mercoledì 19 settembre 2018

Bilbao, ragni giganti, pioggerellina ma la scintilla non scocca #balbao #paisesbascos #euskadi #guggenheim #nervion #calatrava #zubizuri #norte #espana #spain #spagna #pinchos


Bilbao ce la mette tutta, mi accoglie di sera, la gente è gentile mi direziona verso il mio ostello a due passi dal Guggenheim Museum, devo attraversare una strana piazza, circolare, piena di fiori ma con due tubi ai lati che scendono nel sottosuolo..scale mobili..condotti..accessi diretti all' inferno, al cuore della terra..enormi tubi della posta pneumatica..per le persone, per spedirle in giro per la città..come corpi inermi..di carta, molli e senza ossa. La pioggerellina mi desta dai miei vaneggiamenti, cupi e apocalittici come il cielo di Bilbao.


Cammino ancora un pò, poi arrivo ad una piazza con dei leoni, poi poco dopo inizia la via del Poshtel, la porta a vetri automatica, l'ingresso con poltroncine in pelle, una stanza per lo svago dietro una vetrata, un atrio di design..un gran bel posto questo .


I presupposti sono buoni. Sono stanca dal viaggio ma è ora di mettere qualcosa sotto i denti e quindi esco solo con l' ombrello e qualche soldo. Il quartiere offre localini carini e pieni di gente, un gran vociare allegro, persone ovunque sedute ai tavolini all' aperto sotto gli ombrelloni incuranti della pioggerellina. Mi piacerebbe essere in compagnia e condividere un pò di quest' atmosfera. Entro in uno dei locali più rinomati per l' abbondante scelta di Pinchos e ordino quelli che alla vista mi attirano di più, un paio di birrette anche.


Resto il tempo necessario a studiare divertita di avventori, poi torno in ostello per addormentarmi al suono della pioggia che batte contro i vetri.
L'indomani il cielo è ancora un pò coperto ma sprazzi di sole fanno capolino tra il velo di nubi. I raggi tiepidi illuminano la struttura riflettente in titanio del Guggenheim che si accende come una grande rosa dorata.



Arrivo da sopra quindi scendo lo scalone che porta al fiume. La prima cosa che vedo è un enorme ragno di bronzo di circa 10 metri d' altezza.


La paternità di quest' opera è attribuita a Louis Bourgeois che pare volesse ricondurre il suo "lavoro" al mito di Aracne, che superbamente si vantava di essere più abile della Dea Atena nell' arte della tessitura. Sfidata da quest' ultima, a cui diede parecchio filo da torcere ( per restare in tema ), venne infine trasformata in un ragno, costretto a tessere per tutta la vita dalla propria bocca, portatrice di tanta spavalderia.


 Pare che il doppio significato di quest' opera celi una diretta critica all' imponente struttura del museo e al suo ideatore, l'architetto canadese Frank Gehry, che avrebbe apostrofato il suo lavoro con soddisfazione, autocompiacimento e onnipotenza, paragonandolo alla costruzione della cattedrale di Notre Dame! Il Ragno quindi funge da monito per sottolineare che la perfezione non esiste, e che nonostante tutto è bene rimanere umili e modesti.



La struttura in ogni caso è veramente un' impresa degna di nota, cambiando angolazione anche la sua forma pare mutare e se vista da sopra mi sembrava un fiore, guardandola dal fiume non può che ricordarmi un' enorme nave con scafo e ciminiere. Ai suoi piedi c'è un piccolo laghetto su cui si specchia la costruzione e magicamente, mentre sono affacciata oltre la vetrata, si riempie di un denso fumo bianco che ingloba il Ragno e sembra farlo emergere dalle nebbie come una mostruosa minaccia che si avvicina, degna di immaginari Spielberghiani.


Il prezzo del biglietto del museo è molto contenuto e a mio parere giustificato dal fatto che non contiene al suo interno opere di grande rilevanza. Il piano terra è occupato interamente da enormi istallazioni di rame (credo),giganteschi fogli si innalzano verso il cielo creando spirali e curvature labirintiche e minacciosi passaggi che dividono l' ampio salone rettangolare.


Tramite scale e ascensori si accede alle passerelle sovrastanti, da cui si può osservare le opere al di sotto e la gente che ci cammina dentro. Il secondo piano è occupato da una esposizione temporanea, che però non suscita grande stupore, se non per qualche azzeccata videoistallazione.



Al terzo piano dovrebbero essere raccolte alcune opere importanti di grandi nomi come Rothko e Basquiat, ma nulla più..probabilmente non sono stata fortunata perchè il museo ha ospitato mostre molto più coinvolgenti di quelle a cui ho assistito io :(




Non mi resta che costeggiare il Nervion per raggiungere il centro storico e sperare in qualche stupefacente visione che mi possa far cambiare idea sulla deludente Bilbao, ma sarà il tempo uggioso, sarà che finora la Spagna mi ha regalato fin troppo incanto, fatto sta che non riesco ad innamorarmene. Visito il mercado de la Ribera, attraverso il ponte Zubizuri di Calatrava ( che è costato denunce, gambe rotte ed esborsi al comune a causa della sua scivolosa passerella in vetro! Idea geniale da attuare in un posto dove piove la maggior parte dell' anno! ), passo davanti al barocchissimo Teatro Arriaga, cerco di mangiare qualcosa senza bagnarmi a Plaza Nueva, mi arrampico in collina fino alla Basilica de Begogna e guardo la città dall' alto, fotografo le case colorate che si specchiano sul fiume, il museo illuminato di notte, il ragno che adotta suo malgrado un ubriaco che non vuole più lasciare una delle sue zampe ( forse per il ridotto equilibrio etilico ), ma niente..







Bilbao non ce la fa..non mi appassiona. Domani me ne vado..prendo un condotto pneumatico in Plaza Moyùa e mi faccio sparare direttamente a San Sebastian!



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