mercoledì 26 febbraio 2014

#margaret river #bike and #ocean


Sicchè, arriva lunedi, dopo una notte movimentata da un incubo sull'ospitalità genovese, ma soprattutto dall' incursione notturna di uno zombie inglese, che tentava di aprire la stanza n°2, dove alloggio io, con Imke e Nina con la chiave della n°17!

Mi sveglio sciroccata, preparo la mia roba e me ne vado alla stazione dei bus sulla Esplanade.L' autista è uno di quegli uomini anziani che fanno tutto con estrema calma e che devono ricontrollare nomi e tabella di marcia mille volte, ama la strada, non gli atti meccanici del lavoro. A parte qualche piccola fermata intermedia, cambiamo compagni di viaggio a Bunbury, tra i quali sale anche il maschio australiano tipo (che poi corrisponde in pieno al mio tipo) e poi a Busselton, per poi terminare la corsa a Margaret River, regione delle migliori vinerie australiane, ma anche meta di surfisti in quanto zona parecchio ventosa, dove si generano  onde fra le più potenti dell'intera nazione.

Il mio ostello è immerso nella natura, e lo scopro facendo una maledetta camminata di circa 10 minuti con lo zaino che mi spacca la schiena, noto subito la differenza di temperatura, qui fa freschetto, ci vuole la rebecchina!

La mattina decido che il modo migliore per visitare questa zona è avendo un mezzo, anche perchè autobus non ce ne sono, quindi me ne vado all' autonoleggio, che purtroppo non ha più mezzi a disposizione, ripiego allora su una MTB con le ruote da fuoristrada e parto in direzione della spiaggia, per un pò vado sulla strada, poi capisco che c'è un sentiero di cemento, una piccola stradina, che passa tra gli alberi ed è fatta apposta per camminatori e ciclisti. Il trail corre vicino alla strada principale, ma è ombreggiato e piacevolissimo, mi fermo spesso a fotografare.

Poi cambia colore, a volte cambia carreggiata, passa tra una giungla che porta i segni di un recente incendio, il realtà però c'è tantissimo verde, poi sulla destra si apre tutto e si vede l' oceano, si inizia a scendere e il paesaggio è sempre più spettacolare, la strada rossa, la vegetazione verdissima, il cielo azzurro senza nuvole e il mare blu con le creste bianche delle onde, la bici nera, il sole giallo e la mia pelle che inizia a colorarsi di aragosta!

Penso a stanotte che saranno dolori e mi chiedo perchè mamma mi hai fatto con st pelle che brucia sempre e non si scurisce mai, mentre te e mia sorella diventate tunisine ogni estate? Perchè tra tutte le peculiarità che ha il mio babbo dovevo proprio assomigliargli in questa? Chessò, perchè non i baffi, perdinci! Anyway..è così..intanto scendo verso il mare, il sentiero si interrompe e da rosso che era in collina riprende bianco invaso dalla sabbia, scorre tra cespugli verdi e una ringhiera di legno chiaro, è bellissimo, ogni pedalata mi fermo a immortalare ogni scorcio, poi mi fermo su una spiaggia a riposare per un'ora, c'è vento, si sta bene, che tradotto significa ustione, i granelli di sabbia sono grandi abbastanza da sembrare semi di sesamo e hanno lo stesso colore, per toglierli dalla pelle poi ci vorrà il compressore!

Le onde attraversano l'acqua trasversalmente, sono così grandi viste dalla spiaggia che da vicino devono fare paura, infatti surfisti veri non ce ne sono, solo Kiters, che vengono comunque sballottati in aria con i paracaduti gonfi d' aria.
Ora di rientrare, per oggi sono pienamente soddisfatta, domani riprovo a cercare una macchina, voglio andare a visitare una grotta!


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