse, vestiti, scarpe, occhiali e cinesate inutili che non vorresti avere a prender polvere in casa tua, perciò niente regali, compro solo un trolley rosso a pois bianchi, poi però poco dopo trovo anche la borsetta, e siccome mi diverto troppo a mercanteggiare, alla fine prendo anche la tracolla! Finalmente arriva l' ora di tornare all' aereoporto, stò tornando a casa, ma non sono triste, non certo di lasciare la Cina, il viaggio non finisce, se tutto va come deve andare, come l' ho immaginato, nel giro di tre mesi sarò ancora in volo..anzi..devo iniziare già a cercare quello che mi riporterà indietro..a presto Australia..a presto Italia....

lunedì 19 maggio 2014

#mate#cheers#lol#love#terrific

La notte porta consiglio.. Dipende da diversi fattori..per esempio, se si aspetta la famigerata soluzione al problema e a causa di cio' non si chiude occhio, come fa il consiglio ad insinuarsi nelle sinapsi? Se invece arrivasse e me ne dimenticassi al risveglio? E chi mi garantisce che il suggerimento sia poi quello giusto da seguire? In ogni caso bisogna agire, quindi prenoto il Greyhound di rientro a Brisbane, e il letto nel prossimo ostello, il 5° diverso della citta'.



Oggi gli acquazzoni subtropicali mi costringono nella grande casa bianca, in attesa che arrivino le 5 per prendere il bus che mi riportera' ancora a Brisbane, Susy mi accompagna in macchina e lungo il tragitto mi chiede di rimanere in contatto...qualcosa succede sempre e potrebbe aver bisogno durante l' alta stagione!
Stavolta l' ostello a Bri, l' ho scelto strategicamente di fronte alla stazione dei trasporti, cosi' mi basta attraversare la strada per essere in camera, inoltre ho sempre pensato che il Guilty Rogue, il pub di fianco all' ostello fosse parecchio interessante, quindi non vedo l' ora di sistemarmi per andare a passarci qualche ora. Detto fatto, assaggio la white rabbit, una buonissima birra scura australiana che non ha niente da invidiare alla Guinness, e mentre sono li che sorseggio e mi godo la musica dal vivo si siede vicino a me uno spilungone australiano di nome Jason. Non e' un backpacker, ma un uomo che e' in trasferta lavorativa qui a Brisbane da Perth. Facciamo un po' di conversazione conoscitiva, e alla fine passiamo tutta la serata insieme a parlare di differenze culturali, moto e belinate varie.


Jason è l' australiano del west tipo: alto 1,95 con la faccia da simpaticone, la parlata un pò stretta e veloce, gli occhi che ridono, ed è anche l' unico che ha capito subito che sono italiana, e non francese come mi dicono tutti! Ci mostriamo le foto delle nostre moto, parliamo di esperienze di viaggi sulle due ruote, io gli racconto com'è guidare tra la storia e la cultura in Italia, lui come sia bello fare centinaia di km nel nulla. Ci scambiamo impressioni su questa terra meravigliosa, vista da chi ci vive e ci è nato, vista da chi la sogna e la scopre..tante cose da dire ancora, ma è ora di andare a letto, sono stanca da tutto lo scodellamento giornaliero, perciò ci diamo appuntamento per la mattina seguente per fare colazione insieme.


Ci ritroviamo di fronte al pub alle 9, e come faccio ogni mattina, percorriamo insieme il Kurilpa bridge che ci porta al di là del fiume, i primi momenti sono un pò imbarazzanti..non si sa cosa dire, camminiamo vicini, lui veramente troppo alto, io una miniatura in confronto, ci giriamo ogni tanto a guadarci..say something dice lui, qualche frase di circostanza, ok parliamo di moto, e piano piano arriviamo a questo piccolo cafè sulla riva del fiume dove lui prende eggs benedict e cappuccino, io thè e una schifezza di uomo in padellino con sopra fragole sciroppo e gelato..puah..che purcaia! Pieni fino agli occhi, anche se un momento prima dicevamo di percorrere lo story bridge, optiamo per rotolare sul prato circostante e chiacchiera chiacchiera arrivano le 2..è domenica, ieri abbiamo bevuto qualche birretta di troppo..ci salutiamo e si va a dormire! Da quanto tempo non mi capitava di sonnecchiare durante il giorno, chi si ricordava come fosse piacevole..la stanza poi è ovviamente vuota perchè fortunatamente le tedesche cianciarone e la puzzola finlandese che lascia i vestiti sudati in bagno che quando entri ti manca il respiro, sono tutte fuori a godersi i 24 gradi di Brisbane e io posso rotolarmi nel letto con il sole che filtra dalle tende.


Alle 7 appuntamento pizza, stasera si mangia all' Italiana, e Jason mica è contrario, anzi, mi mostra pure una foto della sua cucina con BBQ e forno a legna..dentro casa! Il ristorante designato si chiama Va piano, proprio come il proverbio italiano che consiglia di fare le cose con calma per raggiungere i propri traguardi. Come idea non sarebbe neanche male, peccato che il locale è impostato nella maniera opposta: entri, ti danno una carta magnetica, decidi se infilarti nella coda per la pasta o la pizza, ordini, ti danno un telecomando che vibra quando il tuo piatto è pronto, te lo vai a prendere, fagociti, paghi e te ne vai! Dico a Jason che è un pò una contraddizione, gli spiego come in Italia viviamo il rito del cenare fuori, i nostri tempi, il chiacchierare davanti ad un bicchiere di vino, il gustarsi l' attesa dell' arrivo del tuo piatto, qui è tutto troppo rapido..ti senti un tacchino d' allevamento!
Mentre rientro per per scegliere il dolce ci sono due uomini panzuti al banco, uno ordina " Criema de fragòla" all' australiana, io un pò sorrido e lo guardo, lui mi vede e non capisce, allora gli spiego che mi piace il suo modo di pronuciare "crema di fragola", lui mi dice che è di origini italiane ma non si ricorda mica più niente, lo sapevo io, ha una faccia che conosco già e quando gli chiedo da che parte d' Italia viene, mi pento di non averci scommesso dei soldi, perchè la faccia, la corporatura, l' espressione sono da puro piemontese Doc! E chiacchiera chiacchiera esce fuori che è pure della provincia di Alessandria! Quando torno al tavolo tutta contenta, Jason è allibito dal fatto che sappia riconoscere da che zona del mio paese vengano le persone solo guardandole in volto. Lunedì sera anche lui mi lascia, si sposta ancora per lavoro, fatalità in una piccola città chiamata Roma! Ci promettiamo di rincontrarci qui in Australia o il prossimo anno in Italia, per fare il passo dello Stelvio insieme in moto, prima però ha promesso di venire a mangiare il cinghiale a casa dei miei in campagna, dove si ritroverà a rivivere la scena di domenica pomeriggio sdraiati sull' erba: io che parlo Italiano e lui che annuisce col sorriso da ebete non capendo una parola..per ora tutto quello che sono riuscita a insegnargli è stato: testa e culo quando brinda e a ordinare una birra!


Stamattina è il grande giorno, o almeno spero che lo sia e alla fine del post svelerò perchè.
Mentre mi arrampico per Creek street e controllo i messaggi sul cellulare, un idiota grande e grosso mi viene addosso volontariamente dandomi una spallata talmente forte da farmi vedere le stelle, mi cade il cellulare per terra e mentre gli urlo dietro, il cretino continua dritto per la sua strada confermando la mia tesi dell' intenzionalità del gesto. Mi viene subito in mente di aver visto la stessa scena mesi fa a Melbourne, in pieno centro, ai danni di una ragazza asiatica, e il primo pensiero è che a qualche stupido autoctono dia sui nervi che il paese sia multirazziale. Shockata e indolenzita continuo a camminare e i miei piedi mi portano li...indovinato..a St. John! Sulle scale anche questa volta c'è il cartello dell' English class di Pat, cosa che mi riempie di gioia, perchè vuol dire che la troverò dentro proprio adesso, ed infatti eccola li che parla con Peggy o come diavolo si chiama la vecchia coi denti di catrame che non è impressionata dalla mia provenienza Italiana quanto la adorabile Pat, che è invece felice di vedermi di nuovo. Ci diamo appuntamento per le 2 e me ne vado giù verso il centro mentre mi fa male tutta la bocca per quella botta assurda! Ritrovo le stesse ragazze della volta precedente alla lezione del pomeriggio, leggiamo un libro, scriviamo qualche frase alla lavagna e poi usciamo tutte insieme per un caffè al Rendevouz hotel. Ci siamo solo noi, l' ambiente è accogliente e in men che non si dica incominciamo a parlare: una sudamericana, due giapponesi, una Taiwanese, Pat ed io. Non ricordo come la conversazione si sposti su di me, forse perchè tutte loro sono mogli di uomini stranieri che lavorano qui in Australia, quindi residenti e non viaggiatrici come me, non con un visto temporaneo e col desiderio di far parte di questo grande paese.


 Mi chiedono delle mie avventure vissute finora, di come sia viaggiare da sola, di cosa mi piaccia di questo posto. Pat specialmente è interessata a sapere perchè amo tanto l' Australia, le ragazze sono affascinate, e come tante altre persone mi considerano coraggiosa, ma io glielo dico col cuore in mano che non è coraggio perchè ogni tanto mi sento persa, non tutti i giorni sono forte, per esempio, racconto dell' episodio accaduto proprio questa mattina , e della prima volta che ho conosciuto Pat, quando sono andata a St. John e sono scoppiata in lacrime, li' il coraggio mi aveva abbandonato, mi sentivo sconfortata e sola e come è stato bello quando Pat mi ha detto che lo sapeva già, l' aveva capito quel giorno, ma ha capito anche tante altre cose bellissime che mi ha detto riguardo al mio sorriso e alla speranza che avesse di vedermi alla sua lezione per poterlo vedere ancora. Improvvisamente non eravamo più a prendere un caffè tra sconosciute, ma in un ambiente protetto dove il centro della stanza ero io, circondata da persone estranee fino ad un minuto prima ma piene di cuore e belle parole. Ho raccontato di mia zia, che in quei giorni se ne stava andando, di come mi sentissi ad essere lontana e di come sia riuscita a trasformare la tristezza dopo avergli scritto il mio saluto. Di come i miei abbiano deciso di rendermi presente al funerale leggendo ad alta voce quello che avevo scritto per lei e di quanto questo mi rendesse orgogliosa di averlo fatto.


Quando poi ci siamo alzate per salutarci, è stato bello abbracciarsi e sorridersi e quando ho abbracciato Pat, da dietro la mia spalla sentivo la sua voce rotta dal pianto che mi diceva di farmi vedere ancora , che avremmo trovato il modo per farmi restare in Australia, e tante altre dolcissime cose inaspettate che hanno fatto piangere anche me e pure la sudamericana..wow..che carica tutto questo amore, ma la giornata mica è ancora finita, mentre cammino per tornare all' ostello con la faccia dentro il telefono sento gridare " ehi, ma sei tu!"..mi volto ed eccola li, Phoebe, la ragazza dell' Oregon, innamorata di Bitonto che lavora per l' associazione umanitaria! Mi dice "ti ho riconosciuto dalla gamba, come stai?" Le dico bene, chiede se sono più andata in chiesa, eh si gioia,ne torno  proprio adesso!  Per la seconda volta nella giornata un' altra sconosciuta che mi racconta quanto mi abbia pensato in questi giorni, quanto io sia solare e luminosa, e quanto sia speciale quello che le ho trasmesso la volta precedente..sono basita..non so che pensare,oh questa è la giornata dell' amore verso il prossimo e io non ho letto il giornale e non lo so, oppure l' Australia mi sta dicendo qualcosa..oppure quello che la gente mi dice è reale e io, ahimè devo iniziare a crederci!


Fatto sta che stanotte non mi riesce proprio di dormire..ho l' emozione dell' attesa del nuovo giorno come durante la notte di natale quando ero bambina, o alla vigilia di una partenza, una qualsiasi partenza per un viaggio...sono talmente curiosa di sapere cosa succederà nei prossimi giorni che quasi vorrei che la notte si accorciasse, perchè mi sembra che possano solo essere cose belle...e se tutte le prossime giornate saranno così, allora spallate come quella di stamattina ne prendo altre volentieri!

martedì 13 maggio 2014

#Byronbay#beach#lighthouse#questions#manyquestions


Dopo la breve parentesi Coreana decido di lasciare Brisbane, anche se a malincuore, perchè a differenza del mondo intero con cui ho parlato ultimamente a me piace da matti, mentre agli altri no! Prendo un Greyhound rosso fiammante per la Gold Coast, con destinazione finale  Byron Bay, già nello stato del Nuovo Galles del Sud, quello di Sydney, per capirci, e con questo li ho fatti tutti!! Il tragitto è bellissimo, poca autostrada e tanta tourist drive che mi mostra dei paesaggi bellissimi e verdi che non immaginavo. Quando arrivo a Byron sono quasi un  pò dispiaciuta che il tragitto sia già finito. All' info point mi dicono che la mia guesthouse è a 2 km di strada, ma con gli zaini diventa un pò massacrante il cammino, perciò mi fermo alla prima fermata dal bus, per vedere che succede. Sono le 4 e uno dopo l' altro passano gli scuolabus, pieni di bimbetti biondi in divise azzurre, al terzo che passa e apre le porte decido di chiedere se va nella mia direzione e  salgo su in mezzo ai bambini. Mi guardano come se fossi una marziana, con quegli occhioni blu curiosi e sorridenti. L' autista mi dice che prima però deve fare il giro delle elementari a raccogliere altri , per me va bene,  io sono contenta di stare qui in mezzo.


Ad ogni fermata ne salgono di nuovi, mostrano distratti l' abbonamento, poi si siedono in due, tre a volte 4 nello stesso sedile per giocare, uno stringe un regalo che ha fatto per la sua mamma, tutto orgoglioso, lo sbandiera ai quattro venti,  tra qualche giorno è il Mother's day e si vede che non sta nella pelle al pensiero di darglielo. Arrivati alla terza scuola, l' autista si accorge di essersi dimenticato di me, e di farmi scendere, così tra mille scuse mi mette su un altro autobus di marmocchietti che va in senso contrario e Lucy, mi fa sedere vicino a una bimba che riempie un album di figurine dei film della Dreamworks mentre mi porta a destinazione.



Il Byron Springs è una bellissima casa tutta bianca, arredata in stile nordico, con una bella veranda, un salottone dove ci sono già tutti i piatti per la colazione di domani in bella mostra sul tavolo, e un labirintico corridoio che porta alle stanze, la mia è la numero 5, l' unica singola, anche se in realtà ha un bel letto Queen size, dove per due notti dormirò stravaccata tra 4 guanciali.
La giornata però non è ancora finita, il sole splende e siccome so che nei prossimi giorni ci sarà burrasca non voglio perdere l' opportunità di vedere la spiaggia al tramonto. Prendo una bici dal portico della mia ospite, che parla italiano perfettamente e pedalo verso Clark's beach.


La mattina dopo seguo le indicazioni di Linda, la ragazza italiana di Pavia che lavora qui nella guesthouse di Susy e comincio la mia camminata lungo la Mahogany drive per ritrovarmi poco dopo nel Arkwal n.p. , un sentiero di sabbia bianca serpeggia tra cespugli e alberi da località costiera. E' bello passeggiare in silenzio lungo un sentiero di sabbia che prima o poi si aprirà verso il mare, perdersi un pò negli anfratti della mia mente bacata, che stamattina mi ha suggerito di svegliarmi con il bad feeling modalità "Betrayed"! Ora sotto la sabbia si allungano radici contorte come i miei ragionamenti e mentre cammino passo dal soffice della rena al saldo del legno, mi volto ad osservare un gradino di rami intrecciati e quando riprendo la strada mi viene incontro un tizio a petto nudo, braghette e le mani coperte da un paio di guanti scuri..strangolami adesso, qui e poi fammi una tomba di sabbia e radici lungo il sentiero che porta alla spiaggia..ma lui al ciao e' già lontano.


 In realtà poi sono felice di aver vissuto abbastanza per essere arrivata al mare, mi siedo su quel che rimane di un albero bianco, caduto da chissà quanto, con le braccia (le sue, non le mie) buttate nell' acqua di diversi colori: dorata come la sabbia, rossa come il sangue, blu come le profondità. Il cielo è nero arrabbiato oggi, color del piombo verso sud con strati di nuvole che sembra non potranno andarsene più, coperto di pecorelle bianche a nord, tra cui si intravede il sole e un pò di azzurro del cielo.


Pare che Sydney ci manderà tempesta nei prossimi giorni..mi stà bene, il mio umore è consono..va di pari passo col meteo, o forse è il contrario? Ciao mi chiamo Valentina, ho compiuto 36 anni in Australia e soffro di umore atmosferico, quando piango piove e quando c'è il sole mi sento felice, sono un tutt' uno con l' ambiente circostante, perciò se ti svegli ed è una brutta giornata, non chiamarmi!


Sto passeggiando ormai da secoli sulla lunga Tallow beach che mi porta sotto il faro di Cape Byron, cerco distrazioni per farla durare più a lungo, non è così semplice quando hai un cervello pieno di vicoli labirintici, perchè è un attimo seguire un pensiero e ritrovarsi a destinazione senza rendersene conto. Arrivata in fondo alla spiaggia mi ritrovo nel parcheggio dei surfisti..una scritta poco invitante sull' asfalto avverte " Strangers beware, this is not the Gold coast", facendo riferimento alla blasonata Surfers paradise, dove le scuole di surf si sprecano e le acque sono controllate dai life rescue. La lighthouse road si inerpica sul promontorio e finalmente arrivo al faro bianco e blu, che sembra uno di  quei modellini che vendono nei negozi provenzali di tutto il mondo, mentre scendo verso la boardwalk che porta al punto più a est di tutta l' Australia, trovo un wallaby che pranza sula scogliera.



Scendo verso la cittadina, tra il santuario delle balene e i surfisti che aspettano le onde. Cammino fino al paese mentre mi lambicco i cervello tra 3 fondamentali dubbi, visto gli ultimi episodi occorsi :

 1- Tornare a casa- il mio volo e' fissato per il 15/5, dopodiche' 3 maledettissimi giorni a Shangai che vorrei non aver deciso di voler trascorrere ( ne ho visti fin troppi cinesi in questi mesi!), nessuna conseguenza a livello di spesa, raggiungere al piu' presto la mia famiglia con la quale voglio raccogliermi.


2- Spostare il mio volo a fine giugno: pagamento di una penale per cambio data, assoluta necessita' di trovare un lavoro che mi consenta di mantenermi fino a quella data, poi tornare a casa, andare al metallica concert, folleggiare ai matrimoni delle due beline che si sposano ( non perche' non condivida la loro scelta ma perche' sono proprio delle beline in senso affettuoso) trovare un lavoro e mettere da parte altri soldi per tornare qui o proseguire per altri viaggi


3- Cancellare del tutto il volo, perdita del 30% della somma versata, il resto rimborsato in tempi biblici, necessita' di trovare un lavoro e vedere che succede.

La notte il sonno non arriva: decisioni importanti da prendere, bus da prenotare, il prossimo letto da scegliere...


domenica 11 maggio 2014

Lesson n#1


Una mattina mi sveglio, nel mio ostello di Brisbane e trovo Yumi la coreana, gia' in piedi che mi chiede se possiamo accendere la luce, guardo l' ora, neache le 7, forse e' un po' presto, c'e' la scozzese che dorme e quella gran vacca della Victoria che stanotte ha fatto bagordi che avra' il cuscino incollato alla bocca..meglio di no le dico, andiamo a fare colazione. In terrazza c'e' un bel sole e mentre lei mangia dalla pentola la sua zuppa di spaghetti piccante ( di mattina?!) e io il mio pane e nutella, mi chiede se voglio unirmi a lei che progetta di andare nella Sunshine Coast. Io ne sono tornata da poco, ma sono mogia, un po' di chiacchiere e compagnia non mi faranno male, inoltre Yumi non vuole soldi per il viaggio ( lei e' quella ricca di cui parlavo qualche post fa,), dato che la macchina a noleggio l' aveva comunque, percio' pagare un ostello a Bri o a Noosa non mi fa differenza. Partiamo dopo che Yumi ha impostato il navigatore sul suo cellulare, di cui non puo' assolutamente fare a meno e che vedremo, seguira' ciecamente anche se ci portera' a perdere nel bel mezzo del nulla..ricordo che io sono quella senza il senso dell' orientamento e lei neanche ci prova a prendere in mano una cartina, se il segnale ci abbandona siamo perdute!
Anyway, per ora la strada e' facile, Yumi ha pianificato un tragitto lungo la highway e io me ne sto di quello che vorra' vedere strada facendo. Prima tappa Kondalilla np.


Prima pero' voglio raccontare le condizioni della macchina in cui viaggiamo: e' una Toyota Corolla, piccola utilitaria come la mia ultima, con divieto di fumare come in tutte le macchine a noleggio. Quando faccio per sistemarmi, Yumi mi dice di mettere tutto sul sedile posteriore..mmh..un' impresa.. due terzi sono occupati da un suo trolley gigante da cui spuntano vestiti alla rinfusa, sommerso poi da qualche scarpa, berretto e borsa. Lo spazio a terra e' pieno di bottigliette d' acqua piene e una sacca per il cibo, io aggiungo il mio zaino da 65 lt., uno zainetto da 35 e una borsa con il mio cibo. Nel bagagliaio non oso chiedere cosa ci sia, ma sospetto un' altro mega trolley contrassegnato nell' ultimo volo con il cartellino "Supermegagiga Heavy!!!"...non sbaglio! Preparazione per affrontare il parco: Valentina uno zainetto con macchina fotografica, due banane: Yumi, cavalletto, macchina fotografica Samsung compatta rosa, macchina fotografica reflex Samsung con vari obiettivi  rosa e bianca, telefono Samsung collegato alla Samsung compatta per farsi i selfie controllando l' inquadratura dal cellulare, cambio d' abito, occhiali da vip coprenti, barrette muesli e stecca di toblerone.
Partiamo..ogni due passi lei mi fa una foto, poi ne vuole una uguale, cosi' per tutto il tragitto che sara', esagerando, di un km, anche perche' 400 selfies dopo si ritiene soddisfatta e torniamo indietro, senza aver visto praticamente niente. Rimontiamo in macchina, direzione Noosa, sbagliamo strada un paio di volte perche' si fissa a ignorare i cartelli per seguire il navigatore, alla fine ce la facciamo e arriviamo al Nomads, che ha la nomea di essere il peggior ostello di Noosa, con notti insonni a causa della gente festaiola che vi soggiorna..sono terrorizzata!


Arriviamo li e la ragazza al desk non e' proprio delle piu' simpa, Yumi e' nel dormitorio femminile, avendo prenotato ieri, mentre a me tocca il misto, e ancora grazie che c'e' posto..sempre piu' ansia..
La mia compagna di viaggio e' affamata, impostiamo il navigatore per andare in centro..non sto neanche a dire quanto sia piccola Noosa..il primo posto che trova entriamo, e neanche si siede per guardare il menu..sceglie il primo burger della lista e via..deve aver proprio fame..qualche selfies al tavolo nell' attesa del pasto, poi si mangia. Segue visita alla spiaggia della durata di 10 minuti, ma con stesura dell' asciugamano sulla sabbia, selfies, foto a me che non vorrei, e lei che mi sgrida perche' i ricordi sono importanti.. finita la pratica via, si torna all' ostello. Ognuna si ritira in camera sua per qualche ora, finche' non ci diamo appuntamento all' aperto. In realta' il mio dormitorio misto non e' affatto male, ci sono piu' ragazze che ragazzi e appena entrata inizio a parlare subito con una inglese che mi scambia per 24enne..ma che simpatica!!! Inoltre ci sono il bagno e la doccia in camera, cosa non cosi' frequente ed assolutamente gradita.


Esco per l' appuntamento e fuori letteralmente si gela. Io sono in pantaloncini e felpa, la parte sopra sta bene, ma le gambe..a-i-u-t-o..sta proprio arrivando l' inverno. Yumi si presenta con un piumino nero 3/4, lievemente esagerato, fumiamo un po', perche' la mia amica e' anche un' incallita tabagista e decidiamo di andarci a bere una birra al pub, li si che c'e un' altra temperatura e posso finalmente togliere la pashmina di Yumi che uso come gonnellone. Ci sediamo a questo tavolo, e all' altra estremita' ci sono un baffone stile Sabotage dei Beastie boys e un barbone in camicia da boscaiolo.
Poco dopo arrivano 2 ragazze e 2 ragazzi inglesi, con una caraffa di birra e un mazzo di carte, iniziamo a giocare, ovviamente un gioco alcolico, sono inglesi! Allora, a seconda della carta che peschi devi fare qualcosa, uan sfida, e se perdi bevi, iniziare un ballo che gli altri arricchiranno mossa per mossa, e se sbagli la sequenza bevi, sollevare il bicchiere con un certo numero di dita e se sbagli dita bevi.. io devo scambiare un mio capo di abbigliamento con qualcuno..non valgono le scarpe..ottimo..sono in maglietta e pantaloncini, e le braghe non me le levo di sicuro..vada per la maglietta, ovviamente scelgo il barbone, il piu' grosso di tutti che con la mia t-shirt aderente fara' ridere i polli..la musica dal vivo finisce e arriva il dj..il gioco si mette da parte e il piu' spigliato dei due inglesi mi invita a ballare, improvvisiamo un tango-liscio-ballo da sala, e sul finale mi tira su in alto con le braccia..il dj non manca la citazione e ci mette " Time of my life"..il salto con presa e' d' obbligo! Tutta la sala aspetta lo schianto e invece il mio cavaliere riesce nell' impresa e diventiamo re e reginetta del ballo!


Nel frattempo Yumi e' tornata dopo il 3 cambio d' abito della giornata con un paio di zeppe che le conferiscono tutta un' altra statura e continuiamo le danze..purtroppo anche il baffo sabotage non ha mancato di notare la trasformazione della mia amica, e non essendo avvezzo alle danze si e' portato parecchio avanti nella consumazione di alcol. Sopraggiunge nella pista traballante e inizia a posizionarsi nei pressi della coreana che tenta di rifuggire qualsiasi contatto. Nel frattempo si e' aggiunta al nostro gruppo una ragazza braghe bianche sul nostro stile e il suo amico che costringiamo a ballare anche se vistosamente imbarazzato, per poi terminare con prove di equilibrismo su uno sgabello. Ad un certo punto, parte I'm a single lady (scoppio in una fragorosa risata pensando alle beline in ufficio, e loro sanno a cosa alludo) e le tre regine della pista si distinguono ancora tra la marmaglia di muovi-culo-fuoritempo-england...ragazze, sarete brave ad alzare i gomiti ma e' anche l' unico movimento coordinato che riuscite a fare! Una Svedese in maglia bianca da hokey che le fa da vestito e stivali al ginocchio da vaccone, inferocita, viene a spintonarci, ma non ottiene attenzione..anche lei probabilmente sa solo svitare i tappi di Kyr!


Intanto sabotage ha sussurato sbiascicando all' orecchio di Yumi che la ama, e da allora lei non vuole piu' ballare, presa dal suo imbarazzo asiatico. Il barbone si scopre essere Cileno, e io da belina allegrotta sparo fuori " Ahhhhh Macchu Picchu!!!", che invece il giorno dopo mi ricordo essere in Peru', pero', mi ricordo anche che lui ha detto che sta nella stessa montagna..bah...la serata finisce e non e' neanche mezzanotte, il mio cavaliere inglese molto elegamente mi fa l' inchino e ci ritiriamo ognuno nelle sue stanze, alla fine mi sono divertita un sacco e il nomads non e' sto posto impossibile come ho sentito dire..forse in alta stagione..beh..forse oggi era domenica sera...bah! La mattina dopo ho appuntamento alla reception alle 9 , dove trovo Yumi accomodata al banco dei depliants intenta a farsi le unghie con tanto di set per asciugare il gel e spray per saldare i brillantini da 4 kg, che si mette sui pollici con pinzette specifiche il tutto in un vestito a tubino da sposa di pizzo bianco e collo alto..sono sempre piu' strabiliata! Prima tappa alla Sunshine beach, per qualche selfies, stesura asciugamano , abbandono repentino della spiaggia perche' in corea se prendono il sole gli escono le lentiggini e loro le odiano perche' invecchiano, io provo a spiegargli che per noi e' il contrario, le lentiggini sono carine, ce le hanno i bimbi, ma non c'e' verso, lei e' gialla mi dice, e io sono bianca, l' effetto e' diverso, io le dico che non mi sembra gialla, non la trovo molto diversa da me la sua pelle, le dico che siamo rosa entrambe, ma lei fa una risata gutturale e io capisco che non devo insistere..ok, sei gialla...Navigatore settato e via, verso il Noosa np..io provo a spiegarle che l' accesso del parco e' a fianco alla Main beach che abbiamo visitato ieri , giu' dalla collina, in paese, ma non c'e' verso, il navigatore dice che dobbiamo prendere un' altra strada e guai a contraddirlo!


Ok..sbagliamo strada..scendo a chiedere a dei ragazzi perche' lei guarda il navigatore inebetita, come tradita dal suo migliore amico, loro hanno voglia di fare i vaghi e lei non vuole darmi retta, percio' decide che possiamo andare oltre, alla prossima tappa, il Monte Coolum. Mentre ci avviciniamo alla meta, mi dice che pero' lei non viene, se voglio andare io mi aspetta alla base, perche' le sue caviglie non sono fatte per camminare in salita, ma solo in discesa, con le zeppe infatti, o con i tacchi! Mantengo la calma zen che mi deriva dal fatto di trovarmi in compagnia di una asiatica, anche se lei e' cattolica, e le dico, di andare oltre, non c'e' problema. Il suo sito di coreani in viaggio per il mondo, che le aveva suggerito il Noosa np per i koala, ma che poi abbiamo bypassato perche' molti di loro non hanno avuto incontri ravvicinati di nessun tipo, adesso le consiglia la cittadina di Montville, soprannominata da loro, la piccola Europa..e se lo dicono i coreani sara' vero! Ci ritroviamo su una main street che attraversa un paesino con edifici vittoriani ai lati, un cafe' art deco' e qualche casetta come se ne potrebbero trovare in olanda davanti ad un campo di papaveri..questa e' la little Europe, vale la pena farci una sosta con cambio d' abito e un giro di selfies con cavalletto.


 Quando poi in macchina mi mostra le sue foto, pur trovando assurdo il fatto di andare in giro per il paese vestita da soubrette del sabato sera, con una pochette di finto coccodrillo color aragosta, e un telefonico collegato ad una fotocamera su cavalletto, inizio a pensare a quale impressione puo' avere lei di me che invece ho un solo paio di scarpe, non mi vesto da donna quando paio esserlo, e tengo le gambe in modo strano che lei non concepisce (non da femmina composta insomma!), chi e' peggio: lei che vive in una continua sfilata di moda ma che ha una gran cura della sua persona, nonostante il suo modo di viaggiare appaia un po' fasullo, o io, che non valorizzo il mio aspetto e sembro aver perso anche l' unico briciolo di femminilita' che avevo imparato a mostrare in 36 anni di scarpe troppo grosse, muscoli da ginnasta e capelli sempre legati?
Ed anche questa volta, le esperienze insegnano qualcosa, che cosa non ve lo dico..vediamo se al nostro prossimo incontro mi troverete cambiata...