venerdì 20 gennaio 2017

Ultimo giorno di tour, ritorno a Uyuni e uscita dalla Bolivia, arrivo a Cusco #salar giorno3 #uyuni #ramona #soroche #chile #borders #bolivia #peru #puno #bus #cusco #tupacamaru #sanblas


All' alba delle 4.15, al suono della sveglia impostata sul mio cellulare, come 6 morti viventi lasciamo le lapidi ai futuri occupanti che dopo di noi faranno l' esperienza di un soggiorno all' hostal San Marcelo, tremobondo rifugio in mezzo al nulla boliviano.
 Non tutti però abbiamo la fortuna di poterlo abbandonare così facilmente. Nella notte infatti Ramona, la bionda svizzera tedesca della nostra spedizione, deve aver ceduto ai peggiori sintomi del soroche, il mal d'altura che abbiamo già descritto nelle sue peggiori forme e al nostro risveglio ha già provveduto a ritinteggiare tutto il bagno compreso il lavandino. Il tutto senza l' ausilio di corrente elettrica, nè acqua. Poveraccia, non avrebbe potuto scegliere posto peggiore per patire un castigo simile. Fortunatamente noi, avendo preventivamente fatto la conoscenza di tale disagio stiamo continuando ad assumere il nostro farmaco bicolor a intervalli regolari e ad ogni pasto sorseggiamo mate de coca con aggiunta di foglie essicate.
Riforniamo Ramona di acqua e carta igienica, la nostra jeep parte per i Geyser lasciando i nostri compagni al loro triste destino. Il cielo si sta lentamente colorando quando giungiamo a destinazione, le fumarole si alzano alte riempiendo l' aria di nebbie e suoni di ribollenti pozze di fango. Mentre il Toyota scende ad altitudini più accettabili, il sole fa la sua comparsa in un cielo completamente sgombro e ancora una volta espressioni beate si dipingono sui nostri volti.
Ci fermiamo alle sorgenti di acqua calda circondati da montagne e paludi popolate da fenicotteri e anatre, i nostri soci si immergono mentre noi preferiamo perlustrare la zona in attesa della colazione. Pancake con dulce de leche e mantequilla sono quello che ci vuole per raggiungere la frontiera col Cile, dove i nostri compagni ci salutano e ci lasciano ad un tour privato in compagnia solo di Abraham che ci guida tra deserti di montagne multicolore, ci fermiamo in un piccolo villaggio per il pranzo dove i lama pascolano su zolle di prato verdissime, solcate da piccoli ruscelli di acqua limpida, tanto belle da sembrare artificiali, a completare il tutto, una montagna rossa fa da sfondo e alcuni ragazzi accompagnano il momento pizzicando una chitarra.
Ci arrivano notizie confortanti della ripresa repentina di Ramona dopo aver assunto il farmaco portentoso quindi cerchiamo di incrociare l' altra auto alla Valle delle Rocce, ma a parte rimanere a bocca a parte e tentare di scalare tutte le formazioni rocciose che troviamo, dei nostri soci non c'è traccia. Dopo una sosta gelato in un piccolo villaggio di minatori, proseguiamo il tragitto di rientro.

Ad Uyuni ci rifocilliamo in vista dell' imminente traversata notturna per rientrare a La Paz dove senza posa prenderemo un micros per Desaguadero, riattraverseremo la frontiera, passando in mezzo ad un' altra coda, stavolta resa più vivibile dalla convivialità delle chiacchiere con un' anziana coppia di Peruani, ci ritroveremo altri timbri sui passaporti e un ultimo micros ci ricondurrà a Puno per una sosta tattica di descanso e lavanderia.
E' l'ultimo giorno di scuola per i bambini della città che dopo aver preso parte ad una parata sportiva per pubblicizzare i corsi estivi in cui saranno coinvolti durante il verano, festeggiano facendosi innaffiare dai getti irregolari delle fontane, noi assistiamo divertiti mangiando papas rellenas al prezzo di 1 Nuevo Sol. Finalmente i nostri zaini sono nuovamente carichi di indumenti puliti per affrontare l' ultima tappa del nostro itinerante viaggio, domattina alle 5 ci sveglieremo a Cusco, tra le urla ipnotiche dei venditori delle compagnie di trasporto e le offerte di tour a Machu Picchu e al Valle Sagrado.
Il nostro Hostal si trova alle porte del quartiere Santiago e quando arriviamo alle 6, sta giusto aprendo, ci accoglie la Duena con le chiavi della nostra stanza che è gia pronta per regalarci una doccia bollente e un comodo letto per i prossimi due giorni. Cusco è bellissima e piena di meraviglie sotto forma di pietra. Il sole è caldo e anche qui ci ritroviamo a gironzolare in maglietta e crema solare al cospetto di imponenti cattedrali e antiche mura. Cusco è la Roma dei Peruani e mi sbilancio dicendo in anticipo che Machu Picchu è il suo Colosseo se bisogna trovare un termine di paragone per rendere l' idea. Bisogna? L' immensa Plaza des Armas ha come sempre bei palazzi e portici a delimitarne il quadrilatero e una fontana centrale su cui capeggia la statua di Tupac Amaru II, guerriero inca della resistenza contro gli spagnoli di Pizarro.
Dietro si estende il quartiere di San Blas, con i suoi saliscendi, le sue botteghe di artesanias, i suoi ristorantini, i muri di pietra perfettamente incastonate tra loro fanno da cornice a questa meravigliosa città di montagna. Dall' alto del Cristo Blanco e della Iglesia de San Cristobal si può ammirare la piazza e tutta la città che la notte accende i pendii di luci gialle e bianche. Finalmente possiamo dire di aver sospeso il Sorochipills e ci siamo ambientati con l' attuale altitudine sui 3300 mt.
Andiamo alla ricerca di ristorantini fantasma nascosti dietro piccole porte quasi impercettibili, dove si cucinano piatti mitologici come il Kcapchi de Zetas, una zuppa di piccoli funghi champignones che si trovano solo in questa stagione, serviti da un' anziana signora sorridente in un' ambiente casalingo e senza fronzoli. Per la sera, entrambe per la verità, ci piace camminare per la Calle Maruri fino alla esquina dove si trova la piccola pizzeria Carlo, un posticino intimo, solo 4 tavolini in legno e panche dove assaggiare la pizza migliore di Cusco, accompagnata da una Cusquena Dorada che va giù come acqua.
Pomodoro, mozzarella, tocino, chorizo, salchicha e oregano la prima sera, pomodoro, mozzarella, cebolla, aceitunas negras y jamon la seconda. Willi il proprietario ci racconta di aver vissuto e lavorato a Torino, che è innamorato di Diano Marina e della riviera ligure, che ha visitato le 5 terre e quando ci rivede la seconda sera al momento dell' ordine mi chiede in perfetto italiano "Dimmi Valentina". E' l'ora di preparare lo zaino, domani andiamo ad Aguas Calientes, ai piedi del tanto atteso sito di Machu Picchu, il biglietto lo abbiamo già comprato negli uffici del ministero della cultura, adesso è il mio turno di avverare un antico desiderio, formatosi al tempo in cui mio papà mi comprava il Topolino da leggere, quando in una delle tante avventure di Paperino e Qui Quo Qua, l' avido Zio Paperone, sempre in cerca di nuove fortune per accrescere i possedimenti del suo deposito, coinvolgeva i nipoti in un' ardua impresa alla ricerca degli antichi tesori degli Inca proprio nella remota Machu Picchu, tra sentieri impervi, antichi rituali e meravigliose culture.

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