lunedì 23 settembre 2019

Da Rye ad Eastbourne: fantasmi, vegetazione e scogliere ventose del Sussex

21/09/19

Scendo lungo Nunnery Fields, lasciandomi alle spalle l' antico maniero in cui ho dormito, mi fermo alla vicina stazione dei bus perché non ho voglia di arrivare fino alla ferrovia e vedo che ne parte uno a breve per Ashford, da cui prenderó un treno per Rye, nel Sussex, anche se l' escamotage non mi fará risparmiare né tempo né denaro. I trasporti e i pernottamenti sono un salasso su questa piccola grande isola! Non posso che pensare a quanto sia piu economico il Giappone di cui ho sempre temuto il caro vita! Anyway, il percorso é molto bello, tra villaggetti di campagna e casette di mattoni degne di un set cinematografico, invece l' Inghilterra é tutto reale, la gente in queste deliziosi cottage ci vive.


I paesaggi sono meravigliosi, le linee delle colline, le chiesette che spuntano puntute con i loro piccoli cimiterini annessi, con tombe che raccontano i secoli, non si può fare a meno di pensare che la natura sia stata molto generosa con la Gran Bretagna.
Il treno per Rye é composto da 2 unici vagoni e si stipa in breve tempo di anziani che vanno ad asciugarsi le ossa sulla costa e gruppi di ragazzi biondi e chiassosi, in succinti abitini da mare, che scioccano la pluricoperta coppia di giapponesi seduti di fronte a me.



Appena partiamo stappano un prosecco, lo condiscono con succo d'arancia industriale e si accomodano sulla moquette. I giapponesi storcono il naso indignati e tuffano le facce nei reciproci cellulari, perdendosi cosi, anche la vista di tutto ció che passa al di lá del vetro. A Rye un fiume di persone si riversa nella piccola stazione e poi lungo le strade che portano al vecchio villaggio.


Lo zaino mi impedisce la libertá dei movimenti e addocchiato un Community Centre pieno di giochi e attrezzature, dove stanno lavorando due uomini, tento la carta del fascino latino per mollarglielo per qualche ora. Acconsentono un pò straniti e io, piu leggera, vado alla scoperta del bel paesino. A parte l'immancabile fantasia dell' architettura inglese, che amo alla follia, ció che mi sorprende e mi delizia sono le piante che ricoprono le facciate degli edifici, i fiori, che riescono a crescere ovunque.


Sará che piove spesso, quindi la terra é piu fertile, sarà che devono farsi perdonare alcune scempiaggini (come i due rubinetti con getti separati nei lavandini, cosi la mano sinistra si ustiona mentre la destra si congela) ma giorno dopo giorno continueró a stupirmi per i bellissimi fiori che spuntano dai posti piu impensati ( persino tra il marciapiede e la fine della spiaggia ho visto mazzi di campanule).


 Un esempio lampante é la facciata del famoso Marmeid Inn, antica locanda del 12° secolo, dimora di almeno 4 spiriti che occupano le stanze 1, 10 e 19. Trascorse circa tre ore, decreto giunto il momento di proseguire il mio viaggio verso il mare, un pó di panico perché trovo il Community Centre chiuso, sospiro di sollievo quando vedo gli uomini tornare, dopo aver molestato tutti gli esercenti dei dintorni in cerca di aiuto..infine arrivo a Eastbourne.


Siccome il meteo dice che da domani inizierá a piovere fino a per sempre, mi affretto a conquistare un posto sul bus per Beachy head, ma affascinata dai panorami mozzafiato, manco la fermata di due stop..ergo, scendo a Birling Gap, e mai sfiga fu piu propizia, in quanto avró una stupenda vista sulle Seven Sisters verso Seaford e un bellissimo trekking sali scendi di un paio d'ore lungo tutta la ventosa scogliera fino a Eastbourne, in compagnia di Ryan, un simpatico ragazzo di Hong Kong naturalizzato londinese.


Mentre trottiamo verso la cittadina, col sole che tramonta alle nostre spalle parliamo di tutto un po’, tra cui guerra, brexit, patriottismo e civilizzazione, poi di colpo, con una super pendenza innaturale, la collina finisce e ritorniamo a camminare sul lungo mare, come se non fosse mai esistita, come se la scogliera si innalzasse dal nulla  e nel nulla venisse di nuovo inghiottita.


Nessun commento:

Posta un commento