venerdì 7 settembre 2018

Segovia, piccola bomboniera di Castilla y Leon #segovia #spain #spagna #espana #acquedotto #roma #leyenda #esgrafiados #cochinilloasado #castillayleon



Sebbene Segovia sia una cittadina molto piccola, nasconde anch'essa all' interno del suo centro storico alcune bellezze degne di nota. Naturalmente la sua attrattiva più importante è l' immenso acquedotto Romano a due ordini di arcate sovrapposte che attraversa la città vecchia.


Lungo 894 metri e alto 28 è sorretto da 163 archi e venne costruito senza l' impiego di malta, come da tipica tecnica romana. Ovviamente non ci sono dubbi sulla paternità di questo prodigio, voluto dall' Imperatore Traiano per portare l' acqua alla città dalle sorgenti del fiume che distanono 17 km, tuttavia una leggenda locale narra che una giovane donna, stanca di doversi approvvigionare ad un lontano pozzo, esclamò che avrebbe volentieri venduto l' anima al diavolo per non dover più fare quell'immane sforzo. Il Satanasso, ben contento di annoverare una nuova anima al suo carnet, lavorò alacremente tuttanotte, ma nonostante ciò, non riuscì nel suo intento perchè l' alba lo colse quando ancora gli mancava un'ultima pietra per completare l'opera.


Le preghiere della ragazza pentita infatti, erano state accolte dall' altissimo che aveva fatto sorgere il sole in anticipo fregando il suo rivale che non potè esigere il suo riscatto.
Quando me lo trovo davanti, percorrendo la lunga via pedonale costeggiata dai negozi, non posso che fermarmi ad ammirarlo anche se sono stanca della lunga camminata dalla lontana stazione dei bus.



Il mio ostello dista ancora qualche centinaio di metri, quindi passo sotto uno degli archi e scendo la scalinata che mi porta all' hostal Duermevela dove passerò la notte. Ritorno presto in strada per guardare da vicino gli enormi blocchi di granito dell' acquedotto e non resisto a risalire la strada lungo la quale la costruzione si abbassa sempre di più riducendosi ad un' unica arcata.


Dalla parte opposta invece una scala permette di ammirare questa magnifica opera di ingegneria idraulica dall' alto. Al cospetto degli archi una lupa capitolina, dono di Roma a Segovia  allatta Romolo e Remo, in ricordo del bimillenario della costruzione dell' acquedotto. Facendo una ricerca pigra sul web scopro che ce ne sono disseminate in tutto il mondo, persino in Giappone, Nuova Zelanda e Guatemala.


Seguendo i cartelli delle rute turistiche disseminati nei pressi dell' acquedotto, mi ritrovo davanti alla cattedrale, che è una delle più belle viste finora, in realtà in questo viaggio ne ho viste di imponenti e meravigliose, ognuna con il suo personale fascino, a partire dalla Sagrada Familia di Barcellona, all' Almudena di Madrid, ma come già notato a Toledo, più mi sposto verso nord, più mi faccio ammaliare dagli stili gotici mischiati a quello spagnolo.
Questa in particolare è talmente bella e imponente da essere considerata in Spagna la Signora delle Cattedrali.

Mentre gironzolo per le stradine che conducono all' Alcazar, noto un' altra particolarità di questa piccola città: le vecchie case hanno facciate a rilievi decorate con arabeschi chiamati Esgrafiados segovianos che le rendono uniche e bellissime. Infine, quando le case si aprono e la vista si allarga, mi ritrovo davanti all' Alcazar, un castello fiabesco a cui pare si sia ispirato Walt Disney per la realizzazione del Castello della Bella Addormentata di Disneyland in California.


Costruito su una roccia come si conviene ad una fortezza, dal castello si domina la pianura della Castiglia e dalle finestre serrate delle torrette ci si aspetta da un momento all' altro di veder calare la treccia di Raperonzolo.


Sotto il castello c'è un bel sentiero che costeggia l' esterno delle mura che racchiudono Segovia e mi riporta nei pressi della Cattedrale.


Dopo aver scattato anche oggi la mia raffica di foto, posso ritirarmi per una siesta in attesa del tramonto, quando i lupi mannari e i fantasmi inizieranno ad infestare la Plaza del Azoguejo, mentre io cercherò di raggiungere indenne il ristorante che ho scelto per gustare il piatto tipico del luogo: el Cochinillo Asado, ovvero il maialino da latte arrosto con contorno di patate al forno accompagnato da un Rosso Rioja.

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