Visto che ancora non mi è riuscito di trovare un lavoro, perchè a quanto pare siamo in stagione bassa, posso almeno dare qualche spunto ed indicazione a chi volesse scegliere Gran Canaria come possibile meta per una vacanza rigeneratrice. Specifico che comunque turisti ce ne sono, sia al nord dove ancora il tempo non è stabile ma che ci ha regalato bellissime giornate di sole con cieli azzurri e scogliere schiaffeggiate dalle onde, che al sud dove il clima è prevalentemente soleggiato tutto l' anno e non si soffrono gli sbalzi termici, se non si considerano le ustioni per la prolungata permanenza in spiaggia.
Il lavoro non si trova in questo periodo perchè gli organici sono più numerosi di quanto ce ne sarebbe bisogno, quindi assumere ora qualcun' altro sarebbe ingiustificato. Comunque, bando alle ciance e andiamo a vedere le zone da non perdere in questa isola a forma di conchiglia.
A parte i misticismi, il fulcro della cittadina, la zona pedonale che si dirama dalla piazza principale dove si consiglia un pranzetto a base di piatti tipici alla economicissima Bar Cafeteria la Plaza, è impreziosito da deliziose casette coloniali alcune anche risalenti al XVI secolo come da targhe su alcune facciate. E se siete fortunati almeno quanto noi, potrete incontrare un pò di folclore locale nei panni di uno pseudo Rocky Balboa sovrappeso, in scarpette gialle, occhiale da sole a mosca e mani fasciate da vero pugile, che accenna qualche tiro di boxe davanti alla cattedrale. La strada che da Teror porta ad Arucas è molto pittoresca e offre la possibilità di scorci impagabili sul mare.
Con un paio di scarpe da ginnastica si può agevolmente saltellare di scoglio in scoglio fino a raggiungere i flutti in sicurezza oppure costeggiare alcune piscine artificiali racchiuse tra cordoli di cemento su cui improvvisare doti da equilibristi. L' autopista prosegue, si allontana dalla costa e scende in una valle dominata dal Pico de Galdar, fino a concludere la sua corsa a Puerto de las Nieves, pittoresco porto di pescatori con case dai sentori greci, per il bianco immacolato e gli infissi azzurri.
L' atmosfera rilassante e la quiete fanno di questo posto uno dei più ispiranti e contemplativi di tutta l' isola, soprattutto quando si raggiunge la sua estremità meridionale, sormontata dal Dedo de Dios, un pinnacolo che si innalzava dal mare di fronte alle scogliere, che nel 2005 è stato divelto da una tempesta tropicale come si evince da una raffigurazione del prima e del dopo sul muro di una casetta.
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