mercoledì 26 marzo 2014

#Melbourne ultimo giorno#Auckland#immigration#NewZealand


Finalmente una giornata di sole e cielo blu a Melbourne, la temperatura è decisamente diversa da quella delle giornate precedenti, quindi io e Matthieu si va al giardino botanico a vedere come cambia il paesaggio con il sole, ma prima..colazione a base di porno pancakes con frutta gelato, sciroppo e magari anche un pò di cioccolato fuso, va!


Siccome mi pesa il culo più delle altre mattine in cui ho mangiato frutta e yogurt, prendiamo la bici e arriviamo al parco, ovviamente non prima di aver fatto scorta di sushi in uno dei tanti take away di Swanston Street.


L'erba dei giardini oggi è verdissima e risplende sotto i raggi caldi di questa giornata estiva di 30°, un cigno nero si toeletta davanti al lago dove anatre e strani uccelli blu e neri sguazzano placidi.
Ci buttiamo sul prato a morire di sole, senza scarpe, con le braghette tirate sopra il ginocchio, io in canotta e lui con la mia maglietta del sailing team  che ha le maniche e lo scollo da donna e quindi non lo rende proprio tanto macho.. visto che sfiduciato dai giorni precedenti aveva optato per una maglia a maniche lunghe , ma sti francesi..mica si fan problemi..


Dopo l' intera giornata a oziare e ciondolare e parlare di trasferimenti possibili si torna in ostello..mi devo preparare per la partenza dell' indomani per la Nuova Zelanda, riparare lo zaino che mi si è aperto per metà con il filo superstrong comprato da Lindcraft e andare a dormire presto perchè lo shuttle-bus mi viene a recuperare all' alba delle 7!


Ed eccomi quindi ancora una volta a viaggiare verso un aereoporto, ma stavolta cambio proprio paese, i recenti episodi aerei riguardanti il missing flight malese hanno messo in agitazione l' Australia che ha raddoppiato i suoi scrupolosi controlli ai fini di una maggiore tutela dei suoi cittadini e del paese, perciò stamattina impiego quasi un'ora al check-in e ad imbarcare il bagaglio, addirittura mi mandavo al banchetto della compagnia perchè l' immigrazione Neo Zelandese mi interroghi telefonicamente sulle motivazioni e la durata del mio viaggio per accertarsi che si tratti di pura vacanza (vogliono il piano completo dei miei spostamenti per le prossime due settimane!) e soprattutto vogliono essere sicuri che il mio visto australiano non scada mentre sono in visita da loro, per evitare che io gli rimanga sul groppone! Capirai..manco gli avessi chiesto asilo politico, ma dico io, è questo il modo di trattare i turisti? Si va bene, tutti molto gentili, tanti sorrisi, ma alla fine la zuppa è quella..te ne devi d' annà!!


E  quindi per la prima volta in vita mia, corro alla disperata verso il gate 20A, che ovviamente è il più inculato dell' aeroporto, finchè una nerboruta hostess a pieni polmoni urla in mezzo al corridoio "c'è nessuno in partenza per Auuuuucklaaaand?" Me me meeeee!! Allora vai, passa dal gate 4, poi prosegui fino alla fine del lunghiiiiiiissimo corridoio e poi gira a destra e ancora in fondo. Son sudata come una bestia, ma finalmente entro, posto 20f finestrino e mi siedo. Scendo dopo 4 ore e una dormita colossale, passo il check-in dopo un' altra mezz'ora d'attesa e l' immigrazione mi vuole parlare! E checcos'è!


Aspetta sulla poltroncina, poi arriva Mr. Maori,  "e signorina e come va, com'è andato il viaggio, cosa ci fa qui da noi??? A che scopo la sua visita??? Come mai viaggia da sola???" - Oddio la prego, si fidanzi con me così la facciamo finita!!! " Ah vacanza, e dove andrà? Quali sono i suoi programmi? Ha un indirizzo dove essere contattata?"- Si guardi ho scritto tutto sul foglio d'ingresso, sto due settimane, ho noleggiato un' auto, intendo fare il giro dell' isola del nord, tutta!, sto al Kiwi hotel qui a Auckland, voglio vedere, laghi, geyser, caverne, villaggi maori, kiwi nel senso di frutti, kiwi nel senso di uccelli e kiwi nel senso di cittadini, ho dichiarato di introdurre cibo nel paese (un pezzo di finto parmigiano australiano, un pacchetto di Tuc al bacon e mezzo pacco di pasta barilla), mi sono fatta annusare il bagaglio rispettivmente da un labrador e da un bassotto antidroga e non ho altro da dichiarare, se non che spero di incontrare un vero hobbit nella terra di mezzo! Posso andare?
Finalmente passo oltre, ancora un "last chance to declare" dove assicuro di non avere frutta, miele e altre sostanze contaminanti provenienti dall'Australia, un x-ray al bagaglio che probabilmente appena indosserò qualche maglietta mi verranno i superpoteri e finalmente..Auckland!
Il resto ve lo racconto domani!


lunedì 24 marzo 2014

#Melbourne# St.Kilda#bikerent#suburbs #rugby



Melbourne...fantastica, enorme, cosmopolita e provinciale!
Si perche' ha lo stampo della grande citta', ma sembra di essere a casa, si cammina, si pedala, si va a piedi nei sobborghi e in tram alla spiaggia..sembra ci sia tutto, puoi mangiare ogni giorno in un paese diverso in pochi passi, puoi sentire parlare mille lingue differenti e chiederti se un australiano vero ci sia in tutta la citta' senza avere la risposta. Poi per trovare una lavanderia a gettoni devi impazzire...ne convengo che a Melbourne, panni sporchi e ceretta te li fai a casa tua, se ce l' hai, altrimenti, ti attacchi al Circle tram che fa il giro del Central district, a gratis!


Ma gli italiani son duri a morire, e alla fine la scampo e riesco a fare entrambe le cose!
Gironzolo un po' per il centro, smangiucchio, entro in un charity shop, e mi compro un paio di jeans per 5 dollari, visito ogni arcade ( edifici a piu' piani che ospitano all' interno negozi e ristoranti, chioschi, food court, letteralmente "corte del cibo", dove trovi tutte le proposte possibili e immaginabili una a fianco all' altra) che si affacciano su due strade parallele, entri da una parte e puoi uscire dall' altra. Entro in un negozio di vestiti da bertuela australiana e mentre sono in coda ad aspettare che si liberi un camerino vedo una signora anziana con la nipote che si sta provando un vestito, cicciotta, ciabatte, sulla sessantina abbondante, vestita di scuro..mmm...discute con la nipote per il prezzo, poi mi guarda e mi dice " young!" chiaro segnale per me..le chiedo " are you italian M'am?" Ye'! risponde lei.."me too!" allora sai parlare italiano? " no no io sono proprio italiana! Lei invece vive qui? Ye'! da 46 anni! Ma fosse per me, me ne tornerei in Italia.. " io invece vorrei stare qui!" L'importante e' trovare un lavoro, mi dice lei, all' inizio qualsiasi cosa va bene, e poi si cambia...e proviamoci!


Intanto trovo un nuovo amico qui a Melbourne, conosciuto in ostello, un francese di nome Matthieu, che come me gira il paese per diletto. Una mattina plumbea un po' come tutte quelle vissute in citta' da quando sono arrivata, ci incontriamo nella cucina dell' ostello facendo colazione e decidiamo di noleggiare due bici di quelle che ci sono parcheggiate lunga le strade, la prendi per un giorno per 2.80 dollari e vai dove vuoi, l'importante e' che ogni 30 minuti ti fermi ad una delle stazioni di noleggio dislocate in tutta la citta' e la depositi per 5 minuti per non pagare costi aggiuntivi. Pedaliamo lungo le piste ciclabili fino alla promenade di st. Kilda, dove ci fermiamo per passeggiare tra le vetrine delle pasticcerie e ci mangiamo un Heathy burgher preparato al momento.


Mentre passeggiamo chiacchierando lungo la costa incontriamo un fantastico Luna Park di quelli vecchi con l' ingresso sovrastato da un faccione di pagliaccio con la bocca aperta dal quale entri per accedere al parco giochi, ci sono delle montagne russe con la struttura di legno imbiancato che sembra bellissima da fare, ma purtroppo oggi e' chiuso, perche' apre solo nei week end..disdetta! Ma mi riprometto di ritornarci una volta lasciata la Nuova Zelanda. Mentre chiacchieriamo Matthieu lancia in un bidone della rumenta il suo biglietto con il codice del noleggio della bici, ma io sono convinta che ci serva per i noleggi futuri e quindi lo convinco a recuperarlo con due pezzi di legno recuperati in spiaggia. Si infila dentro il bidone con le braccia, fortunatamente e' vuoto e dopo un po' di trafficare riesce a stringere tra le due estremita' il foglietto appallottolato, mentre io me la rido fino alle lacrime attirando l' attenzione di tutti i riders e i runner che passano.


Pedaliamo per i sobborghi, arriviamo ai giardini botanici, dove ci sono dei piccoli uccellini che fanno un verso simile al sonar di un sottomarino, si chiamano da un albero all'altro, passeggiamo tra i laghetti e i prati, poi torniamo verso il centro lungo lo Sports precint, lo stadio del rugby e' illuminato, stasera giocano i Melbourne Storm contro i Newcastle Knights, infatti lungo la strada incontriamo frotte di supporters con le maglie viola e le sciarpe che si dirigono a vedere il match.


Io e Mat ce ne torniamo in ostello, stasera cucino io, e una volta per tutte gli insegnero' a fare la pasta, visto che sti francesi hanno il vizio di mangiare italiano ma fanno delle schifezze improponibili!
Ah, per la cronaca..il biglietto recuperato dalla rumenta era inutile, ogni volta che cambi bici devi stampare un codice nuovo...imbarazzo totale...!Soprattutto perche' con il mio fantastico senso dell' orientamento ceffavo tutte le stazioni di noleggio e riconsegnavamo le bici ogni volta sforando abbondantemente il timing.

domenica 23 marzo 2014

#torquay#ferry to #Sorrento#MorningtonPeninsula#Hiking#Seal#ocean#Melbourne


20 Marzo
Un' altra notte incredibilmente comoda in un' altro ostello accogliente, questo di Torquay aveva anche il sundeck con le sdraio, ma la sera è freschetta in questi ultimi giorni in cui il tempo è bislacco, perciò io e Susan ( finalmente una inglese!) rimaniamo a chiacchierare in camera mangiando cioccolato, finchè non arriva Mathias, il solito Germanico a rovinarci il pigiama party, o pajama party.


La mattina Susy torna a Melbourne e io invece torno a Queencliff decisa a prendere il ferry per Sorrento!
Sul deck sembra di essere ad un raduno della terza età, ma sti vecchi, cavolo, sono sprintosi! E' pieno di Raffaelle Carrà e Teddy Reno che scorazzano in occhiali da sole fascianti, quasi mi sento scema a farmi un paio di autoscatti, anche se occasionalmente, in una mia foto, dietro il mio faccione rimane la pinna di un delfino!


Sorrento è ovviamente una cittadina di mare, carina, con parecchie insegne italiane, la classica main street di poche centinaia di metri con i negozi ai lati e in fondo la strada che porta alla spiaggia, da cui partono alcuni trail lungo la costa con panorami bellissimi. La scogliera è come sempre imponente e sbocconcellata, sopra sembra di stare nel deserto australiano, con il bush e le impronte di Bandicot che però non si fanno vedere! Mentre cammino, intorno ai miei piedi la sabbia è piena di conchiglie, segno che il mare un tempo è stato qua, ma quando? Mi pare impossibile che le onde possano ricoprire la scogliera, però..queste conchiglie, non saranno mica preistoriche..


Faccio un altro trail, stavolta in mezzo a quella che era una vecchia zona d' addestramento militare per le reclute dell scuola per cadetti, ci sono cartelli che dicono di non uscire dal sentiero perchè potrebbero esserci bombe inesplose, già mi vedo sul giornale, no, meglio tornare indietro, non mi importa che il Marshall Pincopallo assicuri che tutti i supporti bellici sono stati rimossi, non voglio saltare in aria qui, poi il mio oroscopo oggi diceva di non chiedere troppo alla mia forma fisica..ed infatti, mentre scendo una scaletta scavata nel terreno, metto un piede in fallo e mi ritrovo per terra, con le ginocchiette sbucciate come i bimbi e le pietroline conficcate nei palmi delle mani..che belina!


Vado al mare..li starò al sicuro, finchè arriva l' ora di andare in ostello, nel centro di Sorrento, dove faccio amicizia con Magda dalla Polonia che viaggia con sua madre e vive da un anno in Nuova Zelanda..la mia partenza per l' isola del nord è alle porte..niente di meglio che estrapolare qualche importante informazione a una kiwi d' adozione!


La mattina dopo mi sveglio col sole, tempo di camminate e spiaggia, le ginocchia sono ancora intere perciò in marcia! Stò iniziando ad apprezzare queste passeggiate giornaliere, ieri sera ho pure mangiato insalata e Yogurt ( non insieme!) e anche se i porcolosi fast food mi attirano, per ora resisto, il benessere degenera in fanatismo quando mi fermo sulla spiaggia ad usufruire degli attrezzi ginnici della piazzola fitness..invasata! Una bimba bionda si siede a guardarmi mentre fingo di essere una ballerina classica, sono già pronta a raccontare con voce profonda alla madre, di quando ero etoilè alla scala, mentre mi passo la sigaretta rollata da un angolo all' altro della bocca!


 E comunque è tempo di andare in città, Melbourne mi aspetta e pure il nuovo ostello che non so dove sia nè il deposito Thrifty per restituire la macchina noleggiata ad Adelaide..invece..con il mio solito culo, trovo tutto alla prima senza bisogno di navigatore! L'ostello e' in Flinders Street, un' arteria principale, e il deposito Thrifty e' in Elisabeth street che e' una traversa altrettanto enorme, riesco a non tamponare nessuno ne' a farmi mandare a quel paese percio' mollo la macchina e me ne vado bel bella al United Backpakers hostel...


la citta' e' incredibile, piena di ogni tentazione mangereccia, devo resistereeee..non guardarmi Hungry Jack! Pussa via Red Rooster! Mc Donald mollami! Torte, dolci, cupcakes, bagels, Sushi, Thai food, non voglio guardarvi...ci sara' tempo per tutto!


sabato 22 marzo 2014

#lorne#g.o.r.#greatoceanroad#victoria#australia#torquay#surfcoast#surfer#waves



18 Marzo

Lascio Lorne e la Angela Lansbury (alias J.B. Fletcher, nonchè "la signora in giallo") alla reception, che mi ha preso in simpatia; agli Australiani piace il mio nome, e quasi quasi inizia a piacere anche a me..strano cambiare opinione su qualcosa che ti ha imbarazzato per tutta la vita..bah!


Continuo la mia strada meravigliosa sotto il sole, la temperatura si è alzata e oggi è finalmente tornata l' estate in Victoria, ora c'è un' altra questione da affrontare che vorrei discutere con voi: cosa succede la notte sulle spiagge della G.O.R.? E più precisamente, cosa succede ai corvi del Victoria, di notte, sulle spiagge della G.O.R.?

Ieri mentre camminavo sulla sabbia per andare a fotografare uno degli apostoli, che come dicevo sono rimasti in 8 e vorrei tanto sapere se qualcuno ha già trovato una analogia con qualche profezia di Nostradamus, ho notato che sulla spiaggia giacevano disseminati ben 68 corvi morti (si morbosamente li ho contati al fine di una precisa stima scientifica dell' eccidio). 68 quelli emersi o parzialmente dissotterrati, perchè chissà quanti se ne conterebbero sotto le tombali sabbie! Comunque, pur sembrandomi strano, ho ipotizzato che i volatili, causa il forte vento, nel buio della notte potessero perdere il senso della distanza e urtare violentemente contro la scogliera, alcuni infatti presentano chiari segni di collo spezzato, altri non ci è dato sapere, essendo privi del capino!


Altri ancora sono mezzi scheletri e mezzi piumati, quindi ho anche pensato a lotte territoriali con i gabbiani, che durante il giorno giravano ben piantati a terra sulla battigia, ma l'ipotesi è trascurabile, non avendo trovato cadaveri della suddetta razza, a meno che, più evoluti, abbiano imparato a seppellirsi più accuratamente!


Oggi facendo un giro in un' altra spiaggia a Fairhaven, senza scogliera, mi si ripresenta il cimitero di corvi..il mistero si infittisce, a questo punto la tesi del corvo ubriaco contro le rocce non regge più..chi svelerà l'arcano?

Mentre attendiamo una soluzione all' enigma arrivo a Torquay, nella Surf Coast Shire, il nome parla da sè per descrivere questa famosa patria del surf che grazie alle sue onde è diventata nota anche oltre oceano, e sulle spiagge della quale ogni anno si danno appuntamento surfisti da tutto il mondo! E dove ci sono i surfisti, ci sono capelli lunghi..e dove ci sono capelli lunghi, c'è....esatto!


Stò un pomeriggio intero a ciondolare in spiaggia, rapita dalla  leggerezza e dalla semplicità nel cavalcare le onde , che si formano senza preavviso.. ogni momento c'e' qualcuno che si tira su e si mette in posizione, ogni rotolare d' acqua c'è qualcuno che si sbraccia a remare aspettando la cresta che lo porti su a fare una passeggiata in cima al flusso..ci sono tanti sport al mondo, belli da fare, da guardare, divertenti, ma il surf è tra tutti il più figo..come si decidono certe cose? Perchè il surf è insindacabilmente agli occhi di tutti un atteggiamento, uno stile di vita e di pensiero che crea fascino e ammirazione?
Qualunque sia il motivo io non sono immune, soprattutto quando il connubio diventa: surf, capello lungo biondo e moto...meglio andare a cercare un posto per la notte, va!


Ora, siccome non ho mai avuto problemi a trovare sistemazioni, me la prendo con comodo pensando di andare a finire a Queenscliff, in fondo alla Ballarine Peninsula, è anche il porto da cui partono e attraccano i battelli per Sorrento (oh belin..sono di nuovo in Italia), figurati se non c'è un ostello..eh si..la bumbazza del visitor centre mi dice che la diving school è adibita anche a foresteria, quindi mi manda a ispezionare la struttura..già la scuola non mi sembra presentabilissima, ma d'altrone, questi si devono buttare in acqua, che gliene frega di avere un bell'aspetto? eh no perchè dietro..girando l'angolo butto un occhio allo spazio adibito a ostello..una roba indecente..fortuna che nessuno mi vede così posso scappare senza problemi! Non mi resta che risalire fino a Geelog, la città più grande e più vicina..giro un pò ma il centro info è già chiuso..gli uffici pubblici chiudono alle 17 in punto!
Chiedo ad un motel, ma non pare sappiano di backpackers hostel, mi mandano al Carlton hotel, ogni città ha un pub Carlton Draught dove si serve l' omonima birra, che ha anche le stanze, un pò anche per i degenerati che non riescono a tornare a casa sulle proprie gambe!
Al banco del bar c'è Gerald, un ragazzo australiano carino e disponibile, che mi aiuta a trovare una sistemazione, prima cercando con il suo telefono su internet, poi telefonando a tutti i posti che gli sembrano buoni, anche perchè ci sarebbe un posto in città, ma lui stesso mi dice che non vorrei starci, perchè non è un bel posto dove passare la notte..addirittura! Lo seguo in tutte le sue ricerche, mi piace starlo ascoltare, mi piace il suo accento, ha un chè di cantilena che mi ricorda il genovese, e quando penso alle sue parole, trasformo automaticamente dall' australiano al genovese, quindi nella mia testa c'è Gerald che dice I give a call, just to be sure, ma con la cadenza di un camallo!

venerdì 21 marzo 2014

#PortCampbell#GreatOceanRoad#12apostles#Otway#ApolloBay#Lorne



17 Marzo
Port Campbell, una strada, un pub, due ristoranti, tre motel due ostelli, questa è la fine della Great Ocean Road, o l' inizio per me che arrivo dal South Australia, la strada più famosa del paese, quella che ogni australiano vuole percorrere una volta nella vita, la route 66 down under.


Il primo pezzo da Port Campbell ad Apollo bay, si avvicina alla costa solo in alcuni punti, come in prossimità dei 12 apostoli, che poi sono 8, grandi faraglioni di pietra calcarea che poco a poco si stanno sgretolando in mare a causa dell' erosione degli elementi, l'ultimo, una delle concrezioni più imponenti è franata in mare nel 2005, nei negozi di souvenir lungo la G.O.R. si trovano cartoline che raffigurano il prima e il dopo di quel famoso 3 luglio 2005.

In realtà non è strano pensando a quanto velocemente il vento ogni anno modifichi la struttura dei monoliti.
Fa tantissimo freddo stamattina sulla spiaggia, il vento è fortissimo, ho solo voglia di saltare in macchina e guidare verso il sole.

Invece arrivo a Cape Otway e una bella sorpresa mi aspetta, in realtà non so perchè ho deviato per questa direzione, non avevo granchè interesse a vedere un altro faro, ma anche questa volta mi dice bene,  dopo pochi minuti di strada tra gli eucalipti vedo delle macchiette scure tra le foglie, mi fermo subito a bordo strada per avvicinarmi a piedi e si, sono dei piccoli koala incastrati sui rami che dormono!


In un minuto mi trovo circondata da un gruppo di giapponesi, e dopo di loro, ogni macchina che passa si ferma a fotografare i cuccioli equilibristi. Se tanto mi da tanto anche gli altri alberi avranno ospiti, basta guidare piano e guardare in alto..di li in poi mi fermo 5 o 6 volte, alcuni dormono con la testa contro un ramo, altri invece sono svegli o si svegliano per mangiare..come sono contenta..



anche i koala in libertà posso smarcarli, e finalmente arrivo ad Apollo bay, sul mare, penso di fermarmi qui per la notte, ci sono 4 ostelli, eppure qualcosa mi dice di andare avanti, è presto..proseguo per 42 km, fino a Lorne, su questa strada meravigliosa che segue la linea della costa, tutta curve, salite e discese, la roccia è così vicina, il mare pure..ogni minuto mi fermerei a fotografare le baiette illuminate dal sole che spunta dalle nuvole, la cosa più bella è il colore dell' acqua, e quello degli alberi, e quello della roccia, e quello del cielo, e il grigio dell' asfalto, e il rosso della Lancer che è così figa su questa strada, ed io, che col bianco dei denti sempre in mostra mentre sorrido, su cui picchia il sole tramite il lunotto, acceco di sicuro tutti gli automobilisti provenienti nella direzione opposta!


Eccomi a Lorne, il mio ostello è un gruppo di palaffitte tra gli alberi in mezzo ad un giardino pieno di fiori, con rumorosi Cacatua, che appena fa buio si menano per i posti assegnati sui rami e poi tacciono fino al mattino da bravi uccellini,e Kookaburra che stanno placidi sulle verande quando alle grampians mi sono fatta venire il torcicollo per immortalarne uno decentemente. Cosa mi aspetterà domani..?


giovedì 20 marzo 2014

#HallsGap#Grampians#Stawell#Ararat#Rock'nrollFest#Ballarat#Footy#Castlemaine#PortCampbell



16 Marzo

Lascio le Grampians dopo due giorni di natura full immersion di buon'ora, decisa a raggiungere come meta giornaliera la cittadina di Ballarat, noto avamposto dei giacimenti auriferi di fine ottocento preso d'assalto nel secolo scorso dai cinesi. Lungo la strada mi fermo ad Ararat per espletare i miei bisogni di donzella, quando attraversato un corridoio tra i negozi mi ritrovo catapultata negli anni 50 americani!


Lungo la strada che oggi è chiusa al traffico sono parcheggiate tantissime macchine d' epoca lucenti e colorate e al riparo dal sole stanno gruppi di vegliarde vestite con abiti in stile pin up corredati da scarpette e fiocchi nei capelli! Gli uomini indossano giubotti sportivi e chi ancora se lo può permettere, banane imbrillantinate.


Torno alla macchina per rendermi più consona alla ricorrenza, mi faccio la coda, mi trucco e mi complimento con me stessa per aver messo in valigia il rossetto rosso stappa chinotti! ( Sorry Dad!)


Nel pomeriggio arrivo a Ballarat, tipico paesino in stile coloniale-vittoriano..A riconferma di quanto detto riguardo al mio senso dell' orientamento, vi informo che non so leggere le cartine, perciò arrivata alla reception del Comfort inn che gestisce anche il Yha (Youth hostel Australia), mi danno una mappa per trovare il cottage dove passare la notte..c'è un parcheggio, di fronte la reception, a sinistra una stradina e destra un' altra che porta ad altri stabili..pur guardandola riesco a sbagliare..e come mi incazzo quando mi danno queste mappe per girare in un metro quadrato, e dimmi esci, gira a sinistra e scendi la stradina!!!
Comunque alla fine riesco a trovare la casetta, con all' interno 4 dormitori e 4 soli backpackers contando anche me..uno per stanza!Il primo si autoelimina da solo dopo aver guardato il granpremio di F1 che si corre a Melbourne questo weekend, a meno di 200 km da qui, rimango io, Timòn dalla Germania e Una da Taiwan (si chiama proprio Una, non è per generalizzare!), stasera cucino io, polpette al sugo e purea di patate..semplice ma fa molto cucina casalinga italiana!


Una mangia solo sugo e purea, perchè suo padre una volta faceva il contadino e per loro le mucche sono amiche perchè aiutano in tante mansioni nella fattoria (stirano, ritirano la posta, apparecchiano..mmmh!), Timòn mangia per 3!Accompagniamo il tutto con un cartone da 6 di birra Cooper e dopo cena ci sediamo in veranda vicini vicini con una coperta marrone da vecchi che ci copre tutti e 3, a fumare qualche sigaretta rollata!


Alla fine non ho visto niente di Ballarat, neanche la Sovereign Hill dove è stata ricostruita una cittadina di fine 800 del periodo della corsa all'oro che tra queste colline ha fatto la fortuna di tanti,ma non mi importa, perchè nessuna pepita o vena d'oro vale quanto una serata di chiacchere e risate tra tre perfetti sconosciuti di paesi diversi che si incontrano in un ostello vuoto. La mattina dopo facciamo colazione insieme, Una mi carpisce ricette di cucina italiana, Timòn mangia fusilli col Ketchup facendomi accapponare la pelle sotto lo sguardo divertito di Una, li accompagno alla stazione del treno, Una va a Melbourne, Timòn non sa ancora, ci abbracciamo, poi salto in macchina a proseguire il mio viaggio in solitaria, che solitario non lo è mai stato! Lungo la strada mi fermo all' Eureka stadium dove mi rendo conto per la prima volta di quanto gli Australiani prendano sul serio il Footy.


Arrivo a Castlemaine dove ci sono alcuni edifici perfettamente conservati e una vecchia miniera, non sapendo cosa fare mi arrampico in collina a visitare Buda, una casa coloniale mantenuta come era nel secolo scorso, il gestore è adorabile, mi mette gli scarpini per non sporcare i tappeti e mi parla un pò della casa, ma io sono genovese e non avrei voglia di spendere i 12 Aud per l' ingresso, così lui, interpretando il mio pensiero mi informa che per la bella italiana con le braccia tatuate la visita è gratis!


Lungo le stanze e i corridoi crocchie di vecchie che lanciano gridolini estasiati per i pizzi e i merletti, mentre convengono di quanto siano in ottimo stato le chincaglierie esposte..vorrei fargli notare che i reperti non sono così datati, ma poi mi sovviene che l' Australia è un paese così giovane, e senza radici..inutile fare paragoni con la vecchia Europa. Torno a Ballarat, sempre seguita dalla nuvola di Fantozzi, il tempo non si rimette ancora, decisa a fermarmi per la notte sulla costa per essere pronta l' indomani ad affrontare la Great Ocean Road, sognata, accantonata ed ora finalmente così vicina.
Arrivo fino a Port Campbell, di fronte alla baia c'è un'ostello vuoto, c'è scritto di chiedere al Motel, e la proprietaria mi informa che sarei l'unica ospite, ma se giro l'angolo c'è un altro ostello sicuramente più frequentato..prendo l'ultimo letto di tutto il complesso..in una stanza da 10 di cui 9 sono svedesi..e non è ancora il mio compleanno..