lunedì 2 gennaio 2017

Capodanno in volo e Lima primo giorno #partenza e #arrivo #Lima #Perù #newyear #2017 #capodanno #travel #backpackers #hostalima #primogiorno

Viaggiare\Volare in date anomale è curioso, perchè ti spetti di ritrovare in un contesto atipico le usanze canoniche che vivresti a terra. Volare la notte di capodanno rende lecito domandarsi se l' equipaggio dell' aereo avrà previsto il brindisi di mezzanotte o se il volo è una cosa talmente seria da non farsi distrarre da simili abitudini popolari. Ebbene quale occasione migliore per scoprirlo se non essere seduti su un aereomobile in partenza da Madrid alle 23.55 del 31\12?
Il capitano intanto è italiano, i passeggeri sono imbarcati e tutto è pronto per la corsa sulla pista, l' annuncio dalla cabina arriva direttamente da lui, il pilota che ci informa che tenterà di collegarsi con Radio Madrid che trasmette direttamente dalla porta del sol per la tradizionale scampanata di mezzanotte, intanto le hostess con il carrello iniziano a distribuire alle fortunate prime 8 file, tra cui la nostra, bicchierini di Cava, il metodo classico spagnolo, gli altri, ahimè, brinderanno quando l' aereo avrà raggiunto la posizione orizzontale. Sfigati! Ecco la radio che gracchia e diffonde il countdown di questi ultimi momenti del 2016 per tutto l' aviòn, le campane risuonano e noi brindiamo e festeggiamo con chicchi d'uva bianca insieme a tutto l' equipaggio, mentre l' aereo inizia la sua corsa e si alza in volo, il cielo di Madrid è illuminato dalle esplosioni dei fuochi d' artificio simili a fiori che sbocciano e si appassiscono nella frazione di un secondo.
Tutto il resto, mi stupisce e inorgoglisce dirlo perchè non mi è mai successo, è sonno profondo, interrotto anche quasi con un certo fastidio, dal pasto un paio di ore più tardi e dalla colazione servita due ore prima dell' atterraggio. Qualora uscisse fuori che AirEurope narcotizza i suoi passeggeri tramite le bocchette dell' aereazione vi informo già da ora che io non testimonierò contro!
Lima ci accoglie nebulosa verso le 6 del primo giorno del nuovo anno, un nuovo timbro sul passaporto è la cosa più eccitante del risveglio dopo 12 ore di poltrona. Siccome siamo backpackers raggiungiamo il primo spiazzo da cui passano i combi e ci infiliamo sul primo van scassato da cui ci viene urlato "La paz, La paz, Ejercito, Mirafloooores" insieme ai locals e attraversiamo i malfamati quartieri che portano all' oceano. Lo strillone è secco, segnato in volto e gli manca metà della parte superiore dell' orecchio, il suo ruolo è urlare in direzione dei pedoni sul marciapiede le destinazioni battute dal pullmino, aprire la porta scorrevole per farli accomodare, registrare dove devono scendere e riscuotere il pagamento di 4 soles che però alla fine diventano 4.50 perchè oggi è festivo. Non importa se fai 100 metri o 25 minuti di viaggio come nel nostro caso, la tariffa non cambia.
Tanto le fermate sono approssimative perchè gli autisti seguono la loro rotta e molte volte non conoscono neanche molto bene tutte le vie dei vari quartieri. Alejandro l' autista si premura di conoscere la nostra provenienza e di darci il benvenuto in Perù come primo contatto della nostra lunga avventura, il suo fiato alcolico e la sua guida fanno da contorno al teatrino che ci regala ogni volta che incrociamo una ragazza per strada o scorge una coppietta intenta in effusioni vicino ad un palo. Arriviamo accaldati e sudati al nostro hostel aiutati dalla scorta di un poliziotto in motocicletta che ospitalissimo vuole darci il suo contributo, non sono neanche le 8 e tutti dormono dopo i bagordi del capodanno. Ci apre un ospite in calzette e faccia assonnata, ci accomodiamo dentro aspettando l' arrivo di Juan che si rivelerà un pozzo di informazioni e gentilezza.

Raggiungiamo il centro di lima in bus troppo vestiti, dopo aver consumato un Caldo de Gallina al mercato tra banchi di frutti colorati e vere e proprie "reinas de la venta"(regine della vendita), ci facciamo stregare dai bambini peruviani, che sono tantissimi, bellissimi e socievoli. Una coppia di genitori incontrati al banco dove abbiamo mangiato ci accompagna lungo il viaggio in bus, raccontandoci un pò di meraviglie del Perù che andremo a visitare e dandoci il suo indirizzo per questi giorni di permanza a Lima, qualora avessimo voglia di andarli a trovare.

Fa già un caldo tremendo, la Plaza Mayor, assolata, ci ricorda la sua omonima di Mèrida con il suo fulcro centrale tra panchine, palme e la fontana dei delfini, posta al km 0 rispetto alla Panamericana nord e alla Panamericana sud (le strade che portano agli estremi confini del paese) e circondata dai più importanti palazzi della città, la cattedrale, il palazzo del Gobierno e quello della Municipalità con i loro portici. Un folto gruppo di uomini e donne percorrono il quadrilatero intonando una cantilena tra balli e pestassi di scarponi. Gli uomini indossano pantaloni con una toppa sul sedere, stivali alti, una mantella e una maschera con un viso disegnato sotto un grande cappello con lunghe piume di pavone, le donne invece camicie bianche e gonne arancioni e nere, cappelli scuri e un piccolo mantellino. Al termine di ogni strofa dal centro si alzano le braccia di alcuni uomini che fanno roteare le raganelle o tric trac, quei medievali strumenti musicali che si vedono durante le feste popolari o alcune funzioni religiose in meridione. Nel cortile del palazzo del gobierno si sta svolgendo il cambio della guardia accompagnato dalle note della banda, come ogni giorno tra le 11:30 e le 12, nella grande cattedrale dagli immensi portali e soffitti decorati è in corso la messa, mentre la gente visita il bel presepe allestito nella campata ovest. Lungo la calle che porta alla chiesa di San Francisco una donna dà da bere aranciata ad un lama seduto a terra, i piccioni eseguono ripetuti voli circolari intorno alla fontana di fronte alla facciata barocca dell' antico convento dei francescani, nella chiesa Domenicana una donna canta infinite strofe di una canzone eucaristica e noi ci infiliamo in un ristorante per locali ad assaggiare Tamalito, Cebiche de Pescado, Cabrito con arroz y Yuca e Chicarron de Pescado, accompagnati da refrescos de Maracuja.

Accaldati e rintronati torniamo in ostello dove Puddy si concede una siesta mentre io gironzolo lungo in Paseo che costeggia il pacifico.
Lo raggiungo per cena, quando passeggiamo nel parco 28 di Junio sgranocchiando un' enorme frittella croccante cosparsa di quel che sembra un miele all' arancia e sorseggiamo Inka cola a cui siamo già definitivamente assuefatti! Aiuole verdi, gattini, bambini che giocano tutti insieme, genitori sorridenti, cagnetti che si fanno le feste, il primo giorno di Lima l' orribile, come fu ribattezzata da uno dei suoi cittadini illustri, non è stato poi così male!

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