sabato 22 settembre 2018

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Arrivo a San Sebastian che il tempo è già migliorato, la cappa plumbea di Bilbao me la sono scrollata di dosso e sono di nuovo emozionata all' idea di scoprire un posto nuovo. Scesa alla stazione dei bus, mi trovo davanti un ponte che attraversa il fiume Urumea. E' un bellissimo ponte, con tanti riferimenti marinari, draghi, obelischi con statue a cavallo, grossi felini, bimbi che si danno la mano sotto i lampioni con le ancore e le prue di due antiche imbarcazioni che escono dal cemento dei piloni sopra il pelo dell' acqua.






Per prima cosa raggiungo il mio ostello dove scopro di non avere compagne di stanza, perciò anche stanotte sarà come avere una singola, solo più gigante, e tutta a mia disposizione.


Esco trotterellando e vado subito alla spiaggia della Concha nell' omonima baia, perchè ho bisogno di respirare il mare, è troppo tempo, da quando ho lasciato Malaga che non ne sento più odori e umori.


Questo non è più il Mediterraneo che conosco, questo è il Cantabrico, è Oceano Atlantico; mi trovo sulla costa nord orientale, l'ultimo pezzo di Spagna prima dei Pirenei, quasi in odore di Francia, appena 20 km. Appoggiata al parapetto seguo con gli occhi la linea sinuosa e perfetta dal golfo, alla mia destra una giostra carosello con carrozze e cavallini bardati cattura lo sguardo, prima che si soffermi sul palazzo del Ayuntamiento (municipio).



 Impossibile non notare alle spalle di questa bellissima ed elegante costruzione ( era un casinò fino al 1924 ), l' imponente statua del Cristo de la Mota che sorveglia la Baia. Immagino che da lassù ci debba essere una fantastica vista perciò mi appresto ad iniziare la passeggiata tra i sentieri ombrosi del Monte Urgull, dalle sonorità parecchio Tolkieniane..in realtà nessun orco o goblin attenterà alle mie carni, solo un pò di pioggerellina e qualche insidiosa foglia autunnale scivolosa.


La vista è effettivamente impagabile, vedo il monte Igueldo all' altra estremità della baia e l' isoletta di Santa Clara al centro. Mi aggiro tra quelle che erano le antiche fortificazioni, la zona è deserta a causa della pioggia, che la rende un pò malinconica, un pò spettrale, un pò romantica. Arrivo al cospetto del Sagrado Corazon, il Cristo, che da qui non sembra così imponente come dalla spiaggia. Anche il castello è deserto e mi diverto a perlustrarne il perimetro.





Scendendo dalla parte opposta del monte incontro le tombe del cimitero degli Inglesi, che morirono difendendo la città dagli attacchi francesi e un bellissimo e ipnotico scorcio sulla strada litoranea battuta dalò vendo e schiaffeggiata dalle alte onde; una lunga scala di pietra scura si addentra direttamente nella spuma bianca del mare burrascoso. Ripartono i vaneggiamenti verso le remote profondità del sottosuolo..



riemergo su una terrazza dove due gabbiani si mettono in posa, con lo sfondo del Palazzo Miramar sull' altra sponda. Alla fine del tragitto mi ritrovo all' ingresso del centro storico dove mi perdo placidamente tra le stradine e i locali mentre il sole inizia a colorare di oro le facciate più alte di chiese e palazzi.




Ho letto sul web che Donostia è la città con più stelle Michelin pro capite in Europa, quindi immagino che ogni locale qui faccia del suo meglio per offrire alternative eccellenti. Scelgo Atari Gastroteka, un localino alla buona ma molto frequentato e mi siedo ad un tavolo vicino a due signori dell' est che però vivono da più di 10 anni negli Stati Uniti, il loro inglese è peggio del mio, mi chiedo come facciano a gestire la loro attività di albergatori, poi mi rispondo che allora c'è possibilità per tutti al mondo, anche se non si parla perfettamente la lingua del paese che ti ospita! Molto bene!



La cena, stavolta non a base di Pinchos, mi soddisfa per gusto, dimensioni e freschezza, d'obbligo accompagnare con un calice o due di Txakoli che scioglie la lingua e aiuta a ricordare le bellezze della Sicilia, affinchè i miei vicini di tavolo si innamorino dell' isola durante il loro prossimo viaggio! sono talmente dettagliata che mi ricordo persino i nomi dei posti dove consigliargli di andare a mangiare! Mi guardano stupiti, ma il cibo per gli italiani si sà...è sacro!



Faccio due foto notturne al lungomare, già che non ho voglia di rientrare e domani me ne vado già..mi piacerebbe restare ancora un giorno, ma non voglio sfidare oltre l' autunno del nord..meglio rientrare verso zone più protette, come mi immagino sia Zaragoza...



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