giovedì 20 febbraio 2014

#Perth, #Cottelscoe: mare,sole e beline


 19 febbraio

 Arrivata a Perth dopo 5h di volo, la mia prima preoccupazione è raggiungere il Billabong hostel, anche perchè sono le 21 passate, sono stanca e ho sonno, la temperatura è gradevolmente estiva con un bel venticello che mi aiuta a sopportare il caldo causato dallo zaino appiccicato alla schiena. Una volta a destinazione il buon cicciobombone della reception mostra subito simpatia per questa "Valantina", quindi in pochi minuti mi introduco nella mia prossima camera in condivisione con una ragazza Olandese di 27 anni, venuta in Australia con il suo ragazzo che dopo due settimane a Melbourne l'ha lasciata e lei è venuta a Perth dove aveva già vissuto 2 anni fa e una ragazza tedesca di 29 che ha passato la vita in un paesino a due ore da Hannover dove il massimo divertimento del weekend era prepararsi per il weekend! Anche lei fidanzata, convivente, poi un giorno si è guardata allo specchio e ha capito che non era soddisfatta, quindi è partita ed è venuta al caldo, lontano dal rigido clima Germanico. E poi ci sono io, la mia storia la conoscete, certo la prima cosa che è saltata lampante agli occhi di tutte e 3, dopo esserci un pò raccontate è che la vita sentimentale è quel che è, sia che tua sia olandese, tedesca o italiana.
Con questa consapevolezza, una torta di ricotta e spinaci e una bottiglia d'acqua, dichiariamo preferibile dormirci su!
La mattina ci si alza all' alba delle 11, c'è un bel sole sparato in un cielo blu limpido e terso e mi vien voglia di andare alla spiaggia, scendo in strada e mi faccio un giro su un bus della linea cat blu, che insieme alla gialla e alla rossa coprono tutto il centro e dintorni gratuitamente (amt del cavolo!). Scendo alla stazione dei treni e prendo il primo per Fremantle, destinazione Cottelscoe, guardo i sobborghi sfilare dai finestrini, le casette, mi vien da sospirare..dalla fermata alla spiaggia devo arrampicarmi per una salita ombreggiata da abeti altissimi, con dei ditoni lunghi e spessi al posto degli aghi, dai rami arrivano gli schiamazzi delle cornacchie e le risposte dei cacatua, poi inizio a scendere e già vedo il mare, la sabbia bianca e una scogliera..quello è il mio posto, come a casa mia!
La pace non dura molto, si fa avanti il primo "rescue sti cazzi insurance di sta cippa safety control", 'tacca bottone: di dove sei, come ti chiami, cosa fai qui, viaggi sola, per poi informarmi con un sorrisetto malizioso che i ragazzi australiani sono pericolosi..subito dopo, da buon babbalone mi invita a fare una gita in barca per il giorno seguente, ma ciccio, sono italiana, mica una belina, "eh no Clayton (che nome di merda!), mi hai appena detto che the australian boys are dangerous!", mi mostra l'anello, come se il fatto di essere sposato l' avesse frenato dal propormi di prendere il suo numero di telefono, sposto lo sguardo, chiaro segnale che non hai la mia attenzione, quindi, se capisci un pò di psicologia o il tuo orgoglio di maschio si sente un minimo intaccato, gira la canoetta gialla e rema vigorosamente verso altri lidi, così fa, non prima di aver torto il collo per chiedermi "don't you really want my number?".
Mezz'ora, e arriva il collega, sulla 30ina, biondo, stesso iter, ma senza conversazione, troppo giovane, manca ancora di malizia, nuota nuota nuota sotto il mio scoglio, guardo altrove, finchè..minchia, non è la mia bottiglia quella che galleggia in acqua?! mi tuffo, a sorpresa, lo faccio apposta, quello si caga addosso e riemerge come una paperella di gomma..me la rido e poco dopo getta la spugna, non prima di avermi fatto vedere come è bravo a tenere in verticale la canoa con la forza delle chiappe sode, si imbertuela da un lato e si sloga il collo per scrollare via l'acqua dalla bionda chioma, come diceva Shania Twain? You don't impression me much! L' ultimo avventore ve lo risparmio, un serbo con tatuaggi da galeotto di nome Grade la cui filosofia è non insistere, se si fa è perchè si sente qualcosa e ci si diverte, se uno dei due non è a suo agio non ha senso, bene , condivido, peccato che me lo ripete 4 volte prima di afferrare che non cerco compagnia, ne voglio essere accompagnata al treno.
Il sole sta per tramontare, la spiaggia è bellissima ora, mi viene un pò di quella quieta nostalgia di quando passavo quelle due settimane intere a Deiva da piccola, quel senso di pace misto a malinconia percorrendo il caruggetto che mi riportava all' appartamento di Olly e Virgy, zii adottivi, topini dei denti, fumatori incalliti..non si diceva una parola, ma i pensieri che si formavano uno dopo l'altro senza un filo logico facevano più rumore di tante chiacchiere, rimanevo così, in un muto silenzio angosciato, stanca, salata, rispondendo a versi, infastidita dalle domande che mi facevano i grandi, che interrompevano il mio dissertare mentale e mi riportavano coi piedi per terra. Mi godo un pò la passeggiata cercando di fissare ogni immagine di questa cittadina balneare, poi rientro a Perth, c'è il Fringe festival, ho voglia di vedere qualche spettacolo, per scrollarmi di dosso la malinconia dei tempi andati con una risata, mentre davanti a me c'è il cartellone di uno spettacolo che tratta dello scorrere del tempo, mi siedo nell' arena, un pirata pianista sta musicando in tempo reale un film di Chaplin, chiedo da accendere ad una coppia, lui è una di quelle persone belle, si capisce subito che vive sempre col sorriso, lei è timida, lui è Tom, lei è Tamy,me lo dice come a farmi notare " non è pazzesco?", voglio farti felice, gli dico " well, so we're Tom, Tamy and Tina! Il suo stupore è alle stelle, poi succede una cosa molto bella, almeno per me in quel momento, tira fuori un diario dove tante persone di tanti paesi gli anno scritto ti amo nella loro lingua, lo trovo adorabile, è proprio quello che mi aspettavo da uno come lui, metto il mio sigillo volentieri, contenta di aggiungere un pezzo alla sua collezione, poi vado via e mentre mi allontano la voce di Tom, che spiega a Tamy da che posto lontano arriva quell' amore..

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