martedì 26 aprile 2016

#GranCanaria #Canarie #Gite #Colline #Hills #Valsequillo #4Puertas #Cuevas #Grotte #Caves #GC100 #Ingenio #Aguimes #GC550 #BarrancodeGuayadeque #SantaLuciadeTirajana #GC65 #Fortaleza #Barrancos


Un altra scampagnata che merita, soprattutto per le bellissime strade e panorami, riguarda sempre alcuni paesini dell' interno, ma stavolta la zona è quella del centro-est, nell' interno di Telde e della zona dell' aereoporto. Da Telde appunto, si sale fino al paesino di Valsequillo, dove lungo la strada si possono vedere i campi di fragole rosse che pendono color rubino dai ciuffetti ordinati che le sovrastano.

Il paese è davvero piccolo, poche strade, con le casette tipiche che abbiamo incontrato finora negli abitati dell' entroterra, al finale ha un' areosa apertura sulle colline e sui picchi circostanti, che ospitano altre cittadine raggiungibili con belle strade sinuose che si addentrano ancor di più nel cuore di Gran Canaria.
Si potrebbe proseguire lungo la statale 41 fino a raggiungere San Mateo e Santa Brigida, ma la nostra meta oggi è più a sud , quindi facciamo un pezzo a ritroso, fino a Telde e imbocchiamo la GC100  che ci porterà a Ingenio passando per Quatro Puertas, un villaggetto con solo una via di case o poco più che sale lungo una collina e che nasconde tra le sue rocce un' antico insediamento troglodita, caratterizzato appunto da una grotta con 4 porte. Il vento in questi giorni è fortissimo e arrampicarsi sulle rocce è impegnativo, quel che ne guadagna invece è il cielo, di un color azzurro brillante che fa splendere queste rocce ferrose ricoperte di vegetazione gialla e verde.

La cima nasconde una rientranza e il vento da quest' altra parte non si sente, quindi si possono ammirare le vallate e il mare in lontananza senza sentir fischiare le orecchie. Faccio incetta di strane piante grasse come un' antico esploratore botanico. Continuiamo la discesa verso Ingenio, che ci ha ospitato qualche notte in questo viaggio, non ci fermiamo ma per chi volesse farlo, il parco di Nestor Alamo merita una passeggiata, ci arrivate proprio davanti seguendo la GC100, se poi prendete sulla sinistra troverete un vecchio mulino e salendo sbucherete nella piazza della Candelara con la sua bella chiesa e un ottimo ristorante italiano (di Massimo, già nominato in qualche post precedente, che vive nell' isola da 20 anni) che si chiama La Nuova Vicaria, se invece prendete a destra vi ritroverete ad arrampicarvi per stretti vicoletti tra casette colorate e viste mozzafiato sulla vicina Aguimes, nostra prossima meta.

Anche qui la strada non delude, tra curve dolci e gruppi di case strette tra loro, come in posa aspettando lo scatto prevedibile di chi le vede apparire dietro un tornante. Un piccolo gioiellino, colorato, caldo, accogliente, con la sua piazzetta davanti alla chiesa, dove si concentra la vita sociale degli abitanti. Questo è quello che ci piace di più degli isolani: che vivono i loro spazi, e il comune gliene da molti e molto curati. Ad Ingenio per esempio, alla fine della Candelara c'è un parchetto verde con panchine e sculture nato per essere un' oasi di lettura, ogni gruppetto di case, in ogni paese, villaggio o quartiere ha il suo spazio ricreativo, con giochi, alberi e qualche attrezzo ginnico.
Aguimes non è da meno e offre anche un ottimo ristorante chiamato Villa Rosa, noi ci abbiamo mangiato un' enorme bistecca con l' osso che pareva burro al prezzo di 26,50 € compresi il contorno, le birre e il coperto. La strada poi ci ha ripagato un' altra volta con panorami mozzafiato di colline in fiore e picchi solitari che dal fondo della valle si innalzano fino a svettare in alto per guardare l' oceano e creare foto suggestive. Qualsiasi principiante diventa fotografo con queste vedute, e la fotografia è il valore aggiunto di queste giornate, perchè si è bellissimo girare per queste valli, ma la memoria che sai ormai appartenerti è come se ti mettesse in pace lo spirito, perchè non puoi dimenticare anche se ti capiterà di dimenticare, perchè a questo forse serve la fotografia, per darti la possibilità di vedere senza dover immagazzinare tutto, che forse è anche la causa della così diffusa perdita della memorie delle nostre generazioni, ma è quella garanzia di riprovare le stesse vivide sensazioni sentite nel momento preciso dello scatto, anche ad anni di distanza.
La fotografia immagazzina in se stessa non solo l' immagine che l' obbiettivo ha inquadrato ma anche lo stato d' animo di chi ha scattato la foto e per questo anche immagini bellissime possono suscitare in chi le ha create sensazioni completamente differenti. La GC550 ci porta tra mille estasiate e compiaciute espressioni di apprezzamento verso Santa Lucia di Tirajana, e poi la 65 ci fa scoprire un altra faccia dell' isola. Siamo circondati da rocce dalle forme singolari che ora che si avvicina il tramonto sembrano voler attirare su di sè tutta la luce drammatica del sole che ancora non ne vuole sapere di morire.

I barranchi, gli orridi, le gole dell' immenso Canyon che canta da sotto la stretta strada non ha niente e voglio dire a gran voce NIENTE, da invidiare ai suoi famosi fratelli nel mondo. Per la prima volta in vita mia, penso che una piccola isola come questa non abbia di che sentirsi inferiore ad una più grande isola che da molto tempo occupa un posto speciale nel mio cuore, e mi sento di dire che un pò di cose meravigliose e magnificenti le ho viste in questi anni di giramondismo.
La fortaleza nasconde grotte, anfratti, sentieri che circumnavigano la montagna sopra uno strapiombo verde che risuona di cinguettii. Altri picchi si alzano fino qui, sembra di stare in una monument valley verde, mentre il sole piano piano si decide a ritirarsi. La strada ci porta dritti dritti a Vecindario e attraversato il ponte ci ritroviamo ancora a Pozo Izquierdo, dove ci ritiriamo con una cenetta delle nostre, che riempiono di profumi il corridoio dell' appartamento che abbiamo conquistato.

Nessun commento:

Posta un commento