mercoledì 2 aprile 2014

#New Zealand - prima parte


Lascio Auckland, città piu' abitata della Northern Island con sollecitudine e sollievo, dato che la reputo tranquillamente non degna di nota, o come si dice nella penisola italica, senza infamia e senza lode, l'unica cosa che mi ha regalato, oltre due ore piacevoli al cinema di Queen street guardando Dallas buyers club con un Matthew McCounaghy non nel suo aspetto migliore, è stata una bella visita per la modica cifra di 65 dollari dalla dottoressa Caroline Tsai per la classica cistite della viaggiatrice..resta da scoprire se l'assicurazione coprirà davvero le spese mediche..
In ogni caso, ritiro la mia seconda Lancer (cavallo che vince non si cambia!), stavolta bianca, e mi dirigo verso il nord-est dell' isola lungo la costa. La mia prima tappa è la Red Beach a Whanparaoa, più per svuotare la vescica che per qualche interesse turistico, invece oltre a far precipitare sulla sabbia il mio primo paguro, sollevando una conchiglia, faccio la conoscenza di due arzilli anzianotti che prendono il sole su una panchina davanti alla spiaggia; si sono sposati due anni fa, proprio qui, all'ombra dello stesso albero a cui siedono a fianco, Perry è irlandese, innamorato dell'italia, ma soprattutto, ricorda ancora, di due ragazze italiane che conobbe da giovane, lei invece era moglie di un fattore e viveva in campagna tra le pecore, che mi racconta, qui in Nuova Zelanda, essere in rapporto 60\1 rispetto agli uomini.
Proseguo a salire, passando colline verdi e pascoli infiniti, tra cittadine, quando ci sono, con nomi Maori: Puhoi, Pohuehue, Matakana, Pakiri, Te Arai, Mangawhai. La strada principale è la 1, una Highway ad una corsia per senso di marcia, come già visto per l' Australia, che ogni tanto diventa Twin coast discovery highway, contrassegnata con il simbolo di un delfino che salta un' onda, e sta ad indicare che la strada in quel tratto diventa scenica, perchè tocca paesaggi panoramici o la costa con le sue bellissime baie.
Trovo l'indicazione per un backpackers hostel nei pressi di Mangawhai, così approvvigionatami per la cena vado a passarvi la notte nella camera Maggie dove dormo sola, ma passo la serata con una coppia di cinesi a guardare MIB 2.
Tv neozelandese: pubblicità ogni 5 minuti, da snervo! Non fai a tempo ad appassionarti alla trama che compaione ste bolle colorate sullo schermo e parte lo spot di quanto è conveniente fare acquisti da Pincopallo megastore, poi lo spot che ti fa pensare, quello sulla sicurezza stradale: un uomo in macchina supera senza fermarsi ad uno stop in un incrocio a T, non arriva nessuno perciò avanza quasi al centro della carreggiata, nel frattempo da destra sopraggiunge un' auto a sostenuta velocità, con un' altro uomo a bordo, gli sguardi si incrociano, poi il tempo si ferma..i due scendono dalle auto, straniti e si vanno incontro a metà strada tra le loro auto sospese nel tempo, il primo chiede scusa al secondo, gli dice ho commesso un errore, non ti ho visto arrivare, avrei dovuto fermarmi, il secondo è dispiaciuto e risponde che correva troppo perchè tornava a casa a fine giornata, il primo è rammaricato e chiede al secondo di frenare, gli dice please, i've got my boy back, il secondo dice, mi dispiace, andavo troppo veloce, i due abbassano il capo e si girano le spalle per tornare alle rispettive macchine, il primo sale, si volta a guardare il figlio sul sedile posteriore che gli rimanda uno sguardo consapevole di chi ha capito cosa succederà di li a poco, poi la macchina proveniente da destra li travolge..questa si mi fa pensare, ogni curva che faccio, e qui ce ne sono tante...
La proprietaria del..., Tanya, trasferitasi da Northfolk in Inghilterra nel 1997, dopo essere stata 6 anni a Sydney, ha conosciuto a Bali, il marito Kiwi, che prestava servizio per l' esercito Neo Zelandese ed è finita qui, in un paesino piccolo sul mare dove il pomeriggio se vai alla spiaggia con tuo figlio, ti può capitare di fotografare due orche e un gruppo di delfini!
La mattina mi alzo di buonora sperando di fare qualche incontro fortunato alla Surf beach, e in effetti, oltre al panorama incantevole qualcosa trovo, ma non si tratta di mammiferi marini, bensì di un gruppo di invitati ad un matrimonio sulla spiaggia, "second cove" dice il cartello, che belli eleganti e con le scarpe in mano vanno a frotte verso il punto prestabilito; qualche signora con ombrellino parasole, qualche signore con anguria in braccio, bellissimi un ragazzo in kilt e un uomo dal gusto ineccepibile vestito di viola con l' accessorio anguria di un bel verde brillante.
Aspetto l'arrivo della sposa, poi riprendo il viaggio..Waipu, Ruakaka, Whangarei (vicino a Maungatapere, cittadina di chiara origine barese!) dove immortalo le cascate più fotogeniche del paese, di 26 mt. a tre getti che si tuffano in un laghetto gelido dove i locals fanno il bagno tra le anatre, Hikurangi, Kawakawa, Paihia, visito le Haruru falls di Waitagi, dove è stato firmato nel 1840 l'omonimo trattato tra Maori e Inglesi, e mi fermo per la notte a Kerikeri.
Ed ora, è il momento delle curiosità sulla Nuova Zelanda: le distanze qui sono molto più ridotte rispetto all' Australia, o almeno sembra, ma in realtà essendo il territorio tutto curve, salite e discese i tempi si allungano di molto, inoltre, non so perchè, ogni tanto le strade secondarie improvvisamente diventano sterrati, per poi tornare asfaltate senza motivo! Le strade principali invece sono in continuo rifacimento, riasfaltatura, e quindi si passa continuamente dal limite massimo dei 100 km\h a 30! Anche i Kiwi si dimostrano avari di segnaletica stradale, perciò spesso ti ritrovi a viaggiare per km sperando di essere sempre nella direzione giusta. Anche se le cittadine che si incontrano lungo il percorso sono più numerose di quelle incontrate nel mio girovagare per il sud dell' Australia, sono meno caratteristiche, più anonime, il che mi fa preferire di gran lunga la terra dei canguri, che sono felice di decretare ancora una volta mia dreamland. A favore della Nuova Zelanda invece c'è da riconoscere la forza e l'orgoglio del popolo Maori, che ha avuto sorte ben differente da quella degli aborigeni australiani, vuoi perchè loro per primi migrarono in queste terre dalla Polinesia, e quindi alla vista di nuovi visitatori europei combatterono per conservare il possesso delle loro terre e i loro diritti, vuoi perchè la loro indole era certamente meno mansueta rispetto a quella dei veri australiani che di fronte alle armi dei conquistatori avanzavano ignari della triste fine che avrebbero fatto. I maori erano un popolo di guerrieri, gli aborigeni no.

La mattina è umida e nebbiosa fuori dalla cabin n°2 del lodge di Kerikeri, ci metto un pò a prepararmi e decidere di lasciare il piumino, poi però penso che devo arrivare fino alla punta estrema dell' isola ed è meglio mettersi in marcia. Supero Waipapa e scelgo di fare una strada panoramica circolare sulla costa che mi porta nei pressi di Kheo passando per la Matauri bay, incantevole ansa della Bay of islands, puntinata di isole che si fanno ammirare dalla terraferma, davanti a me c'è la Cavalli island, tutti questi siti sono apprezzatissimi dai divers e un pò di dispiace di non aver mai fatto un corso d' immersione. Whangaroa non offre granchè, a parte coltivazioni di ostriche, Mangonui, lo dice la parola stessa, Taipa e Awanui sono gli ultimi paesi dove rifornirsi di benzina e fish 'n chips prima di affrontare l'unica strada che porta in cima alla penisola, il finis terrae neozelandese, Cape Reinga, ovvero il punto da cui le anime dei morti dei Maori salpano per l' aldilà. E' questo infatti un luogo sacro, con tanto di sentiero tracciato su una mappa incisa nella pietra per indicare la via ai defunti in partenza per l'altro mondo. Qui si incontrano il mar di Tasmania che bagna la costa occidentale e l'oceano Pacifico che lambisce invece le sponde orientali e dalle scogliere, con un pò di fortuna si possono vedere le balene che vengono a grattarsi le chiappe sulle rocce del promontorio...non è un'invenzione, c'è tanto di stele incisa che può testimoniare che dico il vero, i cetacei prediligono questa roccia per scrostarsi di dosso i parassiti e nonsochecavolo gli si accozza! Salendo verso il capo faccio una sosta alle sands dunes, dune di sabbia modellate dal vento, alte fino a 143 mt, dove si può praticare il sandboard, anche se per la verità, la scivolata, per quanto ripida ed emozionante, non vale l'arrampicata! Stanotte mi addormento a Henderson bay, in un bellissimo backpackers hostel nel nulla alla fine dell' ennesima strada sterrata.

La mattina del 31 marzo mi sveglio un' ora indietro nella stanza numero 3 del North wind lodge, siamo entrati ufficialmente nella stagione autunnale, anche se fa ancora molto caldo, e come in europa entra in vigore l'ora legale, quindi adesso la differenza con casa mia è di sole 11 ore!
Saluto John, la moglie e le due biondissime figlie che aiutano la madre a rifare le stanze e mi dirigo verso la Ninety miles beach, la spiaggia più lunga del paese, anche se in realtà misura solo 96 km (solo?!..ricordo a chi non lo sapesse che un miglio sono 1,6 km). Su questa spiaggia i locals vanno a caccia di Tuatua, crostacei che ci si può portare a casa nella quantità massima consentita di 150 per persona, a patto che misurino almeno 125 mm. Ora, viste le dimensioni, e sentendo parlare di crostacei, voi, come me pensereste a dei piccoli gamberetti, magari da fare con un bel sughetto di pomodoro fresco e basilico..immaginate invece la sorpresa quando per scoprirne le fattezze mi metto a scavare nella sabbia dove si nascondono e mi ritrovo faccia a faccia con degli scarafaggetti bianchi sotto e tigrati sulla corazza, con antennine e un codino a pungiglione che immagino usino per scavarsi la tana! Ecchiseli magna sti cosi?? E come poi?? Che schifezza, 150?! Ma neanche uno ne prenderei!!Figuriamoci averli nel piatto!! Fammi andar via da sta spiaggia per carità! Guido un sacco per lasciare la penisola del far north, mi innervosisco pure, perchè ogni momento c'è un rallentamento per lavori, o l'asfalto posato di fresco e la carrozzeria della Lancer risuona di pietrisco assassino, se va avanti così sta macchina gliela riporto indietro ridotta ad un colabrodo..potrei dire che ho preso la grandine..see..in orizzontale..dove poi che fa un caldo porco! Nel pomeriggio arrivo alla città di Opononi, dove nell'estate del 55\56 (si perchè qui estate è il nostro inverno quindi da dicembre a febbraio) arrivò nella baia un socievole delfino che non aveva paura degli uomini e giocava con gli abitanti diventando presto l' amato simbolo della città, finchè un giorno venne ucciso da un gruppo di pescatori ignoti e così la popolazione commissionò ad uno scultore di ricordarlo con una statua di bronzo che ritrae Opo che gioca con un bimbo. La baia è un posto magico, bellissima e racchiusa tra colline verdi e dune di sabbia gialla che si perdono in mare, Opo, arrivato dall' oceano aperto, aveva scelto proprio un bel posto.
Dopo aver quindi contribuito a colorare ancor di più la mia pelle già abbronzata, riprendo la macchina per guidare in mezzo alla foresta di Waipoua, dove ci sono i kauri più vecchi e più grandi della Nuova Zelanda, il più anziano, che pare abbia 2000 anni è alto 51 metri ed ha un diametro di 18, viene chiamato dai Maori Tane Mahuta, il signore della foresta ed è considerato il figlio del dio padre cielo e della madre terra. La strada passa per 18 km in mezzo alla foresta tra curve infinite, un pò mi viene da chiedermi se non ci fosse la possibilità di farla un pò più lineare, tagliare per tagliare..ma forse qualcuno con più conoscenze ambientali potrà darmi una risposta soddisfacente, evitando così che continui a maledire gli ingegnieri stradali neozelandesi! Arrivo a Dargaville che il sole sta tramontando e trovo un bellissimo backpackers hostel ricavato da una ex scuola materna, mi accolgono... che mi mostrano la sala dello svago con divani, tv, chitarre e una lavagna dove l' indomani lascerò il mio messaggio di ringraziamento, poi la cucina, dove un capellone di nome Mario con i lobi dilatati da due cerchi d'osso di almeno 30 mm, sta cucinando qualcosa di succulento e infine lo stanzone con circa 12 letti diviso da paratie dove passerò la notte..e speriamo che Mario e il Bilbo Baggins che guarda la tv non russino sennò mi tocca chiamare i Nazkull con gli spadoni a trafiggerli nel sonno..se non avete letto o visto il Signore degli anelli, cosa molto grave, e non capite la citazione, cosa gravissima, non potete neanche capire perchè mi trovo in Nuova Zelanda!
La mattina, come intuito dal cielo stellato che ho lungamente ammirato la sera prima, mi ha svegliato un bellissimo sole, che dava il meglio di se mentre facevo colazione nella stanza della tv che ha delle enormi vetrate. Si intuisce proprio che era una vecchia aula di scuola, i finestroni, i ganci per le giacche alle pareti, le lavagne, adesso sulla parete in fondo c'è un bel murale con pesci e animali autoctotoni, come il kiwi, l'uccello simbolo del paese, che pare un pò un ratto con il becco lungo, anche perchè non vola e ha sto piumaggio che sembra più pelo..ma d'altronde qui è pieno di uccelli che non volano..bah!
Mentre passo per il corridoio a godermi il sole mi leggo il regolario per le maestre datato 1915: non si potevano sposare nel periodo in cui era in vigore il loro contratto, non potevano farsi vedere in compagnia di uomini, non potevano fumare, nè indossare abiti colorati, non potevano farsi beccare in auto accompagnate da uomini che non fossero il padre o il fratello, non potevano se non in circostanze particolari, portare i capelli sciolti, nè abiti che non fossero di due pollici sotto il ginocchio, vietatissimo essere beccate in gelateria, spazzare il pavimento dell' aula una volta al giorno e lavarlo una volta a settimana e accendere la stufa alle 7 perchè l' ambiente fosse caldo alle 8 per l'arrivo dei bimbi.
Lascio a malincuore il Green house hostel, tanto da dimenticare lì il mio accappatoio Decathlon (porca zozza!) e scendo in direzione Auckland; Tokatoka, e non fate battute sulla Carrà, Matakohe, Paparoa, Maungaturoto, Brynderwyn, sono nella regione della Kumana, da cui prende il nome la dolcissima patata viola che voglio assaggiare stasera, il paesaggio è ancora una volta bellissimo, forse il migliore di quelli incontrati finora, lungo la strada incontro un paesino con una bella panetteria e scendo dall' auto per una quiche, in una pensilina per il bus vedo una foto di una bella cascata e quando poco dopo trovo l'indicazione per le Piroa falls la seguo senza pensarci, mi ritrovo a fare questa passeggiata tra rocce e fiume simile a quella per arrivare ai laghetti in campagna da me, poi arrivo alla cascata che è bellissima e inizio a scalare le rocce con cavalletto, macchina fotografica, ma vado tranquilla, sono una capretta di montagna e il desiderio di arrivare vicino al getto mi sostiene, ci sono solo io, non è un posto turistico, come una belina mi accovaccio per fare una foto e il telefono scivola in acqua dalla tasca, ma me ne frego...io voglio andare sotto il getto della cascata e farmi una foto..coi vestiti, senza vestiti, acqua gelida, sole caldo mi asciugo sulle rocce e sto un pò in contemplazione pensando a quando con gli amici si partiva da Genova il sabato sera per andare ai laghetti a Cartosio a passare la notte, cuocendo salsiccia sul fuoco  infilzata con i legnetti e a fare il bagno di mezzanotte illuminati dalla luna, poi ci si infilava nei sacchi a pelo, sulle pietre! e ci si svegliava il giorno dopo col sole...
Riprendo la strada finchè non trovo un negozietto che promette formaggi locali, mi compro un pezzo di Gouda Tasty e me ne vado di fronte alla scuola nel cortile all' ombra degli alberi con la mia borsa frigo, il pranzo oggi prevede: formaggio, fichi, pane, muscoli all' aglio e vinello locale, sigarettina finale, finchè un pò ebbra mi giro ad osservare la bandiera neozelandese così simile a quella australiana, se non fosse che ha solo 4 stelle, pensa pensa, eppure non capisco..sono sicura che per la bandiera australiana la stella a sette punte sotto la union jack rappresenta i 6 stati ( Northern territory, Western Australia, South Australia, Victoria, Queensland e New South Wales ) più la Tasmania, le altre 5 stelle rappresentano la southern cross, la costellazione della stella del sud, cosa significano queste? Parto decisa verso l' ufficio della scuola, dove al pc sta seduta un' insegnante, le chiedo se siamo ancora in orario di lezione perchè vorrei fare una domanda ai bimbi, mi immagino già che mi spiegano il significato della loro bandiera che sicuramente avranno studiato, ma purtroppo sono già andati a casa, e non mi resta che chiederlo a lei, che mi spiega che quella è la loro interpretazione della southern cross, poi siccome qualche post fa scrissi che la N.Z. aveva cambiato la bandiera perchè così avevo inteso ascoltando la radio, per dovere di cronaca le chiedo lumi ed effettivamente mi conferma che si sta dibattendo sulla questione, in quanto il paese oltre a quella attuale riconosce anche la bandiera maori, ma il polverone si è alzato da quando il primo ministro ha proposto come bandiera, quella degli all black nera con la felce bianca, che per il paese ha solo valenza sportiva ma non si può negare che sia riconosciuta in tutto il mondo più che quella ufficiale! Lei in ogni caso ci tiene a farmi sapere che sta bene con questa bandiera, anche perchè, dice, loro, rispetto all' Australia che è una repubblica, sono ancora molto più un regime da colonia. La sera, nel soggiorno delle vecchie strambe proprietarie del backpackers hostel dove dormirò, in un vecchio tour bus, in compagnia di una coppia di svizzeri terrò banco su quanto appena appreso! Ma parliamo di questa inusuale sistemazione per la notte..viaggio in direzione Hamilton quando inizia a tramontare il sole, mancano ancora una 70ina di km alla meta perciò devo fermarmi prima e quindi opto per raggiungere questo ostello che viene descritto nella guida BBH come un posto delizioso in una fattoria, il luogo ideale per fare un' esperienza agreste..si...e quando scrivo si, dovete leggerlo come quando rispondete a qualcuno con quel tono fastidioso che sottointende "come no!". Mi dico, in mezzo al nulla chi vuoi che ci sia, sarò l'unica ospite..si..non ci sono più letti disponibili, ma se voglio, al prezzo stracciato di 20 NZD posso dormire nel tourbus, dove c'è un letto grande, ma non l'elettricità, quindi mi devo arrangiare con una torcia..però domattina se guardo a destra posso vedere che albeggia! E che posso fare..sicuramente non mi ricapiterà più (per fortuna o purtroppo, lo devo ancora scoprire!) e cmq non ho molta scelta, ormai scende la sera! Accetto e la baffuta Anita, con il suo fare da bestia maschia e il suo braccio ingessato mi accompagnano al giaciglio, che non è così male, se si escludono le cianfrusaglie disseminate un pò ovunque tra cui però amplificatori, rastrelliere per chitarre e una Gibson nascosta sotto il letto, da non menzionare invece la protesi dentale sul piano del lavello, il messaggio cifrato sul mobiletto dei piatti e i bastoni che userò nottetempo per bloccare la porta del bus al fine di evitare visite sgradite!
Con la zucca, il porro e le patate dolci mi faccio una bella vellutata che Penny, la proprietaria senza baffi, gradisce a tal punto da pulire la pentola con il leccapentole, poi mentre vado in bagno butto un' occhio ad una stanza sulla destra con la luce accesa..avete presente "sepolti in casa", programma tv di quelli che non riescono a liberarsi dei loro beni materiali ma anzi ne accumulano a più non posso? Ecco, uguale! Ormai sono quasi certa che mi uccideranno nel sonno, anche perchè ho fatto l'errore di lasciare scorrere l'acqua per lavare una pentola e con un sorriso tirato Penny mi ha informato che loro non hanno acqua perchè nella zona non piove molto, e poi a loro piace Stromboli e io vengo dal nord dell' Italia, quindi non ha senso lasciarmi in vita! Invece la mattina dopo, non solo mi sveglio viva, ma guardo anche sorgere il sole da sotto le coperte!

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