sabato 21 gennaio 2017

Viaggio dimagrante verso Machu Picchu, il modo più economico per raggiungere il sito meraviglia del mondo e perdere peso #machupicchu #peru #maravilladelmundo #inca #urubamba #puente #vilcanota #selva #hidroelectrica #santateresa #camino #aguascalientes #standbyme


Il primo passo di avvicinamento a Machu Picchu si presenta sotto forma di un bus micro da 15 posti di cui occupiamo gli ultimi due dei quattro in fondo. Partiamo subito balzellando lontano da Cusco, scendendo lungo sgangherati sobborghi, caratterizzati dalle solite bancarelle di bebidas, paciughi e comida rapida. Il nostro autista si dimostra subito molto sprintoso e da prova di coglionaggine ripetuta azzardando folli sorpassi in curva, in salita o comunque quando non pare essercene necessità, visto che in giro ci sono prevalentemente pulmini turistici come il nostro diretti a Machu Picchu. Ecco, in realtà raggiungere la meraviglia del mondo è un fatto di soldi; ci sono solo due possibilità, treno o bus. Intanto, il pueblo da cui si accede alla cittadella di Machu Picchu di chiama Aguas Calientes ed è stato creato evidentemente per accogliere le genti di tutto il mondo che desiderano visitare il grande e inaccessibile sito.
La prima possibilità, la più comoda ma dispendiosa, con la compagnia Perurail che peraltro mi hanno detto essere cilena e neanche peruana, direttamente da Cusco per un prezzo esorbitante che varia a seconda dell' orario, della tipologia (il Bingham, il più caro porta il nome dello scopritore di MachuPicchu, il Vistadome la via di mezzo, ma comunque inavvicinabile e l' expedition il più economico) e se si acquista solo l' andata o anche il ritorno. In alternativa si può prendere da Cusco un combi (pulmino) fino a Ollantaytambo  ovvero la città di Ollanta, dove Manco Inca cercò di raggruppare la resistenza indigena dopo la disfatta contro gli spagnoli per la liberazione di Cusco, per la minima cifra di 10 soles (circa 3€) e poi il treno Perurail che arriva direttamente ad Aguas Calientes nel giro di un paio d'ore. La più accessibile delle tariffe, che sempre variano a seconda dei già citati requisiti, è 64 USDollari a persona per la sola andata! Volendo comprare solo la tratta inversa, quindi da Aguas Calientes a Ollantaytambo, il prezzo lievita sopra i 95 USDollari. Ovviamente i prezzi indicati sono quelli del treno expedition, il più economico dei tre. La seconda, l' alternativa più economica a cui noi due pidocchiosi, eticamente incorruttibili a proposito di sfruttamento della cultura aderiamo, è il pulmino da Cusco ad Hidroelectrica, seguita da una camminata di circa 2 ore lungo i binari del treno fino a raggiungere il pueblo di Aguas Calientes per una spesa di 75 soles (circa 20 €) a testa.
La scelta potrebbe sembrare ottimale, se si esclude l'ultimo tratto accidentato dal pueblo di Santa Maria alla stazione di Hidroelectrica, circa due ore di strada sterrata a strapiombo sulle acque del fiume Urubamba, che qui ha già cambiato nome in Vilcanota, che scorre impetuoso e incazzato sotto di noi, mentre l'autista come un pazzo si lancia alzando nuvole di polvere sui sassi sconnessi, puntando alle curve come un kamikaze al nemico, balliamo sui sedili come tarantolati mentre siamo percorsi dal dubbio di far notare o meno che stiamo procedendo un pò troppo allegri. Per aumentare la percentuale di pericolosità la strada, se così si può chiamare, è anche a doppio senso, ed è un attimo dover fare manovre secche per evitare o lasciare spazio ad altri pulmini che sopraggiugono dalla direzione opposta. Mi chiedo come sarà quando toccherà a noi tenere la destra a lato strapiombo. Ma l'autista impavido punta alla prossima curva come un foxhound alla volpe nella celebre caccia inglese, la strada si allarga un pochino e io mi giro verso Puddy dicendo "eheh adesso ci sta un bel sorpasso, ehehe", torno a guardare la strada e mi pietrifico in una smorfia sudata quando veramente il folle si lancia al sorpasso del pulmino davanti.
Non apro più bocca, solo nella mia testa stò piagnucolando e sento la voce dei miei pensieri che dice " io però a Machu Picchu almeno da viva ci vorrei arrivaaaaare".Finalmente si intravede il villaggio di Santa Teresa, dove ci fermiamo per rimettere in posizione le budella, prima dell' ultima mezz'ora di bestemmie a denti stretti.  Ad Hidroelectrica volendo c'è un piccolo trenino Perurail che per 31 USDollari, ti accoglie, te e le tue gambe molle e cuore infartato dalle precedenti due ore di panico e ti risparmia la camminata lungo i binari fino al pueblo di Aguas Caliente, ma noi non ci facciamo tentare e procediamo spediti verso la montagna.
La camminata si rivela piacevole e divertente. I binari corrono in mezzo alle rocce e alla selva dove si sentono i rumori e i suoni degli uccelli e si ha una meravigliosa visuale a 360° delle imponenti montagne ammantate di verde e nebbia. Ci sentiamo pionieri verso magiche scoperte, camminiamo sulle traversine quando le pietre ci danno noia e ci fanno slittare gli scarponi, attraversiamo un pò a sinistra quando si intravede un pò di terra battuta, un pò a destra a guardare il fiume che scorre impetuoso. Attraversiamo un bel ponte rosso di ferro, le cui pedane adibite al nostro passaggio ondeggiano e ballano sotto i nostri piedi come se fossero di lamierino sottilissimo.
Mi ricorda tanto il ponte di "Stand by me, ricordo di un' estate", il mitico film di Rob Reyner tratto dal libro di Stephen King , in cui quattro ragazzini nell' estate del 1959 lasciavano la loro piccola cittadina dell' Oregon per andare alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo sparito qualche giorno prima, passando attraverso pozze piene di sanguisughe, lotte e crescite adolescenziali e poesia nel caldo torrido panorama del nord ovest americano. Non ci sono cartelli ad indicare quanta strada ancora manca, non ci resta che procedere avanti fino a quando, ovviamente per non farci mancare niente inizia a piovere. Tiriamo fuori il nostro ombrellino sgangherato e ci pigiamo spalla a spalla finchè una pittura rupestre indica che dobbiamo lasciare i binari per dirigerci verso il pueblo.
 La strada però è fanghiglia e pozzanghere e lo scazzo di Puddy impregna l' aria. Insulta le giapponesi per come parlano o perchè hanno lo stesso poncho, insulta i fricchettoni che vanno a passare la notte al campeggio, i brasiliani che si sono portati chitarre e mini amplificatori per deturparci il sonno. Ci viene anche il dubio di essere sulla strada giusta, finchè si intravedono degli edifici e finalmente raggiungiamo il villaggio. Il nostro ostello è sempre il più difficile da trovare, ma alla fine siamo all' asciutto (non al caldo perchè come già detto in Perù anche a 5000 mt non hanno il riscaldamento) e in una bella camera confortevole. Piove fortissimo, temiamo per la nostra visita di domani al sito. Nella piazza principale uno schermo proietta il match Argentina Perù, qualche scoppiato europeo per pagarsi il viaggio improvvisa brevi sessions musicali di ristorante in ristorante, proponendo grandi classici della musica, il campetto di pallone lungo la calle dove sorge il nostro ostello è pieno di gente e maglie colorate e porte dove si svolgono all' unisono decine di partite diverse. La stanchezza si fa sentire, domani si sale a Machu.

1 commento:

  1. Come al solito, stupendo articolo,anche i cenni storici precisi e opportuni con le battute..interessante rivedere il mio paese attraverso gli occhi di altre persone ...

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