domenica 25 maggio 2014

#Shanghai#Cina#China#Choice


Ebbene ci ho pensato e ripensato, non trovando una soluzione perchè la mia voglia di restare è tanta, finchè non ho raggiunto un compromesso con me stessa: potrei restare, darmi tempo fino a luglio e se non trovo un lavoro ritornare a casa, per i matrimoni delle amiche, per il Metallicaconcert, per rimpinguare le finanze, oppure potrei rientrare adesso, cercare un lavoro in Italia, passare l' estate al caldo per poi tornare a settembre e fare un' altra estate australiana, come se l' inverno non esistesse più, e sfruttare i contatti che ho preso in questo ultimo periodo per mettermi a lavorare da subito.


Una volta optato per la seconda ipotesi, sono pronta a passare questi maledetti tre giorni a Shangai, perciò dopo aver lasciato Brisbane che anche in questa occasione piangeva la mia partenza (è solo pioggia, dannazione!) per raggiungere Melbourne, il 15 maggio salgo sul volo Airchina che 12 ore dopo mi catapulterà nel paese più disgustoso che mi sia capitato di visitare.
La prima impressione quindi l' ho già bella che espressa, e ora non mi resta che dettagliare le motivazioni della mia repulsione.



Il cinese, di regola, non ha regole comportamentali civili, non rispetta le code, non si cura del fatto che tu abbia due zaini che ti fanno sembrare una tartaruga sia davanti che dietro, quindi non ti fa sedere in metropolitana o autobus, non sa cosa sia lo spazio vitale e ti si accozza addosso come se questo lo avvicinasse di più al momento in cui sarà lui il primo della fila, che di fatto è vero, ma è disgustoso se l' individuo in questione è unto fino ai capelli e opprimente.. e prega di non trovarti mai in direzione contraria al flusso migratorio nelle zone pedonali, perchè sarebbe come vedersi venire incontro una mandria di bufali incuranti..attenzione..non inferociti, no, placidi e assenti, ed assolutamente disinteressati ad evitare il contatto fisico. Fortunatamente sono una che impara presto, e dopo il primo giorno di fastidio per quelli che all' apertura delle porte della metro si fiondano dentro senza darti la possibilità prima di scendere, adotto la strategia caterpillar: se non ti levi ti sdraio! E funziona, oh come funziona, anche l' ombrello puntato dritto ad altezza faccia funziona!


In realtà però questo è forse il minore dei disagi comportamentali arrecati dal popolo giallo, infatti, del peggiore devo ancora parlare, ma non voglio togliervi subito la sorpresa, perciò racconterò di come dopo 1 ora di metro dall' aereoporto al quartiere di Pudong, scendo alla fermata indicatami da un autoctono, per poi scoprire che non mi trovo esattamente dove dovrei essere! Prendo quindi un taxi, non senza apprensione, perchè nessuno in questo maledetto posto parla inglese, perchè è sera e perchè anche se le indicazioni che ho stampato del mio ostello sono in cinese, il viaggio in auto mi pare durare un pò troppo. Inutile chiedere, il tassista non capisce quello che dico e continua a ripetere solo " Ho-tel, Ho-tel!


L'ansia aumenta quando lasciamo la decenza delle strade dominate dai grattacieli, per infilarci in stradine scalerce con gente che cuoce chissà quale bestia immonda in carretti a bordo strada, dentro di me scongiuro di non trovarmi in un brutto guaio, cerco di leggere i nomi delle strade e nessuno è quello che dovrebbe essere, finchè l' autista si ferma davanti ad un palazzone e mi indica il sesto piano, io lo guardo e lui li riconta di nuovo rimandandomi lo sguardo, con il dito ancora puntato verso l' alto. Aspetta gli dico,c'è una hall, cerchiamo di capire se è il posto giusto. Anche i due portieri non parlano inglese, ma fanno cenno di si col capo, perciò posso andare a pagare il mio tassista.


L' ostello, per fortuna è meglio dentro di come si presenta la zona da fuori, previdentemente, sapendo che la Cina non è l' Australia, ho prenotato una camera tutta per me, con bagno e letto queen size. Il primo pensiero varcata la soglia è quello di non lasciare la stanza fino al momento di dover tornare all' aereoporto per volare verso l' Italia..ma perchè ho pensato fosse una buona idea venire qui!
La mattina dopo va già meglio, e ho voglia di andare a vedere cosa c'è fuori, una signora di non so bene dove, ma con un inglese abbastanza articolato, mi consiglia di prendere i bus hop on hop off, quelli rossi che si vedono ormai in tutte le città, che ti fanno fare il giro dei luoghi di maggiore interesse mentre collegandoti con le cuffiette al dispositivo elettronico presente vicino al sedile, puoi imparare qualche cenno storico sul luogo che stai visitando.



Il prezzo è irrisorio, e a piedi non saprei dove andare, quindi accetto volentieri la dritta, dopo aver fatto un giro per la zona pedonale di Nanjin road, piena di centri commerciali e palazzi numero uno per la farmaceutica, numero uno per il cibo, numero uno per la tecnologia, e via dicendo. La città è comunque davvero affascinante, e vanta oltre ad una selva di palazzi kilometrici, l'attuale grattacielo più alto del mondo, sempre che le informazioni del Hop on bus siano aggiornate! Lo skyline è davvero impressionante affacciato sul fiume, anche se a causa dello smog è tutto un pò avvolto nella nebbia. Il palazzo più bello è la perla d'oriente, una specie di tour eiffel intervallata da sfere fucsia che avrebbero la pretesa di fungere da osservatorio cittadino, se non fosse impossibile a causa dello smog!


Per le strade incontro tantissime coppie in abito nuziale, immortalate da fotografi sadici che li fanno posare pericolosamente in mezzo alla carreggiata, con il traffico folle che li sfiora di continuo. In realtà non so se sono coppie vere, o se è una finzione, ce ne sono troppe e francamente alcune "mise" sono inaccettabili! Ma già che l'ho nominato, perliamo un pò del codice stradale cinese, che ormai potrete indovinare, è inesistente! I semafori? Potrebbero tranquillamente essere rimossi, perchè intanto non sono considerati, nè dai pedoni, tantomeno da automobilisti, ciclisti, carrettisti a motore, motociclisti su mezzi indecentemente indescrivibili, che però, non so perchè non fanno rumore, e arrivano a tradimento in ogni direzione, spesso anche sul marciapiedi e hanno pure la sfacciataggine di suonarti come se tu fossi dove non dovresti essere!


Mentre cammino sul lungofiume per tornare alla fermata del bus, una vecchia poco più alta di un metro, fa un rantolo e scatarra davanti ai miei piedi..e con questo aggiungo la peggiore delle abitudini cinesi alla lista già ricca delle loro usanze pittoresche. E' un piacere andare in giro tra questo tipo di sinfonie, è tutto un tirar su di nasi fino al cervello per poi espectorare in mezzo alla strada come niente fosse, uomini, donne, ragazze..da voltastomaco, ogni tanto camminando tra la folla mi ritrovo a scongiurarli mentalmente di non farlo, almeno finchè non sia abbastanza distante da evitare di guardare, una filarmonica dello scracchio, e quando non sputano, tossiscono e starnutiscono amabilmente senza coprirsi la bocca, mandando in giro i loro germi asiatici.


Ho il terrore di venire infettata da qualche morbo devastante, mi viene in mente l' epidemia di aviaria, il film Contagion, dove tutto il mondo finisce per soccombere nel giro di pochi mesi al contagio. Certo non ho mai fatto tante docce come in questi due giorni, e di sicuro appena arrivo a casa mi decontamino, io e tutta la mia roba radiattiva! Se esco indenne da questa avventura vado ad accendere un cero alla guardia! Maledetti succidi, sogno di erigermi dall' alto della mia statura europea e bacchettarli di continuo con una canna di bambù finchè non diventano civili, ho pena per gli occidentali che vivono qui per lavoro, perchè io piangerei ogni giorno..ogni tirata di naso una lacrima, ogni colpo di tosse un singhiozzo, ogni sputazzo un lamento..


Brutti, maleducati, sporchi, incivili, rumorosi, disgustosi, mentre cammino per strada mi sfilano in testa una serie di aggettivi per dipingere questo popolo malsano, si sono razzista, sono profondamente razzista perchè non trovo niente di buono in questa gente, non sono neanche gentili, o disponibili, almeno i thailandesi sorridono sempre e sono ospitali e calmi, questi non fanno che gridare, maledetti loro, si voglio farmi un video in mezzo alla gente mentre descrivo tutte le loro schifose abitudini e poi pubblicarlo un secondo prima di decollare, e venire per sempre interdetta dal paese con mia somma gratitudine, voglio che mi mandino una lettera a casa dicendo che ho il divieto assoluto di entrare in Cina, anche solo per scalo aereo, benissimo!Per fortuna il tempo non si ferma e anche questa giornata è finita..ovviamente non mangio assolutamente niente che provenga dalla loro cucina, nè frutta fresca, nè niente di niente, solo cibo comprato in Australia e portato per l' occasione, e fanculo a quelli che dicono che quando vanno in un paese straniero assaggiano le specialità locali, col cavolo che mi metto in bocca qualcosa che potrebbe poi rivelarsi un cane, un gatto o un ratto, visto che come mi disse una volta Mr. Greppi Senior, i Cinesi si vantano di mangiare qualsiasi animale cammini, voli, o strisci su questa terra! Per colazione e pranzo trovo un Talk bread , cugino del Top bread australiano, un panificio con laboratorio a vista di prodotti dolci e salati a base di farina, come brioches e sandwiches al formaggio, muffins e toasts, dove i panettieri sono fasciati dalla testa ai piedi in divise antisettiche, compresi guanti e mascherina!


La mattina del 17, ultimo giorno piove anche, ottimo per incollarsi addosso lo smog che c'è nell' aria. Vado alla metro, diretta alla fermata del museo della scienza e della tecnologia perchè la pilotessa della Delta airline che ho conosciuto ieri sul bus, mi ha detto che c'è un enorme mercato sotterraneo dove comprare a buon prezzo, e io ho idea di fornirmi di un trolley per eliminare il secondo zaino che francamente, dopo tre mesi mi ha rotto le s..palle! Mentre faccio il biglietto alla macchinetta automatica l' operatore mi chiede se vivo a Shanghai, notando la mia abilità nell' utilizzo dell' attrezzo, vorrei dirgli " no per fortuna!" , ma non è ancora tempo di diffamare il paese, " da dove viene prego?" - "dall' Italy" - " ah", dice lui, e poi si esibisce in una sequenza di RRRRRRRRRRRRRRRRRR, per farmi capire la difficoltà che loro hanno con questa consonante, un pò mi fa ridere, in fondo questo è simpatico, raccolgo il mio biglietto dalla bocchetta, lo guardo neglio occhi e gli dico gRRRRRRRRRRRRRRazie! prima di andarmene tra le sue risate.
Il mercato è un labirinto di corridoi farciti da cubicoli che vendono borse, vestiti, scarpe, occhiali e cinesate inutili che non vorresti avere a prender polvere in casa tua, perciò niente regali, compro solo un trolley rosso a pois bianchi, poi però poco dopo trovo anche la borsetta, e siccome mi diverto troppo a mercanteggiare, alla fine prendo anche la tracolla! Finalmente arriva l' ora di tornare all' aereoporto, stò tornando a casa, ma non sono triste, non certo di lasciare la Cina, il viaggio non finisce, se tutto va come deve andare, come l' ho immaginato, nel giro di tre mesi sarò ancora in volo..anzi..devo iniziare già a cercare quello che mi riporterà indietro..a presto Australia..a presto Italia....

lunedì 19 maggio 2014

#mate#cheers#lol#love#terrific

La notte porta consiglio.. Dipende da diversi fattori..per esempio, se si aspetta la famigerata soluzione al problema e a causa di cio' non si chiude occhio, come fa il consiglio ad insinuarsi nelle sinapsi? Se invece arrivasse e me ne dimenticassi al risveglio? E chi mi garantisce che il suggerimento sia poi quello giusto da seguire? In ogni caso bisogna agire, quindi prenoto il Greyhound di rientro a Brisbane, e il letto nel prossimo ostello, il 5° diverso della citta'.



Oggi gli acquazzoni subtropicali mi costringono nella grande casa bianca, in attesa che arrivino le 5 per prendere il bus che mi riportera' ancora a Brisbane, Susy mi accompagna in macchina e lungo il tragitto mi chiede di rimanere in contatto...qualcosa succede sempre e potrebbe aver bisogno durante l' alta stagione!
Stavolta l' ostello a Bri, l' ho scelto strategicamente di fronte alla stazione dei trasporti, cosi' mi basta attraversare la strada per essere in camera, inoltre ho sempre pensato che il Guilty Rogue, il pub di fianco all' ostello fosse parecchio interessante, quindi non vedo l' ora di sistemarmi per andare a passarci qualche ora. Detto fatto, assaggio la white rabbit, una buonissima birra scura australiana che non ha niente da invidiare alla Guinness, e mentre sono li che sorseggio e mi godo la musica dal vivo si siede vicino a me uno spilungone australiano di nome Jason. Non e' un backpacker, ma un uomo che e' in trasferta lavorativa qui a Brisbane da Perth. Facciamo un po' di conversazione conoscitiva, e alla fine passiamo tutta la serata insieme a parlare di differenze culturali, moto e belinate varie.


Jason è l' australiano del west tipo: alto 1,95 con la faccia da simpaticone, la parlata un pò stretta e veloce, gli occhi che ridono, ed è anche l' unico che ha capito subito che sono italiana, e non francese come mi dicono tutti! Ci mostriamo le foto delle nostre moto, parliamo di esperienze di viaggi sulle due ruote, io gli racconto com'è guidare tra la storia e la cultura in Italia, lui come sia bello fare centinaia di km nel nulla. Ci scambiamo impressioni su questa terra meravigliosa, vista da chi ci vive e ci è nato, vista da chi la sogna e la scopre..tante cose da dire ancora, ma è ora di andare a letto, sono stanca da tutto lo scodellamento giornaliero, perciò ci diamo appuntamento per la mattina seguente per fare colazione insieme.


Ci ritroviamo di fronte al pub alle 9, e come faccio ogni mattina, percorriamo insieme il Kurilpa bridge che ci porta al di là del fiume, i primi momenti sono un pò imbarazzanti..non si sa cosa dire, camminiamo vicini, lui veramente troppo alto, io una miniatura in confronto, ci giriamo ogni tanto a guadarci..say something dice lui, qualche frase di circostanza, ok parliamo di moto, e piano piano arriviamo a questo piccolo cafè sulla riva del fiume dove lui prende eggs benedict e cappuccino, io thè e una schifezza di uomo in padellino con sopra fragole sciroppo e gelato..puah..che purcaia! Pieni fino agli occhi, anche se un momento prima dicevamo di percorrere lo story bridge, optiamo per rotolare sul prato circostante e chiacchiera chiacchiera arrivano le 2..è domenica, ieri abbiamo bevuto qualche birretta di troppo..ci salutiamo e si va a dormire! Da quanto tempo non mi capitava di sonnecchiare durante il giorno, chi si ricordava come fosse piacevole..la stanza poi è ovviamente vuota perchè fortunatamente le tedesche cianciarone e la puzzola finlandese che lascia i vestiti sudati in bagno che quando entri ti manca il respiro, sono tutte fuori a godersi i 24 gradi di Brisbane e io posso rotolarmi nel letto con il sole che filtra dalle tende.


Alle 7 appuntamento pizza, stasera si mangia all' Italiana, e Jason mica è contrario, anzi, mi mostra pure una foto della sua cucina con BBQ e forno a legna..dentro casa! Il ristorante designato si chiama Va piano, proprio come il proverbio italiano che consiglia di fare le cose con calma per raggiungere i propri traguardi. Come idea non sarebbe neanche male, peccato che il locale è impostato nella maniera opposta: entri, ti danno una carta magnetica, decidi se infilarti nella coda per la pasta o la pizza, ordini, ti danno un telecomando che vibra quando il tuo piatto è pronto, te lo vai a prendere, fagociti, paghi e te ne vai! Dico a Jason che è un pò una contraddizione, gli spiego come in Italia viviamo il rito del cenare fuori, i nostri tempi, il chiacchierare davanti ad un bicchiere di vino, il gustarsi l' attesa dell' arrivo del tuo piatto, qui è tutto troppo rapido..ti senti un tacchino d' allevamento!
Mentre rientro per per scegliere il dolce ci sono due uomini panzuti al banco, uno ordina " Criema de fragòla" all' australiana, io un pò sorrido e lo guardo, lui mi vede e non capisce, allora gli spiego che mi piace il suo modo di pronuciare "crema di fragola", lui mi dice che è di origini italiane ma non si ricorda mica più niente, lo sapevo io, ha una faccia che conosco già e quando gli chiedo da che parte d' Italia viene, mi pento di non averci scommesso dei soldi, perchè la faccia, la corporatura, l' espressione sono da puro piemontese Doc! E chiacchiera chiacchiera esce fuori che è pure della provincia di Alessandria! Quando torno al tavolo tutta contenta, Jason è allibito dal fatto che sappia riconoscere da che zona del mio paese vengano le persone solo guardandole in volto. Lunedì sera anche lui mi lascia, si sposta ancora per lavoro, fatalità in una piccola città chiamata Roma! Ci promettiamo di rincontrarci qui in Australia o il prossimo anno in Italia, per fare il passo dello Stelvio insieme in moto, prima però ha promesso di venire a mangiare il cinghiale a casa dei miei in campagna, dove si ritroverà a rivivere la scena di domenica pomeriggio sdraiati sull' erba: io che parlo Italiano e lui che annuisce col sorriso da ebete non capendo una parola..per ora tutto quello che sono riuscita a insegnargli è stato: testa e culo quando brinda e a ordinare una birra!


Stamattina è il grande giorno, o almeno spero che lo sia e alla fine del post svelerò perchè.
Mentre mi arrampico per Creek street e controllo i messaggi sul cellulare, un idiota grande e grosso mi viene addosso volontariamente dandomi una spallata talmente forte da farmi vedere le stelle, mi cade il cellulare per terra e mentre gli urlo dietro, il cretino continua dritto per la sua strada confermando la mia tesi dell' intenzionalità del gesto. Mi viene subito in mente di aver visto la stessa scena mesi fa a Melbourne, in pieno centro, ai danni di una ragazza asiatica, e il primo pensiero è che a qualche stupido autoctono dia sui nervi che il paese sia multirazziale. Shockata e indolenzita continuo a camminare e i miei piedi mi portano li...indovinato..a St. John! Sulle scale anche questa volta c'è il cartello dell' English class di Pat, cosa che mi riempie di gioia, perchè vuol dire che la troverò dentro proprio adesso, ed infatti eccola li che parla con Peggy o come diavolo si chiama la vecchia coi denti di catrame che non è impressionata dalla mia provenienza Italiana quanto la adorabile Pat, che è invece felice di vedermi di nuovo. Ci diamo appuntamento per le 2 e me ne vado giù verso il centro mentre mi fa male tutta la bocca per quella botta assurda! Ritrovo le stesse ragazze della volta precedente alla lezione del pomeriggio, leggiamo un libro, scriviamo qualche frase alla lavagna e poi usciamo tutte insieme per un caffè al Rendevouz hotel. Ci siamo solo noi, l' ambiente è accogliente e in men che non si dica incominciamo a parlare: una sudamericana, due giapponesi, una Taiwanese, Pat ed io. Non ricordo come la conversazione si sposti su di me, forse perchè tutte loro sono mogli di uomini stranieri che lavorano qui in Australia, quindi residenti e non viaggiatrici come me, non con un visto temporaneo e col desiderio di far parte di questo grande paese.


 Mi chiedono delle mie avventure vissute finora, di come sia viaggiare da sola, di cosa mi piaccia di questo posto. Pat specialmente è interessata a sapere perchè amo tanto l' Australia, le ragazze sono affascinate, e come tante altre persone mi considerano coraggiosa, ma io glielo dico col cuore in mano che non è coraggio perchè ogni tanto mi sento persa, non tutti i giorni sono forte, per esempio, racconto dell' episodio accaduto proprio questa mattina , e della prima volta che ho conosciuto Pat, quando sono andata a St. John e sono scoppiata in lacrime, li' il coraggio mi aveva abbandonato, mi sentivo sconfortata e sola e come è stato bello quando Pat mi ha detto che lo sapeva già, l' aveva capito quel giorno, ma ha capito anche tante altre cose bellissime che mi ha detto riguardo al mio sorriso e alla speranza che avesse di vedermi alla sua lezione per poterlo vedere ancora. Improvvisamente non eravamo più a prendere un caffè tra sconosciute, ma in un ambiente protetto dove il centro della stanza ero io, circondata da persone estranee fino ad un minuto prima ma piene di cuore e belle parole. Ho raccontato di mia zia, che in quei giorni se ne stava andando, di come mi sentissi ad essere lontana e di come sia riuscita a trasformare la tristezza dopo avergli scritto il mio saluto. Di come i miei abbiano deciso di rendermi presente al funerale leggendo ad alta voce quello che avevo scritto per lei e di quanto questo mi rendesse orgogliosa di averlo fatto.


Quando poi ci siamo alzate per salutarci, è stato bello abbracciarsi e sorridersi e quando ho abbracciato Pat, da dietro la mia spalla sentivo la sua voce rotta dal pianto che mi diceva di farmi vedere ancora , che avremmo trovato il modo per farmi restare in Australia, e tante altre dolcissime cose inaspettate che hanno fatto piangere anche me e pure la sudamericana..wow..che carica tutto questo amore, ma la giornata mica è ancora finita, mentre cammino per tornare all' ostello con la faccia dentro il telefono sento gridare " ehi, ma sei tu!"..mi volto ed eccola li, Phoebe, la ragazza dell' Oregon, innamorata di Bitonto che lavora per l' associazione umanitaria! Mi dice "ti ho riconosciuto dalla gamba, come stai?" Le dico bene, chiede se sono più andata in chiesa, eh si gioia,ne torno  proprio adesso!  Per la seconda volta nella giornata un' altra sconosciuta che mi racconta quanto mi abbia pensato in questi giorni, quanto io sia solare e luminosa, e quanto sia speciale quello che le ho trasmesso la volta precedente..sono basita..non so che pensare,oh questa è la giornata dell' amore verso il prossimo e io non ho letto il giornale e non lo so, oppure l' Australia mi sta dicendo qualcosa..oppure quello che la gente mi dice è reale e io, ahimè devo iniziare a crederci!


Fatto sta che stanotte non mi riesce proprio di dormire..ho l' emozione dell' attesa del nuovo giorno come durante la notte di natale quando ero bambina, o alla vigilia di una partenza, una qualsiasi partenza per un viaggio...sono talmente curiosa di sapere cosa succederà nei prossimi giorni che quasi vorrei che la notte si accorciasse, perchè mi sembra che possano solo essere cose belle...e se tutte le prossime giornate saranno così, allora spallate come quella di stamattina ne prendo altre volentieri!

martedì 13 maggio 2014

#Byronbay#beach#lighthouse#questions#manyquestions


Dopo la breve parentesi Coreana decido di lasciare Brisbane, anche se a malincuore, perchè a differenza del mondo intero con cui ho parlato ultimamente a me piace da matti, mentre agli altri no! Prendo un Greyhound rosso fiammante per la Gold Coast, con destinazione finale  Byron Bay, già nello stato del Nuovo Galles del Sud, quello di Sydney, per capirci, e con questo li ho fatti tutti!! Il tragitto è bellissimo, poca autostrada e tanta tourist drive che mi mostra dei paesaggi bellissimi e verdi che non immaginavo. Quando arrivo a Byron sono quasi un  pò dispiaciuta che il tragitto sia già finito. All' info point mi dicono che la mia guesthouse è a 2 km di strada, ma con gli zaini diventa un pò massacrante il cammino, perciò mi fermo alla prima fermata dal bus, per vedere che succede. Sono le 4 e uno dopo l' altro passano gli scuolabus, pieni di bimbetti biondi in divise azzurre, al terzo che passa e apre le porte decido di chiedere se va nella mia direzione e  salgo su in mezzo ai bambini. Mi guardano come se fossi una marziana, con quegli occhioni blu curiosi e sorridenti. L' autista mi dice che prima però deve fare il giro delle elementari a raccogliere altri , per me va bene,  io sono contenta di stare qui in mezzo.


Ad ogni fermata ne salgono di nuovi, mostrano distratti l' abbonamento, poi si siedono in due, tre a volte 4 nello stesso sedile per giocare, uno stringe un regalo che ha fatto per la sua mamma, tutto orgoglioso, lo sbandiera ai quattro venti,  tra qualche giorno è il Mother's day e si vede che non sta nella pelle al pensiero di darglielo. Arrivati alla terza scuola, l' autista si accorge di essersi dimenticato di me, e di farmi scendere, così tra mille scuse mi mette su un altro autobus di marmocchietti che va in senso contrario e Lucy, mi fa sedere vicino a una bimba che riempie un album di figurine dei film della Dreamworks mentre mi porta a destinazione.



Il Byron Springs è una bellissima casa tutta bianca, arredata in stile nordico, con una bella veranda, un salottone dove ci sono già tutti i piatti per la colazione di domani in bella mostra sul tavolo, e un labirintico corridoio che porta alle stanze, la mia è la numero 5, l' unica singola, anche se in realtà ha un bel letto Queen size, dove per due notti dormirò stravaccata tra 4 guanciali.
La giornata però non è ancora finita, il sole splende e siccome so che nei prossimi giorni ci sarà burrasca non voglio perdere l' opportunità di vedere la spiaggia al tramonto. Prendo una bici dal portico della mia ospite, che parla italiano perfettamente e pedalo verso Clark's beach.


La mattina dopo seguo le indicazioni di Linda, la ragazza italiana di Pavia che lavora qui nella guesthouse di Susy e comincio la mia camminata lungo la Mahogany drive per ritrovarmi poco dopo nel Arkwal n.p. , un sentiero di sabbia bianca serpeggia tra cespugli e alberi da località costiera. E' bello passeggiare in silenzio lungo un sentiero di sabbia che prima o poi si aprirà verso il mare, perdersi un pò negli anfratti della mia mente bacata, che stamattina mi ha suggerito di svegliarmi con il bad feeling modalità "Betrayed"! Ora sotto la sabbia si allungano radici contorte come i miei ragionamenti e mentre cammino passo dal soffice della rena al saldo del legno, mi volto ad osservare un gradino di rami intrecciati e quando riprendo la strada mi viene incontro un tizio a petto nudo, braghette e le mani coperte da un paio di guanti scuri..strangolami adesso, qui e poi fammi una tomba di sabbia e radici lungo il sentiero che porta alla spiaggia..ma lui al ciao e' già lontano.


 In realtà poi sono felice di aver vissuto abbastanza per essere arrivata al mare, mi siedo su quel che rimane di un albero bianco, caduto da chissà quanto, con le braccia (le sue, non le mie) buttate nell' acqua di diversi colori: dorata come la sabbia, rossa come il sangue, blu come le profondità. Il cielo è nero arrabbiato oggi, color del piombo verso sud con strati di nuvole che sembra non potranno andarsene più, coperto di pecorelle bianche a nord, tra cui si intravede il sole e un pò di azzurro del cielo.


Pare che Sydney ci manderà tempesta nei prossimi giorni..mi stà bene, il mio umore è consono..va di pari passo col meteo, o forse è il contrario? Ciao mi chiamo Valentina, ho compiuto 36 anni in Australia e soffro di umore atmosferico, quando piango piove e quando c'è il sole mi sento felice, sono un tutt' uno con l' ambiente circostante, perciò se ti svegli ed è una brutta giornata, non chiamarmi!


Sto passeggiando ormai da secoli sulla lunga Tallow beach che mi porta sotto il faro di Cape Byron, cerco distrazioni per farla durare più a lungo, non è così semplice quando hai un cervello pieno di vicoli labirintici, perchè è un attimo seguire un pensiero e ritrovarsi a destinazione senza rendersene conto. Arrivata in fondo alla spiaggia mi ritrovo nel parcheggio dei surfisti..una scritta poco invitante sull' asfalto avverte " Strangers beware, this is not the Gold coast", facendo riferimento alla blasonata Surfers paradise, dove le scuole di surf si sprecano e le acque sono controllate dai life rescue. La lighthouse road si inerpica sul promontorio e finalmente arrivo al faro bianco e blu, che sembra uno di  quei modellini che vendono nei negozi provenzali di tutto il mondo, mentre scendo verso la boardwalk che porta al punto più a est di tutta l' Australia, trovo un wallaby che pranza sula scogliera.



Scendo verso la cittadina, tra il santuario delle balene e i surfisti che aspettano le onde. Cammino fino al paese mentre mi lambicco i cervello tra 3 fondamentali dubbi, visto gli ultimi episodi occorsi :

 1- Tornare a casa- il mio volo e' fissato per il 15/5, dopodiche' 3 maledettissimi giorni a Shangai che vorrei non aver deciso di voler trascorrere ( ne ho visti fin troppi cinesi in questi mesi!), nessuna conseguenza a livello di spesa, raggiungere al piu' presto la mia famiglia con la quale voglio raccogliermi.


2- Spostare il mio volo a fine giugno: pagamento di una penale per cambio data, assoluta necessita' di trovare un lavoro che mi consenta di mantenermi fino a quella data, poi tornare a casa, andare al metallica concert, folleggiare ai matrimoni delle due beline che si sposano ( non perche' non condivida la loro scelta ma perche' sono proprio delle beline in senso affettuoso) trovare un lavoro e mettere da parte altri soldi per tornare qui o proseguire per altri viaggi


3- Cancellare del tutto il volo, perdita del 30% della somma versata, il resto rimborsato in tempi biblici, necessita' di trovare un lavoro e vedere che succede.

La notte il sonno non arriva: decisioni importanti da prendere, bus da prenotare, il prossimo letto da scegliere...


domenica 11 maggio 2014

Lesson n#1


Una mattina mi sveglio, nel mio ostello di Brisbane e trovo Yumi la coreana, gia' in piedi che mi chiede se possiamo accendere la luce, guardo l' ora, neache le 7, forse e' un po' presto, c'e' la scozzese che dorme e quella gran vacca della Victoria che stanotte ha fatto bagordi che avra' il cuscino incollato alla bocca..meglio di no le dico, andiamo a fare colazione. In terrazza c'e' un bel sole e mentre lei mangia dalla pentola la sua zuppa di spaghetti piccante ( di mattina?!) e io il mio pane e nutella, mi chiede se voglio unirmi a lei che progetta di andare nella Sunshine Coast. Io ne sono tornata da poco, ma sono mogia, un po' di chiacchiere e compagnia non mi faranno male, inoltre Yumi non vuole soldi per il viaggio ( lei e' quella ricca di cui parlavo qualche post fa,), dato che la macchina a noleggio l' aveva comunque, percio' pagare un ostello a Bri o a Noosa non mi fa differenza. Partiamo dopo che Yumi ha impostato il navigatore sul suo cellulare, di cui non puo' assolutamente fare a meno e che vedremo, seguira' ciecamente anche se ci portera' a perdere nel bel mezzo del nulla..ricordo che io sono quella senza il senso dell' orientamento e lei neanche ci prova a prendere in mano una cartina, se il segnale ci abbandona siamo perdute!
Anyway, per ora la strada e' facile, Yumi ha pianificato un tragitto lungo la highway e io me ne sto di quello che vorra' vedere strada facendo. Prima tappa Kondalilla np.


Prima pero' voglio raccontare le condizioni della macchina in cui viaggiamo: e' una Toyota Corolla, piccola utilitaria come la mia ultima, con divieto di fumare come in tutte le macchine a noleggio. Quando faccio per sistemarmi, Yumi mi dice di mettere tutto sul sedile posteriore..mmh..un' impresa.. due terzi sono occupati da un suo trolley gigante da cui spuntano vestiti alla rinfusa, sommerso poi da qualche scarpa, berretto e borsa. Lo spazio a terra e' pieno di bottigliette d' acqua piene e una sacca per il cibo, io aggiungo il mio zaino da 65 lt., uno zainetto da 35 e una borsa con il mio cibo. Nel bagagliaio non oso chiedere cosa ci sia, ma sospetto un' altro mega trolley contrassegnato nell' ultimo volo con il cartellino "Supermegagiga Heavy!!!"...non sbaglio! Preparazione per affrontare il parco: Valentina uno zainetto con macchina fotografica, due banane: Yumi, cavalletto, macchina fotografica Samsung compatta rosa, macchina fotografica reflex Samsung con vari obiettivi  rosa e bianca, telefono Samsung collegato alla Samsung compatta per farsi i selfie controllando l' inquadratura dal cellulare, cambio d' abito, occhiali da vip coprenti, barrette muesli e stecca di toblerone.
Partiamo..ogni due passi lei mi fa una foto, poi ne vuole una uguale, cosi' per tutto il tragitto che sara', esagerando, di un km, anche perche' 400 selfies dopo si ritiene soddisfatta e torniamo indietro, senza aver visto praticamente niente. Rimontiamo in macchina, direzione Noosa, sbagliamo strada un paio di volte perche' si fissa a ignorare i cartelli per seguire il navigatore, alla fine ce la facciamo e arriviamo al Nomads, che ha la nomea di essere il peggior ostello di Noosa, con notti insonni a causa della gente festaiola che vi soggiorna..sono terrorizzata!


Arriviamo li e la ragazza al desk non e' proprio delle piu' simpa, Yumi e' nel dormitorio femminile, avendo prenotato ieri, mentre a me tocca il misto, e ancora grazie che c'e' posto..sempre piu' ansia..
La mia compagna di viaggio e' affamata, impostiamo il navigatore per andare in centro..non sto neanche a dire quanto sia piccola Noosa..il primo posto che trova entriamo, e neanche si siede per guardare il menu..sceglie il primo burger della lista e via..deve aver proprio fame..qualche selfies al tavolo nell' attesa del pasto, poi si mangia. Segue visita alla spiaggia della durata di 10 minuti, ma con stesura dell' asciugamano sulla sabbia, selfies, foto a me che non vorrei, e lei che mi sgrida perche' i ricordi sono importanti.. finita la pratica via, si torna all' ostello. Ognuna si ritira in camera sua per qualche ora, finche' non ci diamo appuntamento all' aperto. In realta' il mio dormitorio misto non e' affatto male, ci sono piu' ragazze che ragazzi e appena entrata inizio a parlare subito con una inglese che mi scambia per 24enne..ma che simpatica!!! Inoltre ci sono il bagno e la doccia in camera, cosa non cosi' frequente ed assolutamente gradita.


Esco per l' appuntamento e fuori letteralmente si gela. Io sono in pantaloncini e felpa, la parte sopra sta bene, ma le gambe..a-i-u-t-o..sta proprio arrivando l' inverno. Yumi si presenta con un piumino nero 3/4, lievemente esagerato, fumiamo un po', perche' la mia amica e' anche un' incallita tabagista e decidiamo di andarci a bere una birra al pub, li si che c'e un' altra temperatura e posso finalmente togliere la pashmina di Yumi che uso come gonnellone. Ci sediamo a questo tavolo, e all' altra estremita' ci sono un baffone stile Sabotage dei Beastie boys e un barbone in camicia da boscaiolo.
Poco dopo arrivano 2 ragazze e 2 ragazzi inglesi, con una caraffa di birra e un mazzo di carte, iniziamo a giocare, ovviamente un gioco alcolico, sono inglesi! Allora, a seconda della carta che peschi devi fare qualcosa, uan sfida, e se perdi bevi, iniziare un ballo che gli altri arricchiranno mossa per mossa, e se sbagli la sequenza bevi, sollevare il bicchiere con un certo numero di dita e se sbagli dita bevi.. io devo scambiare un mio capo di abbigliamento con qualcuno..non valgono le scarpe..ottimo..sono in maglietta e pantaloncini, e le braghe non me le levo di sicuro..vada per la maglietta, ovviamente scelgo il barbone, il piu' grosso di tutti che con la mia t-shirt aderente fara' ridere i polli..la musica dal vivo finisce e arriva il dj..il gioco si mette da parte e il piu' spigliato dei due inglesi mi invita a ballare, improvvisiamo un tango-liscio-ballo da sala, e sul finale mi tira su in alto con le braccia..il dj non manca la citazione e ci mette " Time of my life"..il salto con presa e' d' obbligo! Tutta la sala aspetta lo schianto e invece il mio cavaliere riesce nell' impresa e diventiamo re e reginetta del ballo!


Nel frattempo Yumi e' tornata dopo il 3 cambio d' abito della giornata con un paio di zeppe che le conferiscono tutta un' altra statura e continuiamo le danze..purtroppo anche il baffo sabotage non ha mancato di notare la trasformazione della mia amica, e non essendo avvezzo alle danze si e' portato parecchio avanti nella consumazione di alcol. Sopraggiunge nella pista traballante e inizia a posizionarsi nei pressi della coreana che tenta di rifuggire qualsiasi contatto. Nel frattempo si e' aggiunta al nostro gruppo una ragazza braghe bianche sul nostro stile e il suo amico che costringiamo a ballare anche se vistosamente imbarazzato, per poi terminare con prove di equilibrismo su uno sgabello. Ad un certo punto, parte I'm a single lady (scoppio in una fragorosa risata pensando alle beline in ufficio, e loro sanno a cosa alludo) e le tre regine della pista si distinguono ancora tra la marmaglia di muovi-culo-fuoritempo-england...ragazze, sarete brave ad alzare i gomiti ma e' anche l' unico movimento coordinato che riuscite a fare! Una Svedese in maglia bianca da hokey che le fa da vestito e stivali al ginocchio da vaccone, inferocita, viene a spintonarci, ma non ottiene attenzione..anche lei probabilmente sa solo svitare i tappi di Kyr!


Intanto sabotage ha sussurato sbiascicando all' orecchio di Yumi che la ama, e da allora lei non vuole piu' ballare, presa dal suo imbarazzo asiatico. Il barbone si scopre essere Cileno, e io da belina allegrotta sparo fuori " Ahhhhh Macchu Picchu!!!", che invece il giorno dopo mi ricordo essere in Peru', pero', mi ricordo anche che lui ha detto che sta nella stessa montagna..bah...la serata finisce e non e' neanche mezzanotte, il mio cavaliere inglese molto elegamente mi fa l' inchino e ci ritiriamo ognuno nelle sue stanze, alla fine mi sono divertita un sacco e il nomads non e' sto posto impossibile come ho sentito dire..forse in alta stagione..beh..forse oggi era domenica sera...bah! La mattina dopo ho appuntamento alla reception alle 9 , dove trovo Yumi accomodata al banco dei depliants intenta a farsi le unghie con tanto di set per asciugare il gel e spray per saldare i brillantini da 4 kg, che si mette sui pollici con pinzette specifiche il tutto in un vestito a tubino da sposa di pizzo bianco e collo alto..sono sempre piu' strabiliata! Prima tappa alla Sunshine beach, per qualche selfies, stesura asciugamano , abbandono repentino della spiaggia perche' in corea se prendono il sole gli escono le lentiggini e loro le odiano perche' invecchiano, io provo a spiegargli che per noi e' il contrario, le lentiggini sono carine, ce le hanno i bimbi, ma non c'e' verso, lei e' gialla mi dice, e io sono bianca, l' effetto e' diverso, io le dico che non mi sembra gialla, non la trovo molto diversa da me la sua pelle, le dico che siamo rosa entrambe, ma lei fa una risata gutturale e io capisco che non devo insistere..ok, sei gialla...Navigatore settato e via, verso il Noosa np..io provo a spiegarle che l' accesso del parco e' a fianco alla Main beach che abbiamo visitato ieri , giu' dalla collina, in paese, ma non c'e' verso, il navigatore dice che dobbiamo prendere un' altra strada e guai a contraddirlo!


Ok..sbagliamo strada..scendo a chiedere a dei ragazzi perche' lei guarda il navigatore inebetita, come tradita dal suo migliore amico, loro hanno voglia di fare i vaghi e lei non vuole darmi retta, percio' decide che possiamo andare oltre, alla prossima tappa, il Monte Coolum. Mentre ci avviciniamo alla meta, mi dice che pero' lei non viene, se voglio andare io mi aspetta alla base, perche' le sue caviglie non sono fatte per camminare in salita, ma solo in discesa, con le zeppe infatti, o con i tacchi! Mantengo la calma zen che mi deriva dal fatto di trovarmi in compagnia di una asiatica, anche se lei e' cattolica, e le dico, di andare oltre, non c'e' problema. Il suo sito di coreani in viaggio per il mondo, che le aveva suggerito il Noosa np per i koala, ma che poi abbiamo bypassato perche' molti di loro non hanno avuto incontri ravvicinati di nessun tipo, adesso le consiglia la cittadina di Montville, soprannominata da loro, la piccola Europa..e se lo dicono i coreani sara' vero! Ci ritroviamo su una main street che attraversa un paesino con edifici vittoriani ai lati, un cafe' art deco' e qualche casetta come se ne potrebbero trovare in olanda davanti ad un campo di papaveri..questa e' la little Europe, vale la pena farci una sosta con cambio d' abito e un giro di selfies con cavalletto.


 Quando poi in macchina mi mostra le sue foto, pur trovando assurdo il fatto di andare in giro per il paese vestita da soubrette del sabato sera, con una pochette di finto coccodrillo color aragosta, e un telefonico collegato ad una fotocamera su cavalletto, inizio a pensare a quale impressione puo' avere lei di me che invece ho un solo paio di scarpe, non mi vesto da donna quando paio esserlo, e tengo le gambe in modo strano che lei non concepisce (non da femmina composta insomma!), chi e' peggio: lei che vive in una continua sfilata di moda ma che ha una gran cura della sua persona, nonostante il suo modo di viaggiare appaia un po' fasullo, o io, che non valorizzo il mio aspetto e sembro aver perso anche l' unico briciolo di femminilita' che avevo imparato a mostrare in 36 anni di scarpe troppo grosse, muscoli da ginnasta e capelli sempre legati?
Ed anche questa volta, le esperienze insegnano qualcosa, che cosa non ve lo dico..vediamo se al nostro prossimo incontro mi troverete cambiata...



giovedì 8 maggio 2014

Ciao...

Questo post non avevo voglia di scriverlo, in realtà non avevo voglia di scriverne più, ma intanto se non scrivo, il cervello mi si riempie comunque di parole, perciò facciamolo, andiamo avanti perchè la vita non si ferma, non la mia.
Non so spiegare come ci si sente quando un pezzo di noi si stacca e ci lascia, quando qualcuno che abbiamo sempre saputo essere li, ad un certo punto va via per non tornare. So soltanto che è tremendamente brutto che succeda se sei dall' altra parte del mondo e non puoi fare niente per essergli accanto, non la puoi vedere, non la puoi sentire, non le puoi parlare, sai solo che sta succedendo e sei inutile, tu e la tua sofferenza oltreoceano. Tutto quello che mi sembrava irrinunciabile si trasforma in uno stupido capriccio egoista di chi non ha ancora imparato a crescere e vuole continuare a credere nel mondo migliore, e il mondo reale mi arpiona di sorpresa con violenza , per riportarmi ad aprire gli occhi.. mi sembra di sentirne il sibilo e poi la punta  si conficca nel fianco e ogni volta penso al secondo prima, quando tutto era integro mentre un attimo dopo è tutto lacerato e sanguinante. E allora tutto mi sembra stupido adesso, e colpevole, come se fosse la punizione per essermi allontanata da casa, se esci dal sentiero pretracciato ne pagherai le conseguenze. In rari momenti di lucidità vedo la follia dei miei pensieri, e mi chiedo da dove mi venga tutto questo timore ancestrale..la morte è naturale, arriva inaspettata, non c'è colpa, non c'è responsabilità e bisogna accettarla come la accetta chi se ne va, però mi mancherà il modo in cui lei mi raccontava le cose, ha iniziato quando io e Splaffy eravamo piccole, con la storia di Pierino e il lupo e con La bambina golosa, dopo pranzo ci dava un cucchiaino di caffè, (che tra le altre cose è consigliato quando si vuol far fare il pisolino a una bambina iperattiva!) e ci mettevamo tutte e tre nel suo lettone, aspettando che lei cominciasse a raccontare. Ogni volta la stessa storia, ma ogni volta era come se fosse la prima, e come la interrompevamo se cambiava anche solo una virgola! Ogni volta doveva usare le stesse parole, la stessa enfasi e allora aspettavamo con ansia la descrizione di quel naso rosso di lupo che spuntava da dietro le fronde degli alberi, quella è stata la nostra prima esperienza di thrilling, ed era come guardare un film horror. Impossibile addormentarsi dopo! Col passare degli anni ha sempre usato lo stesso stile, quando mi raccontava delle frasi epiche di Sofia, la mia cugi-nipotina, cambiava le voci per caratterizzare i peronaggi e come se la rideva, batteva le mani, con le sue unghie sempre curate, con quelle lentiggini sul dorso, i suoi anellini, sempre quelli da tutta la vita, quegli orecchini che ormai le avevano allungato i fori dei lobi, la permanente, i ricci biondi, perchè lei non andava dalla parrucchiera, andava dalla " pettinea", e mentre tornava da via Napoli, magari si fermava un pò dalla Rosanna in quella bella boutique, come la chiamava lei, "e me sun accatà sta bursetta che nu me accattu mai ninte", e invece aveva l' armadio pieno di vestiti, e borse e scarpe. L' anno scorso, dopo un giorno intero di suppliche mi ha finalmente mostrato le foto di quando era giovane..l'ho sentita raccontare mille volte dei suoi abiti che si faceva confezionare dalla sarta, perchè un tempo usava così, mi diceva, e dopo anni di descrizioni dettagliate di stoffe e pieghe e balze finalmente ha avuto voglia di tirare fuori la scatola di metallo in cui le conservava e ci siamo passate un pomeriggio tra tubini, chiffon, cappellini e viaggio di nozze in Italia. E come mi faceva incazzare quando mi criticava per come mi vestivo...mmm, poi però un secondo dopo le veniva in mente qualche altra avventura nel quartiere da raccontarmi e le tornava la voce ridanciana. Il giorno prima di partire sono stata a trovarla e chissà perchè le ho fatto un video col cellulare, che avevo passato sul computer prima che mi finisse nella cascata..il mio ultimo ricordo di lei. Adesso ogni tanto lo guardo, prima di addormentarmi in un letto di qualche ostello, in questo paese lontano da casa, i suoi occhi blu, le macchie della pelle, il segno di quella cicatrice sul labbro che ha avuto per anni e poi si è fatta togliere, ma che io rivedo ancora. Passerò sotto la sua finestra, e la rivedrò sempre affacciata al balcone, come quando mi aspettava per pranzo dopo scuola, o come quando me ne andavo da casa sua e le dicevo "resta dentro che fa freddo" e puntualmente la trovavo li ad aspettare che sbucassi dal portone per salutarmi con la mano. Quell' anno che mamma e papà ci hanno lasciato andare a Biella con lei e ci  faceva le foto mentre ci provavamo i salvagenti per andare al lago di Viverone, e una volta li, tutte bardate contro l' annegamento, non potevamo staccarci dalla riva perchè ci terrorizzava con la storia dei vortici e delle correnti. Tutti i natali passati insieme, il caruggetto che facevamo per andare da casa nostra a casa sua in Oregina, la strada del barazzetto che portava al cimitero dopo cena nelle sere d'estate. I suoi baci con schiocchi assordanti, il batuffolo di ciniglia intinto nel borotalco da passarsi sulla pelle dopo il bagno caldo, i suoi rossetti nel cestino di vimini sul primo ripiano nel mobiletto del bagno, la gassosa sempre nel frigo e la focaccia che scongelava e mi scaldava nel fornetto ogni volta che andavo a trovarla, anche se avevo mangiato dieci minuti prima, i torcetti, i fidellini al pomodoro che ci preparava a pranzo, le stoviglie e i bicchieri con i fiori azzurri. I suoi nomignoli che mi appioppava quando mi salutava, Ciccia, Pucciola, e tutte le volte che parlando si confondeva e mi sparava una sequela di nomi prima di imbroccare quello giusto.. Ci,Vi, Chia...ohmmm..Vale! La stessa cosa che faceva mia nonna, che fanno mia mamma e mia zia Viviana, e che spero di fare anche io un giorno, per portare avanti la tradizione di questa famiglia di donne stupende e forti, brusche ma con tanto cuore. Ciao zia, fatti vedere nei sogni qualche volta.


sabato 3 maggio 2014

#Brisbane#Churches#Buddha#Superheroes#Lovemission#Tears#Frisco#Jobs and #purification


Finalmente tornata a Brisbane e lasciate le zanzare del Northern Territory senza una delle loro prede più succulente, questa mattina, dopo colazione vado per la seconda volta ad onorare la mia promessa: sono una persona di parola, mi sono detta, perciò niente scuse, sono già in ritardo di 2 giorni! Per archiviare la pratica penso di entrare nella prima chiesa che incontro sulla strada, ma trovo un gruppo di persone ad aspettare fuori dalla porta, anche se sono già passate le 9. Una ragazza sulle scale mi chiede se voglio entrare per pregare, perchè anche lei stà aspettando per lo stesso motivo, mi fa un pò strano questa domanda rivolta a me, credo sia la prima volta che mi succede, ma immagino che la gente in chiesa ci vada per questo, e non per rispettare un patto fatto in un momento di terrore. Comunque, preferisco dirigermi verso St.John, pensando che sia un segno inequivocabile di non dover cambiare chiesa, quello di trovare la precedente chiusa, e non che il revendo, o pastore, o chi altro sia, giaccia riverso a faccia in giu sul tappeto della canonica, dopo una notte di bagordi!


Anche oggi la cattedrale offre caffè e thè, ma non ho voluto approfittarne, sentendomi ancora alla stregua del famoso cane in chiesa; mi sono invece diretta di gran carriera verso la più nascosta delle panche della 5° fila, per crollare subito dopo in un pianto liberatorio..Perchè certe cose succedano, a volte è un mistero, ma spesso come ci si sente dopo è molto più importante della causa scatenante. Ebbene, ho anche deciso di tornare alle 2 per l' ora libera di english conversation! Il resto della mattinata ho invece sbrigato le pratiche per estendere il mio visto fino a luglio, e per prendere informazioni su come fare a cambiare o cancellare il mio volo di ritorno in Italia, perchè se tante cose ancora non mi sono chiare, per esempio se ha un senso quello che sto facendo, o se sia questo il modo giusto di farlo, quello che so è che non sono pronta per tornare a casa e farò di tutto per evitarlo, compreso rimetterci i soldi del biglietto! Il prossimo step invece, sarà capire come rimanere e dove rimanere, anche se come espresso precedentemente, Brisbane mi piace molto, quindi per un pò vorrei restare qui.


Mentre scendo verso il centro in cerca di aprovvigionamenti per il pranzo, passo davanti ad una ragazzina con una maglia verde di un' organizzazione umanitaria, che mi urla se i teschi che ho sul polpaccio formano una scritta, mi fermo e iniziamo a parlare del mio braccio sinistro, che rappresenta un momento in cui ero molto arrabbiata con Dio e del braccio destro che invece rappresenta il mio sogno di diventare un campione di FMX,  lei vuole saperne di più sulla mia repulsione per la chiesa e io le racconto del mio fioretto, e di come fossi appena uscita dalla cattedrale per la seconda volta dopo anni di vita demoniaca. La piccina è così impressionata che mi chiede cosa ho provato a varcare la soglia del tempio e io non ho potuto che confessare di essere scoppiata a piangere! Certo detto così fa tutto un altro effetto, sembra molto illuminante e mistico e osanna nell' alto dei cieli, fatto sta che la tesora si è commossa perchè la storia è veramente toccante (e perchè sennò probabilmente lei non lavorerebbe per una associazione umanitaria!) e dopo avermi reso partecipe del suo amore per Bitonto, ci siamo abbracciate e la mia giornata felice è continuata in direzione del food court di Queen street, dove mi sono abbuffata di sushi. Bitonto, che combinazione, la settimana di Pasqua ero sulla spiaggia della Sunshine coast a scrivere sulla sabbia " Bitonto , the place to be", per prendere per il culo le frasi che scrivono sulle targhe delle auto, a descrizione degli stati, scopiazzato dagli americani, e oggi incontro un' americana dell' Oregon che ama Bitonto!
Ho passeggiato amabilmente per una zona di uffici e impiegate tacchettate, fermandomi a fotografare gli strani alberi australiani, che sembra ad un certo momento si siano stufati di crescere verso l' alto come sarebbe normale, e decidono di puntare verso il basso buttando i lunghi rami giù, verso il suolo, come braccia, creando uno stranissimo effetto spettrale e drammatico, che non funziona tanto perchè qui c'è sempre il sole!


La mia ora di conversazione si rivela in realtà una specie di english class per orientali che non riescono a pronunciare le D, dove io eccello e faccio la figura della secchiona alzando pure la mano correggendo le altre alunne, ostiche ad usare gli articoli. Ma la giornata ha ancora un sacco di sorprese in serbo per me: mentre cammino per il mall entro in un negozio che vende Ugg, i famosi stivali australiani, quelli che sembrano galosce da casa e dentro sono tutti pelosi e tengono un caldo della madonna..come gli sia venuto in mente in un paese dove fa sempre caldo di fare un prodotto per temperature siberiane non lo so, comunque entro, perchè vendono un caprone di peluche bellissimo e voglio saperne il prezzo.


Come usualmente ogni volta che hai che fare con qualcuno ci sono i saluti di rito da espletare: "e come stai oggi? Com'è stata la tua giornata?" - Seguito da: "da dove vieni, cosa fai in Australia"- appena si accorgono che sei straniera. Stavolta però sono io che mi lancio a fare domande, perchè qualche minuto prima di entrare nel negozio mi è venuta un' idea che secondo me può funzionare e quindi inizio a intervistare il povero commesso che in realtà, come il resto delle persone che vivono in Australia, pare abbia gran piacere a fare conversazione. Esce fuori che è coreano, in Australia da 6 anni, ed è venuto qui perchè Dio l'ha chiamato! Ennnno!Porcamiseria!!! Ma che cavolo succede adesso? Non è che ora devo incappare in tutte cose religiose però!!! Dai cavolo, treguaaaaaa!!! Dice che il suo negozio lo usa un pò come una missione e infatti qualche giorno fa è entrato un cliente e hanno iniziato a parlare e condividendo la loro vita è uscito fuori che quest'uomo lavora per una ditta Australiana che lo sponsorizza, qui, ricordo, se hai uno sponsor non hai problemi di visto, finchè riesci a tenerti il lavoro, ma visto che lui ha un problemino con il gioco d' azzardo, la compagnia non lo supporta e il suo visto è in scadenza e lui non sa cosa fare. Kevin mi racconta che prega per lui, ed è fiducioso che qualcosa succeda, aspetta un segno, a me questo sembra già DUE segni!...Kevin, caro..non è che c'hai voglia di pregare anche un pò per me?? Sai alle volte, visto che mi è andata bene già in un paio di occasioni, non sia mai che riesco anche a trovare un lavoro che mi consenta di fermarmi! La cosa ridicola è che lui e il suo cliente disperato (non è questa la parte ridicola!), si ritrovano a parlare al cafè a fianco, dove Kevin gli offre un cappuccino mentre ascolta la sua storia, beh, dopo qualche minuto che parliamo e la conversazione si sposta sul mio passato e sulla mia vita privata, mi ritrovo anch'io al cafè a fianco con lui che mi offre una cioccolata! Povero Kevin, la sua missione sembra essere dispendiosa!



Ci salutiamo che ho una gran voglio di darmi da fare, quindi corro alla ST, la state Library dove ci sono una trentina di terminali dove posso creare e stampare il mio Curriculum Australiano, dopodichè inizia la dura ricerca, e speriamo che Kevin si metta d' impegno! Chiunque avesse voglia di unirsi a lui nel mandare vibrazioni positive in direzione Brisbane, si ricordi di specificare che sono rivolte a me, non vorrei mai che trovasse impiego la cinese mia compagna di stanza o la sud-coreana che mia ha detto che lei ha tanti soldi quindi non ne ha bisogno!Mentre sono li che stampo i Resume, tolgo due fogli dalla fotocopiatrice per porgerli al distrattone che l'ha usata prima di me, è il programma del Buddha birthday festival, mi dice..e ci risiamo penso io..non bastava la cristianità, adesso pure i culti orientali! "Tra poco c'è la danza del leone" mi dice, "ti va di venire?" - "Faccio un salto tra un pò", dico io, "stampo ancora due fogli"..morale della storia lui mi aspetta fuori e andiamo a sta Buddhanata, che poi la lion dance manco la vediamo, ma mi tocca stare in piedi 1 ora, giuro, 1 ora per tutti i 7 passi della purificazione del Buddha, e sono pure in mezzo all' arena quindi se provo ad allontanarmi mi fulminano, e non sia mai che porti sfiga andarsene senza aver completato la cerimonia! E vabbè..facciamo anche questa! Passa un monaco in arancione con un rametto di ulivo che lo intinge in una brocca e mi annega di purificazione, poi finalmente ci liberano.


 Il mio nuovo amico è di S. Francisco, si chiama Ari, ed è un misto di Freddy Mercury con la voce di Earl Hickey di "My name is Earl", non proprio una bellezza quindi, stiamo insieme dalle 15 alle 21, tra cioccolata calda, birra australiana, una serata di story tellers alla Biblioteca pubblica e due gotti di vino bianco, siccome non riusciamo a smettere di parlare e durante il racconto delle storie iniziano a guardarci storto, ci scriviamo su un quaderno, così non rischiamo di farci cacciare! Dopo aver chiesto il 2X1 alla chocolateria, la birra da 7 Aud alla birreria, alla mia proposta di mangiare qualcosa gli viene l' ansia e ci salutiamo..inutile la finezza su genovesi e scozzesi, non la capisce mai nessuno, la verità è il mondo è pieno di spilorci taccagni e a questo il governo gli da anche dei soldi ogni mese mentre aspetta di trovare lavoro!