lunedì 14 aprile 2014

#Brisbane#Queensland#Australia#Iguanas#Southbank#St.John


Finalmente Brisbane..dopo più di 3 anni..qui tutto è finito, qui tutto deve ricominciare!
4 Novembre 2010, lasciavo l' Australia da Brisbane, tra le lacrime (le mie) mischiate alla pioggia, quella stessa pioggia che non avevo mai visto in un mese intero, e che invece non si è più fermata per settimane creando danni enormi allo stato del Queensland, quelle lacrime per un sogno infranto che non si sarebbe realizzato..invece, neanche 4 anni dopo eccomi di nuovo qui, per ricominciare, e stavolta a provarci davvero! Questo pensavo oggi camminando lungo il fiume, mentre la osservavo con occhi diversi e scoprivo dentro di me che io qui ci vivrei, camminerei su questa passerella lungo il fiume pieno di imbarcazioni, che si scontra contro i grattacieli, "vuoi tu, Brisbane, essere la mia nuova casa?"..proviamoci..una settimana di tempo per gettare le basi, poi il distacco necessario per pensarci su e accorgerci se ci manchiamo, e se sarà così..finchè morte ci unisca!
E a proposito di promesse, oggi camminando per Adelaide street alla ricerca dell' ufficio immigrazione, ho visto arrampicata su un muraglione di roccia (in citta !?) una cattedrale gotica, così ho fatto il giro dell' isolato per raggiungerla e mi sono trovata ad assistere ad un matrimonio scozzese! Gli invitati uomini erano tutti elegantemente in kilt e calzettoni, chi invece vestiva il classico completo, aveva almeno la cravatta con il tartan di famiglia, una signora sfoggiava un paio di stivaletti a scacchi, mentre il figlio che aveva la circonferenza dell' albero sacro dei maori visitato nella Waipoua Forest, aveva un kilt monumentale fatto con un km di stoffa per contenerlo tutto!


Finalmente sono usciti gli sposi per fare la grande foto di gruppo tutti insieme ai piedi delle scale della Cattedrale di St.John, che la custode mi racconta essere stata completata 5 anni fa, l' abside è stata iniziata 100 anni fa, ma il portale d'ingresso è stato ultimato nel 2009, ci tiene a sottolineare che per gli stati australiani questa è una costruzione antica, ma riconosce che per quello da cui vengo io no, le dico che però assomiglia molto alla cattedrale di San Lorenzo, le spiego che le pietre impiegate a Genova sono marmo e ardesia, mentre quelle utilizzate qui, mi dice lei sono tutte pietre locali, provenienti da una cava del territorio di Brisbane..storie di pietre..mentre gironzolo a naso in sù faccio uno strano incontro, che mi fa venire da ridere, un cane in chiesa! Dico alla vecchia che da noi non è permesso, e che c'è pure il detto, quando si parla di una situazione imbarazzante, o di qualcosa di atipico, ma lei dice che per i paesi anglosassoni non è così, non c'è niente di male..che ti devo dire sorella, non so se è più paradossale un bestemmiatore che frequenta la chiesa, o un cane senza il dono della parola che non può entrarci..


Vado a finire in un parco e mi siedo su una panchina a mangiare un pò d' uva mentre mi accorgo di essere sorvegliata da tre Iguane, una piccola, una media, una enorme, mi guardano di sbieco, così faccio rotolare un acino in mezzo a due di loro..subito la enorme scatta e se lo mangia, la media ne aspetta uno e mentre anche il secondo acino rotola, da sotto la panchina ne arriva un' altra! Arghhh!




Alzo i piedi d' istinto..non vorrei mai essere vittima di un' aggressione, visto che non più di due giorni fa, in una strada deserta nella penisola del Coromandel, sono scesa dalla macchina per salutare un maialino nero, e appena mi sono avvicinata al cofano per tirare fuori un sacchetto di carote sono stata accerchiata da un intero branco ( si chiama così un gruppo di maiali?!). Il più grosso mi ha rubato tutto il sacchetto spargendo carote in giro mentre gli altri, coi musi infangati mi "smerdavano" il cavo popliteo, anche detto, incavo dietro il ginocchio! Un flashback mi ha subito rimandato al film "the Snatch" di Guy Ritchie, dove è ben spiegato quanto siano voraci i maiali..se vuoi far sparire qualcuno, amico, ti bastano un paio di maiali affamati!
Un papà con bimbi al seguito viene ad osservare lo spettacolo degli acini rotolanti, e quando ci rincontriamo intorno al laghetto mi porta a vedere sotto il pelo dell' acqua una tartaruga gigante e una specie di anguillone-capitone.


Mi sento così rilassata e in pace a camminare in queste strade, forse è questa la sensazione che si prova quando trovi il posto giusto..faccio la spesa, torno all' ostello per pianificare i miei spostamenti per i prossimi giorni e sull' ascensore un ragazzo francese mi chiede se ho sentito del ciclone che sta devastando il nord del Queensland! Eh no! Cacchio! Il giorno dopo alla libreria leggo di posti in cui sono stata 3 anni fa, ora devastati senza corrente nè acqua e con le case disastrate..Cooktown distrutta..il ciclone si sposta verso sud-est percorrendo 8 km ogni ora..faccio il calcolo di quanto ci metterà a scendere fin qui..o a raggiungermi sulla sunshine coast, visto che ho noleggiato una macchina per andare a nord..intanto a Brisbane il tempo è diventato brutto, piove e si è alzato il vento..che palle..passo la domenica al museo di arte moderna, tra video performance di cinesi che nudi si ammucchiano in una piramide umana per aggiungere un metro ad una montagna insignificante, o si immergono in un lago stagnante per alzare il livello dell' acqua. Poi ce n'è uno che si è fatto tatuare sulla schiena la mappa di una regione cinese e ogni tappa che fa si fa tatuare il nome del villaggio e il tragitto che ha compiuto..arte..bah!



Pensare che ieri sera passeggiavo in maniche corte e braghette per il southbank tra la sabbia della lagoon, mentre dai locali vicini arrivava musica suonata all' aperto e sentivo il vociare della gente..oggi invece guido sotto nuvoloni che il sole cerca di diradare, tra sprazzi di pioggia e palme che si scuotono al vento..che brutto effetto quando le palme si piegano..proprio una brutta sensazione..forse perchè sono abituata a vederle statiche e stagliate contro un cielo blu, forse perchè ho visto "the impossible", sullo tzunami del 2004 che ha flagellato i paesi affacciati sull' Oceano Indiano...vado a mangiare la mia ultima bistecca prima dell' inevitabile :(

sabato 12 aprile 2014

#hobbiton#matamata@alexander farm#paeroa#l&p#paeroahotel#cathedralcove#coromandel#peninsula


La mattina del 07 aprile mi sveglio con un interrogativo a cui non so dare risposta: Contea, si o no?! Ho già rimandato una volta quando mi trovavo a Rotorua, ed ho preferito scendere verso il Tongariro N.P.(alias Mount Doom) per prendere tempo, ma adesso devo decidere perchè è l' ultima volta che passo in zona Matamata. Mi faccio aiutare dalle ragazze del cafè dove mi fermo a fare colazione con una cioccolata calda e una fetta di torta ciocco-mandorle..la freccia si sposta sul si. Il perchè della mia titubanza è data da due aspetti fondamentali:


1- il prezzo! 75 NZD
2- la mia guida parla solo di involucri esterni delle casette e ho paura di trovarmi di fronte ad un set cinematografico abbandonato, gestito da bifolchi con gli occhi a forma di dollaro, che sfruttano la fortuna che la loro fattoria sia stata scelta come location per un capolavoro epico di portata mondiale.
E' anche vero che se non ci vado non saprò mai se ne vale la pena e trovo stupido rinunciare già che sono qua, perciò vado.

Alle 14:45 salgo sul pulmino che dal centro di Matamata mi porta verso la Alexander's farm, l' autista un vecchio cicciunazzo biascicone inforca l' auricolare con microfono per informarmi che nella regione coltivano patate, che a sinistra c'è il campo da rugby che è lo sport nazionale, che a destra c'è la scuola e che l' attività principale è l' allevamento di cavalli da corsa..mmm..ok sto per prendere un culo clamoroso! Scendo alla fattoria e risalgo su un vecchio bus che mi porta alla "Contea"...aspettative zero.


Quando scendiamo, Toby, la guida ci raduna tutti come pecore ( hanno una certa esperienza da queste parti!) per dirci di non toccare il filo elettrificato, e che se vogliamo possiamo girare per le colline liberamente ma se restiamo con lui ci racconterà qualche curiosità e ci indicherà dove scattare le foto migliori, decido di seguirlo, ma poi mi ritrovo nella stradina scavata tra le colline da cui passa Gandalf col carretto prima di essere sgridato da Frodo per il ritardo:" uno stregone non è mai in ritardo Frodo Baggings, nè in anticipo, arriva precisamente quando intende farlo!" - Minchia..sono una nerd!- un attimo dopo mi trovo in uno spiazzo con un cartello di legno nelle 4 direzioni cardinali, tra cui West Farthing e Tuck Borough, alla mia sinistra una casetta con la porta tonda e gialla, incastrata nella collina, tutta decorata, con fiori fucsia, con un albero in cortile, la staccionata di legno..poi una di mattoni e legno, con la porta blu, foglie di vite che spuntano da sotto il tettuccio, una zucca gialla posata su una panca davanti a casa, sono così curate, così belle, e sull' altro lato del sentiero ci sono gli orti, veri orti con cavoli, zucche, zucchine, alberi di mele con frutti che pendono dai rami e scalette piccine appoggiate ai tronchi.. durante il giorno alcuni contadini raccolgono frutta e verdura della Contea..peccato solo che non abbiano i piedi pelosi e l' altezza di un bambinetto, questo villaggio è bellissimo e produttivo..mancano solo gli hobbit.


Trovo la casa di Sam dal colore della porta, la casa di Bilbo invece è in cima alla collina, la più grande, la porta è socchiusa ma non si può oltrepassare il vialetto, anche se u cartello sulla porta dice che fanno eccezioni per feste private..potrei proporre alla mia amica Mery di festeggiare qui il suo addio al nubilato..io naturalmente l' aspetto all' aereoporto! Toby intanto corre come un dannato e io lo mollo alla prima casetta, non ho voglia di correre e fare la coda per scattare ogni foto quando facendo il percorso all' inverso posso ritrovarmi da sola con la contea a mia disposizione, silenziosa e solitaria, trovo anche qualche porticina aperta quindi mi infilo dentro, pensando anche di aspettare che cali la notte per vedere il villaggio illuminato dalle luci, mi immagino che si animi e di ritrovarmi alla festa di compleanno di Bilbo, quando l' avventura di Frodo comincia..N_E_R_D!!
Un sentiero tra gli alberi mi porta al Green dragon, il pub del villaggio, l' oste mi offre mezza pinta di Southfarthing pale ale che sorseggio davanti al camino, sotto Old Brown, la più grande trota mai vista nella Contea, catturata da un Tuck nel 1196.



E' l' ora di andare, ho visto tutto e sono contenta di aver deciso di essere venuta! Sul pullman ci sono persone più anziane che giovani, alcuni neanche hanno visto il film..ma tutti sono concordi nel dire che è un posto bellissimo. Le casette sono state costruite nel 1999, e le riprese sul posto sono durate circa due mesi, poi nel 2011, quando Peter Jackson ha deciso di girare anche la trilogia de Lo Hobbit, l' antefatto del Signore degli anelli, la troupe è tornata per girare alcune scene con i nani ospiti nella casa di un giovane Bilbo, anche se questa volta ci sono volute solo 2 settimane. Soddisfatta e felice continuo la mia strada, Te Aroha, Paeroa..il sole ormai è tramontato, meglio fermarsi per la notte, ed ecco che trovo un' altro posto da omicidio perfetto, l' hotel dell' orrore!


E' una vecchia costruzione vittoriana del secolo scorso, la proprietaria sembra una signora carina e gentile di mezz'età avanzata, facciamo 3\4! Mi dice che risale al 1810 (lei o l' albergo?) e che di recente l' hanno un pò rinfrescato (ah si? non sembra...), i corridoi lungo i quali si affacciano le stanze sono in stile Shining, ogni volta che vado al bagno mi guardo le spalle per paura di trovarmi un bambino col triciclo alle calcagna che mi parla piegando il dito indice a mò di vermicello..in cucina c'è una coppia bislacca ma cordiale, in ogni caso anche Hannibal Lecter era molto cordiale, perciò stasera decido che non cucino..piuttosto un Mc'Donald..preferisco farmi perforare il fegato da un panino che da un coltellaccio da cucina!


Al mio ritorno vado a fumare una sigaretta sul patio guardando il misero traffico cittadino, che si riduce a una macchina ogni 10 minuti, con la coda dell' occhio mi accorgo di non essere sola, così mi volto piano con discrezione, una coppia sta seduta in fondo alla terrazza, impassibile, non si muovono, e neanche salutano..guardo meglio..ma che è?! c'è un cane sul tavolino? mi alzo e mi appoggio al parapetto cercando di buttare l' occhio..o sono morti o sono imbalsamati! Oddio, ma perchè sempre io devo beccarmi ste situazioni? E perchè sempre di notte? Cos'è che tutti pensiamo quando vediamo un film dell' orrore? Su forza, quando sei li che ti caghi addosso perchè parte la musichetta e sai che deve succedere qualcosa..strizzi il bracciolo del divano o ti metti davanti il cuscino e pensi: ma non ci andare, fatti gli affari tuoi!", perciò filo dritta in camera e mi chiudo dentro. La mattina sono felice di svegliarmi anche questa volta e tutta intera, perciò raccolgo la mia roba, scendo la scala del Bates Motel e la porto in macchina, poi vado in terrazza, i vecchi sono ancora li, col cane sul tavolo..ve li presento senza tante parole, perchè sono superflue..


vi prego di notare con che dovizia di particolari sono stati curati i dettagli, secondo me è lei l' artista, la proprietaria..pure le vene gli ha fatto..oppure no, forse se gratto un pò la superficie di cartapesta sotto trovo i cadaveri dei vecchi..mi vengono i brividi solo al pensiero..fammi scappare..


proseguo il mio viaggio lungo la penisola del coromandel, ah, dimenticavo, non prima di aver assaggiato la bibita n°1 di Paeroa, meglio conosciuta come Lemon & Paeroa, o L&P, nient' altro che succo di limone e acqua minerale di Paeroa! Il pluripremiato soft drink è stato acquistato e commercializzato dalla Coca cola e quindi, come dice lo slogan è diventato "World famous in New Zealand", che è un' espressione che i kiwi usano per sottintendere qualcosa che è ignorata dal resto del mondo ma che da loro va alla grande.


Dicevamo quindi, mi fermo alle Hot water, dove scavando una modesta buca nella sabbia dovrei assicurarmi la mia personal pool di acqua calda, ma che si rivela un pacco, forse la stagione non è quella giusta, la guida dice da dicembre a marzo, siamo ad Aprile..scatto la foto denominata "delusione a Hot water beach".


Whitianga, Kuaotunu, Te Rerenga, Coromandel town, faccio una bellissima passeggiata di un' ora e mezza per andare a visitare the Cathedral cove, una roccia cava vagamente a forma puntuta verso il cielo che si può attraversare per raggiungere una spiaggia molto più Thailandese che Neozelandese, Te mata, Te puru, Tainui e infine Thames, una volta capitale aurifera del paese, la sua cava ha donato ricchezza per  anni alla cittadina e ai suoi cercatori, poi è stata chiusa e riaperta alla fine degli anni 90, per donare ancora oro a chi ha insistito perchè venisse riaperta..ma non tutti sono felici, lungo le strade della penisola spesso si trovano cartelli che dicono "Coromandel, too precious to mine", o semplicemente "stop mining".



Io la ricorderò per quello spiedino di capesante arrotolare nel bacon scottato, servito su un letto di patate fritte ed erbette, e il dessert.. una mousse al cioccolato su base di mud cake, servita con panna montata, gelato e sciroppo di fragole..stanotte si torna a Auckland, e domani notte finalmente si torna a casa..Australia!

venerdì 11 aprile 2014

#Rotorua#Wai-o-tapu#gyser#ladyknox#artist'spalette#champagnapool#mud#tongarirocrossing#lordofthering#mountdoom#volcano#ruapeho#redcrater


Mentre guidavo verso Rotorua, dopo l' incredibile avventura delle caves, credevo che difficilmente qualcos' altro avrebbe potuto eguagliare la giornata appena trascorsa, in realtà sono stata ben contenta di ricredermi, almeno in ancora due occasioni..ma procediamo con ordine: arrivare a Rotorua è stata una mezza impresa, pioggia, cielo plumbeo, strade interrotte con conseguenti inversioni e traffico congestionato nei pressi di Hamilton, ricerca spasmodica di una strada alternativa per bypassare il blocco stradale.. alla fine, come un miraggio, mi accoglie la città fumante..dai tombini e dalle feritoie lungo le strade si alzano nuvole di fumo puzzolente, l' aria è calda e impregnata di zolfo..sembra di stare all' inferno.


La mattina mi sveglio di buon' ora per non perdere l' eruzione di Lady Knox, un gyser che alle 10:15 da il buongiorno alla valle di Wai-o-tapu, mentre sono li che aspetto mi chiedo come sia possibile una tale precisione in natura..inizio a nutrire qualche dubbio sulla veridicità del fenomeno, ma ecco che arriva un addetto del parco a svelare l' arcano..un tempo, non lontano da qui stava una colonia penale, un paio di detenuti che volevano lavare i vestiti nelle acque delle fonti sulfuree della valle, hanno a loro spese scoperto quali possono essere gli effetti del sapone mischiati ai gas sprigionati dalla terra..per riproporre lo spettacolo, il ranger ne versa un sacchetto nella bocca conica del gyser che inizia a ribollire fino a creare un getto sempre più alto e potente, lo spettacolo è strabiliante e senza fine..dopo 10 minuti, la massa compatta di turisti abbandona l' arena creata apposta per l' odierna esibizione e rimaniamo solo noi due..lady knox, che continua imperterrita a sputazzare acqua calda e fumo, mentre io la osservo e la fotografo da ogni angolazione, la abbandono alle 11:20 mentre è ancora li che innaffia e borbotta..non rammaricatevi quindi se non siete puntuali, la signora da spettacolo per più di un' ora e probabilmente vederla sfuriare in completa solitudine è molto più soddisfacente!



Il resto della valle è altrettanto poetico, tra crateri formatisi dal cedimento del terreno a causa dell' erosione di gas e acqua bollente e pozze di acqua fumante di vari colori grazie all' azione di diversi ossidi: il viola per l' ossido di manganese, il rosso\marrone per l' ossido di ferro, il giallo per lo zolfo. In particolare la "pozza bollente" più bella del parco è denominata Artist's palette e pare che a causa di terremoti e assestamenti siano emersi in superficie vari ossidi che il vento ha contribuiti a spargere in diverse direzioni, creando così l' effetto tavolozza del pittore!




Quando ero pivella in campagna, durante le prime grigliate che si facevano al fiume di notte, ho scoperto che potrei stare ore a guardare le fiamme di un falò che scoppiettano e si contorcono in forme ipnotiche tra i colori del giallo, del rosso e del blu, pensavo non ci fosse altro in grado di inebetirmi e catalizzare il mio sguardo facendomi perdere nei miei stessi pensieri, invece oggi ho scoperto che anche il fango mi fa lo stesso effetto, e così mi sono trovata a fissare con la bocca aperta tipo belina davanti alla tv, quest' enorme pozza,la mud pool, densa e griglia che ribolle ed esplode creando forme per poi reinglobarle e ricominciare a plasmarne altre.


Quando poi il caldo si fa insopportabile decreto giunta l' ora di levare le tende e cercare qualcosa di speciale per concludere questa bella giornata in cui divento più grande anche di età e non solo di esperienze! Poco fuori dal centro città c'è la partenza della Skyline gondola, una cabinovia che mi porta in collina, verso una cenetta a buffet con vista su Rotorua by night, con ogni ben di Dio, un banco dedicato ai frutti di mare, uno ai piatti caldi tra cui alcune proposte asiatiche, un banco con griglia dove un omino cuoce carne di agnello, braciole di maiale, bistecche, accompagnabili con un' infinità di salse, il reparto arrosti e roastbeef vicino con contorni di patate kumana (quelle dolci) e verdure grigliate, un reparto formaggi, uno dolci con omino che fa le crepes sul momento e davanti a sè ha un tavolo di salse, miele, cioccolato caldo, e guarnizioni varie e infine, il frigo dei dolci con mousse al cioccolato, cheesecake al passionfruit, torta pavlova, e altre prelibatezze.


Per comodità e per vicinanza prendo la gondola, perchè avrei potuto benissimo rotolare a valle senza problemi, visto che sono piena come un uovo, anzi, domani, se ho voglia di tornare posso scendere a bordo di una macchinina tipo bob, che ha un manubrio che fa anche da freno, su tre differenti percorsi, uno panoramico, per le schiappe, uno intermedio e uno avanzato da veri campioni! Dico solo che rischio di capottare 2 volte!


Invece, la discesa della collina dentro lo zorb, una palla trasparente che rotola con te dentro che sballotti, decido di evitarla perchè se vado avanti così rimango davvero senza soldi prima del tempo! Questa Nuova Zelanda è un pò troppo cara! Capisco l'isolamento, ma ti fanno pagare tutto, e a prezzi decisamente alti, anche per questo motivo salto a piè pari i villaggi Maori, ricostruiti per abbindolare i turisti, e poi in alcune foto di rappresentazioni di danze rituali che ho visto nelle locandine e opuscoli in giro per la città, i tradizionali Moko, tatuati sulla faccia, sono fatti a pennarello!



Imbocco quindi la Explorer thermal highway, che come simbolo ha il getto di un gyser e mi dirigo verso Taupo, con il suo immenso lago, incorniciato dalle cime dei vulcani del Tongariro National Park, a cui sono diretta, per una bellissima passeggiata di 19 km tra crateri e laghi colorati nell' epico scenario del Monte Fato della terra di mezzo di Peter Jackson, il pluripremiato regista della trilogia del Signore degli anelli, che ha interamente ambientato in Nuova Zelanda, sua patria, il più grande capolavoro della letteratura fantasy di J.J.R.Tolkien.

Come base per l' escursione mi trovo un bel lodge montanaro, con tanto di vasca circolare riscaldata, che domani, al ritorno dalla sfacchinata vulcanica mi farà un gran piacere.

La mattina mi sveglio che fuori è ancora buio, mi preparo lo zainetto con le provviste necessarie e salgo sul pulmino che mi porta alla partenza del Tongariro Crossing, il cielo è un pò velato, ma il sole riesce a uscire comunque..7:30, mi avventuro lungo una vegetazione bassa e ispida, ma con bellissimi colori, il Ngauruhoe alla mia destra, rocce laviche sulla sinistra, i primi 4 km sono pianeggianti e pittoreschi, poi si comincia a salire dopo le Soda springs, ogni scorcio mi sembra qualcosa di già visto, cerco di immaginare Frodo e Sam che si aggirano per queste lande, che salgono tra le rocce cercando la via per il nero cancello di Mordor per andare a gettare l' anello nella lava del Mount Doom, in cui un tempo venne creato per dominare la terra di mezzo e tutti gli esseri che la abitavano, uomini, elfi, nani e piccoli hobbit.


Mi sento un pò nerd, quindi la smetto e cerco di parlare unicamente del panorama..e degli altri camminatori che incontro lungo il cammino, perchè alcuni sono veramente stravaganti! Intanto ci sono una grande quantità di rubiconde donzelle sovrappeso che sembra minàccino di rotolarti addosso ad ogni passo, mentre ti precedono con quell' incedere un pò traballante e sudaticcio di trecce e calzettoni esplodi-polpacci, i cinesi invece affrontano la scarpinata in camicia e giaccavento, per poi finire sbrindellati dopo pochi km, sudati, stanchi, mentre si abbuffano ad ogni sosta, per poi riprendere appesantiti e pallidi dondolando mezzi curvi dal peso delle macchine fotografiche.

Finita il primo pezzo spacca ginocchia, si arriva ad un pianoro dominato dal vulcano Ngauruhoe che mostra le diverse colate laviche nell' arco del tempo, si riconoscono dai differenti colori, le più recenti hanno tonalità rossicce e risalgono al febbraio 1975, poi altre più marroncine sono dell' estate del 1954 e della primavera del '49, sarà un caso che negli stessi periodi nascevano i miei!?! le più scure infine risalgono al secolo scorso e a colate preistoriche.


Passato questo punto le rocce iniziano ad assumere una colorazione giallo-rossastra che il forte vento ha levigato e scalfito creando pinnacoli da Monument valley, si sale ancora un pò e sotto di noi si apre una profonda valle desolata e brulla. Il sentiero si inerpica ancora e se guardo su, davanti a me, vedo una scia di piccole formichine che salgono sul fianco della montagna..devo arrivare lassù anch'io, sono le 11:30, perciò in marcia!

Alla sommità del monte si apre uno scenario da pianeta Marte, sotto di me una profonda gola illuminata dal sole con pareti rosse brillanti e nere come la pece, con una fenditura al centro che da qui sembra un ingresso, un portale verso il cuore del cratere, mentre più avanti, dopo aver compiuto un mezzo giro intorno al rim, mi si mostra come una grande vagina...che sia questo l' apparato della grande madre terra?


Forse è da qui che è nato tutto..o forse è solo il caldo, sommato alla fatica..ma ora si scende, verso gli emerald lakes e il blue lake, scintillanti, splendenti, riflettono il sole sulla superficie lasciando attoniti anche i cinesi che si riprendono dopo l' ultima fatica per poi discendere tra la polvere nera che gli riempie le scarpe.


Sosta panino, a bordo lago, poi lo scenario cambia e si aprono i monti verso il Lago Taupo, il sentiero adesso è una biscia scura tra la vegetazione rada, tutto anse, a scendere a valle, sulla destra il Ruapehu fuma vistosamente e mi scappa la pipì!


Aumento il passo, supero, innesto la marcia da spirito di sopravvivenza: o ti sbrighi o te la fai addosso! Poi già che ho preso il ritmo continuo a bomba fino in fondo..ora è una questione di cronometro, voglio recuperare un pò del tempo perso tra foto e ammirazione del paesaggio e stare entro le 7h. Arrivo alla fine del percorso alle 14:44, stanca e accaldata mi butto su un esagono di legno, su cui mi addormento dopo aver fagocitato l' ultimo pezzo dei 200gr di cioccolata, che mi sono inglobata lungo il cammino, poi arriva il mio pulmino che mi riporta al lodge tra ciondolamenti di testa e lo scampato acquazzone che ora si abbatte sul lunotto..che culo!

Mi immergo nella tinozza fumante con grande sollievo di muscoli e articolazioni, finchè i cinesi non vengono a reclamare il loro turno..di li a poco mi addormento in un sonno profondo, sognando di occhi infuocati, piccoli hobbit e oscuri signori..alla prossima puntata..

giovedì 3 aprile 2014

#Waitomo #caves #blackabyss#newzealand



Avendo preso coscienza di essere stata risparmiata dalla brutalità di Anita, la vecchia incallita, sfido la sorte, non solo andando a fare colazione rubandogli una bustina di tè, ma occupando il posto migliore nella veranda all' aperto che da sull' alba, e appoggiando inopportunamente i piedi sul tavolo di legno cesellato dalla stessa vecchiaccia con il nome suo e della befana sua amante, che mi saluta a denti stretti mentre lancia un' occhiata irritata in direzione dei miei piedi!
Non è il caso di stuzzicarle oltre, tolgo il disturbo e mi dirigo con tutte le soste del caso verso la meta della giornata: le Waitomo caves.


Passo Meremere, Rangiriri e mi fermo a Ngaruawahia perchè leggo che qui si trova la Turangawaewae Marae, sede della tribù Waikato Tanui, uno dei luoghi considerati tra i più importanti per i Maori, è infatti la residenza ufficiale del sovrano  in carica, tale Tuheitia Paki, e la guida mi ricorda che essendo luogo sacro, non è aperto ai turisti..si..( conoscete ormai questa tipologia di affermazione, vero? vuol dire " credici!"), aspetta e vedi..come una sbruffona di Begato parcheggio la Lancer davanti all' ingresso , scendo ed entro nella loggia, sento una signora che parla e sulla mia sinistra, su un tavolino c'è un registro dove gli "ospiti" devono indicare nome, paese di residenza e ufficio governativo per cui lavorano. Io scrivo i mio nome, il mio paese di provenienza e che sono un visitatore privato! La tizia finalmente mi vede e mi viene incontro chiedendo se può aiutarmi, io chiedo se posso visitare la sala dove il re si riunisce con il governo, che è proprio di fronte a me con tanto di porta aperta, lei si mette a ridere perchè i turisti, come già detto non sono ammessi, ma si rende conto che ormai siamo in ballo, la porta è aperta, quindi tutto sto segreto di stato è andato a farsi friggere, in più, io paracula le dico che ho anche firmato il registro..ride ancora e mi manda uno strano essere con gli occhi di vetro che mi fa da cicerone nella sala riunioni. Così mi mostra tutta la dinastia dei re Maori dal primo eletto all' attuale, mi spiega che ogni anno in questa sala, i capi di tutte le tribù vengono a firmare un decreto che garantisce la rielezione del sovrano, anche se in realtà è solo un rituale, in quanto il re in carica non può essere deposto, ma in ogni caso così è sancito che la cosa sta bene a tutti, e per un' altro anno si queta!
Il soffitto di questo edificio, non è a volte, non è a botte, ma è decorato con tavole dipinte con motivi della tradizione maori. Soddisfatta del mio risultato decido che ancora non ne ho avuto abbastanza di cascate, così mi sparo sti 30 km di curve per raggiungere le Bridal veil falls: 55 metri di getto unico che si lancia da una fenditura nella roccia verso un laghetto circolare. Le osservo prima da sopra, poi di lato, poi da sotto..sono bellissime.




Riparto da Whatawhata, supero Hamilton che è la 4 città per grandezza del paese, quindi decisamente troppo caotica per me, Ohaupo, Kihikihi e mi fermo per una passeggiata a Otorohanga, questa cittadina è carinissima, ha un sacco di disegni appesi a delle aste sopra i tetti dei negozi, che non corrispondono per forza al genere trattato da questi, per esempio c'è una torta Pavlova sopra un' agenzia immobiliare. Finalmente riesco a comprare una cartolina, la prima della Nuova Zelanda, e che diamine..un' impresa trovare un gift shop!


 La prossima tappa è il quartier generale del Black Water rafting, forse il più famoso degli organizzatori di tour all' interno delle grotte, le proposte più interessanti sono tre: una blanda che ti porta a vedere le grotte dove vivono gli scintillanti Glowworms (un pò di pazienza e spiego tutto!), a bordo di ciambelloni salvagenti, una più tecnica da 4h completamente asciutta dove si scala e ci si arrampica nella parte alta delle caves, e una completa, della durata di 5h che è quella che vi vado a raccontare...
Dopo una bella dormita al backpackers hostel sopra il Black water centre, alle 11 mi presento al banco di ritrovo per iniziare la mia avventura nelle grotte, i miei compagni di viaggio sono Nick & Summer da San Francisco e Fabius ( eh lo so..) da non ho capito dove, ma parlava un inglese con cadenza indiana, quindi uno di quei posti lì. A guidarci negli abissi Ben, anche detto Flash, lui dice che non c'è un motivo, e Zyon, un omino con 3 dita uguale a Smigle ( prima di diventare Gollum), tanto gentile che ci fa il training.
Prima parte, la vestizione: muta, calze, giacca, scarponcini di gomma..tutto-completamente-fradicio! Passamontagna, elmetto con torcia, imbragatura, moschettoni di sicurezza, apparato per far scorrere la fune, per calarsi col verricello nel buco d'ingresso di 35 metri che ci porterà nelle profondità della terra. Arriva il mio turno, l' ultima, mi assicuro alla corda, piedi nel vuoto, mano destra dietro la schiena e rilascio dolcemente la fune per calarmi nel buco..bellissimo..tocco terra, mi sgancio e tutto intorno è roccia ondulata, basalto, strati e strati di conchiglie, fondale oceanico pressato e adesso ci sono dentro, camminiamo un pò in questa cattedrale di pietra, illuminata solo dalle torce dei nostri elmetti, ed ecco un' altra prova, la flying fox, ci lanciamo nel buio agganciati ad una carrucola fino ad arrivare in piano dove ci sganciamo per metterci seduti sul bordo, faccia all' acqua sotto di noi, a bere cioccolata calda e mangiare un biscotto cocco e nocciole, e un secondo dopo, tuffo con ciambella nell' acqua più fredda mai toccata in vita mia..alla fine della giornata Ben mi dice che ora siamo intorno ai 12 gradi e d' inverno scende a 6..per me è assolutamente sotto zero! Belin ma mi avete appena dato da mangiare!! Ora vomito nelle caves!
Con la faccia dello spasmo muscolare da assideramento inizio a tremare ma sguazzo col culo incastrato nel ciambellone di gomma nero, una corda fissata alle rocce rende tutto più scorrevole e guardo in su mentre cerco di dimenticare il freddo, è fantastico, il soffitto di pietra modellato che crea nicchie e angoli in cui mi piacerebbe incastrarmi, tutti gli anfratti della roccia che mi passano davanti mentre scorro comodamente seduta sull' acqua, finchè ci fermiamo a raccogliere un pò di fango per decorarci a vicenda le facce, Fabius e Summer devono decorarsi in stile moderno, io e Nick, in stile cavernicolo, invece Nick mi esce come un' ape aborigena con grosse sopracciglia e baffi nazi, eh ma l'arte..così conciati ci incastriamo in un trenino di ciambelle mentre Ben ci traina verso le profondità. Poi chiede se tra noi c'è qualche fan del Signore degli anelli, la grotta risuona di tanti "me, me, me!", e quando inizia il preambolo tutti ci immaginiamo Gollum e i suoi 500 anni di innaturale giovinezza, passati lontano dal mondo, nascosto nelle grotte, invece lui ci mostra una stalattite che ha le fattezze di Gandalf! Poi spegniamo e le torce e alziamo i nasi al soffitto, un meraviglioso disegno di lucine azzurre risplende nell' oscurità, creando geometrie per centinaia di metri, lasciandoci stupefatti: sono i Glowworms, o meglio, come ci spiega Flash, dopo averci preso per i fondelli dicendo che erano Led e che non ci avrebbero rimborsato il prezzo della visita, sono il frutto di enzimi e sostanze digerite dai Glowworms, quindi in pratica, luminescente, spettacolare..merda!


Ma siccome non sarebbe molto attrattivo ai fini commerciali, ufficialmente si dice "visitate la glowworms cave, praticamente è " venite a vedere la glowworms shit! Continuiamo a scivolare sull' acqua a naso in su, nel silenzio più totale, assorbiti da tanta naturale espressione di bellezza, ma bene attenti a tenere la bocca chiusa, che non si sa mai!


Poi facciamo finalmente la conoscenza del glowworm..il vermino in se stesso quando nasce è un puntino attaccato alla parete, poi piano piano si allunga verso il basso e inizia a muoversi velocissimamente sul soffitto della grotta per preparare il suo terreno di caccia, questi fili che pendono dal soffitto e irradiano questa lucina blu, non sono altro che un tentativo astuto di procacciarsi il cibo, fornito da zanzare e mosche che vivono nelle caves. Scambiando la luce dei glowworms per uno spiraglio da cui filtra la luce , quindi una possibile via d' uscita verso l' esterno, ci si fiondano contro incappando nel filamento traditore che le invischia e le paralizza ,così finendo in pasto agli astuti vermetti. Torniamo indietro acciambellati fino al punto in cui ci siamo lanciati in acqua dopo il biscotto, che è ormai un lontano ricordo, e senza più sensibilità ai piedi iniziamo ad avventurarci tra rocce e acqua sempre più alta e più fredda, con l'incedere tipico del doposbronza nei caruggi il venerdì sera. Mentre sono tutta un tremito penso alla straordinaria avventura che sto vivendo, questo posto è indescrivibile e vorrei tanto avere una macchina fotografica per incazzarmi di quanto non riesco a immortalare per la mancanza di luce, è tutto così sinuoso e morbido e perfettamente modellato e noi ci infiliamo in buchi circolari e strisciamo dentro tunnel di roccia e gattoniamo tra labirinti di fango, nuotiamo sotto archi perfetti e scaliamo pareti con incastri fatti apposta per le nostre mani, poi scivoliamo verso le cascate, ci lanciamo in pozze gelide e strisciamo tra pareti che si sfiorano finchè sbuchiamo all'aperto da un buco oltre una cascata, sono stanca, ho i capelli di una strega pazza, ma con un giorno di anticipo posso dire che questo è un bellissimo compleanno! E le dita dei piedi ci sono ancora tutte, le ho contate!

mercoledì 2 aprile 2014

#New Zealand - prima parte


Lascio Auckland, città piu' abitata della Northern Island con sollecitudine e sollievo, dato che la reputo tranquillamente non degna di nota, o come si dice nella penisola italica, senza infamia e senza lode, l'unica cosa che mi ha regalato, oltre due ore piacevoli al cinema di Queen street guardando Dallas buyers club con un Matthew McCounaghy non nel suo aspetto migliore, è stata una bella visita per la modica cifra di 65 dollari dalla dottoressa Caroline Tsai per la classica cistite della viaggiatrice..resta da scoprire se l'assicurazione coprirà davvero le spese mediche..
In ogni caso, ritiro la mia seconda Lancer (cavallo che vince non si cambia!), stavolta bianca, e mi dirigo verso il nord-est dell' isola lungo la costa. La mia prima tappa è la Red Beach a Whanparaoa, più per svuotare la vescica che per qualche interesse turistico, invece oltre a far precipitare sulla sabbia il mio primo paguro, sollevando una conchiglia, faccio la conoscenza di due arzilli anzianotti che prendono il sole su una panchina davanti alla spiaggia; si sono sposati due anni fa, proprio qui, all'ombra dello stesso albero a cui siedono a fianco, Perry è irlandese, innamorato dell'italia, ma soprattutto, ricorda ancora, di due ragazze italiane che conobbe da giovane, lei invece era moglie di un fattore e viveva in campagna tra le pecore, che mi racconta, qui in Nuova Zelanda, essere in rapporto 60\1 rispetto agli uomini.
Proseguo a salire, passando colline verdi e pascoli infiniti, tra cittadine, quando ci sono, con nomi Maori: Puhoi, Pohuehue, Matakana, Pakiri, Te Arai, Mangawhai. La strada principale è la 1, una Highway ad una corsia per senso di marcia, come già visto per l' Australia, che ogni tanto diventa Twin coast discovery highway, contrassegnata con il simbolo di un delfino che salta un' onda, e sta ad indicare che la strada in quel tratto diventa scenica, perchè tocca paesaggi panoramici o la costa con le sue bellissime baie.
Trovo l'indicazione per un backpackers hostel nei pressi di Mangawhai, così approvvigionatami per la cena vado a passarvi la notte nella camera Maggie dove dormo sola, ma passo la serata con una coppia di cinesi a guardare MIB 2.
Tv neozelandese: pubblicità ogni 5 minuti, da snervo! Non fai a tempo ad appassionarti alla trama che compaione ste bolle colorate sullo schermo e parte lo spot di quanto è conveniente fare acquisti da Pincopallo megastore, poi lo spot che ti fa pensare, quello sulla sicurezza stradale: un uomo in macchina supera senza fermarsi ad uno stop in un incrocio a T, non arriva nessuno perciò avanza quasi al centro della carreggiata, nel frattempo da destra sopraggiunge un' auto a sostenuta velocità, con un' altro uomo a bordo, gli sguardi si incrociano, poi il tempo si ferma..i due scendono dalle auto, straniti e si vanno incontro a metà strada tra le loro auto sospese nel tempo, il primo chiede scusa al secondo, gli dice ho commesso un errore, non ti ho visto arrivare, avrei dovuto fermarmi, il secondo è dispiaciuto e risponde che correva troppo perchè tornava a casa a fine giornata, il primo è rammaricato e chiede al secondo di frenare, gli dice please, i've got my boy back, il secondo dice, mi dispiace, andavo troppo veloce, i due abbassano il capo e si girano le spalle per tornare alle rispettive macchine, il primo sale, si volta a guardare il figlio sul sedile posteriore che gli rimanda uno sguardo consapevole di chi ha capito cosa succederà di li a poco, poi la macchina proveniente da destra li travolge..questa si mi fa pensare, ogni curva che faccio, e qui ce ne sono tante...
La proprietaria del..., Tanya, trasferitasi da Northfolk in Inghilterra nel 1997, dopo essere stata 6 anni a Sydney, ha conosciuto a Bali, il marito Kiwi, che prestava servizio per l' esercito Neo Zelandese ed è finita qui, in un paesino piccolo sul mare dove il pomeriggio se vai alla spiaggia con tuo figlio, ti può capitare di fotografare due orche e un gruppo di delfini!
La mattina mi alzo di buonora sperando di fare qualche incontro fortunato alla Surf beach, e in effetti, oltre al panorama incantevole qualcosa trovo, ma non si tratta di mammiferi marini, bensì di un gruppo di invitati ad un matrimonio sulla spiaggia, "second cove" dice il cartello, che belli eleganti e con le scarpe in mano vanno a frotte verso il punto prestabilito; qualche signora con ombrellino parasole, qualche signore con anguria in braccio, bellissimi un ragazzo in kilt e un uomo dal gusto ineccepibile vestito di viola con l' accessorio anguria di un bel verde brillante.
Aspetto l'arrivo della sposa, poi riprendo il viaggio..Waipu, Ruakaka, Whangarei (vicino a Maungatapere, cittadina di chiara origine barese!) dove immortalo le cascate più fotogeniche del paese, di 26 mt. a tre getti che si tuffano in un laghetto gelido dove i locals fanno il bagno tra le anatre, Hikurangi, Kawakawa, Paihia, visito le Haruru falls di Waitagi, dove è stato firmato nel 1840 l'omonimo trattato tra Maori e Inglesi, e mi fermo per la notte a Kerikeri.
Ed ora, è il momento delle curiosità sulla Nuova Zelanda: le distanze qui sono molto più ridotte rispetto all' Australia, o almeno sembra, ma in realtà essendo il territorio tutto curve, salite e discese i tempi si allungano di molto, inoltre, non so perchè, ogni tanto le strade secondarie improvvisamente diventano sterrati, per poi tornare asfaltate senza motivo! Le strade principali invece sono in continuo rifacimento, riasfaltatura, e quindi si passa continuamente dal limite massimo dei 100 km\h a 30! Anche i Kiwi si dimostrano avari di segnaletica stradale, perciò spesso ti ritrovi a viaggiare per km sperando di essere sempre nella direzione giusta. Anche se le cittadine che si incontrano lungo il percorso sono più numerose di quelle incontrate nel mio girovagare per il sud dell' Australia, sono meno caratteristiche, più anonime, il che mi fa preferire di gran lunga la terra dei canguri, che sono felice di decretare ancora una volta mia dreamland. A favore della Nuova Zelanda invece c'è da riconoscere la forza e l'orgoglio del popolo Maori, che ha avuto sorte ben differente da quella degli aborigeni australiani, vuoi perchè loro per primi migrarono in queste terre dalla Polinesia, e quindi alla vista di nuovi visitatori europei combatterono per conservare il possesso delle loro terre e i loro diritti, vuoi perchè la loro indole era certamente meno mansueta rispetto a quella dei veri australiani che di fronte alle armi dei conquistatori avanzavano ignari della triste fine che avrebbero fatto. I maori erano un popolo di guerrieri, gli aborigeni no.

La mattina è umida e nebbiosa fuori dalla cabin n°2 del lodge di Kerikeri, ci metto un pò a prepararmi e decidere di lasciare il piumino, poi però penso che devo arrivare fino alla punta estrema dell' isola ed è meglio mettersi in marcia. Supero Waipapa e scelgo di fare una strada panoramica circolare sulla costa che mi porta nei pressi di Kheo passando per la Matauri bay, incantevole ansa della Bay of islands, puntinata di isole che si fanno ammirare dalla terraferma, davanti a me c'è la Cavalli island, tutti questi siti sono apprezzatissimi dai divers e un pò di dispiace di non aver mai fatto un corso d' immersione. Whangaroa non offre granchè, a parte coltivazioni di ostriche, Mangonui, lo dice la parola stessa, Taipa e Awanui sono gli ultimi paesi dove rifornirsi di benzina e fish 'n chips prima di affrontare l'unica strada che porta in cima alla penisola, il finis terrae neozelandese, Cape Reinga, ovvero il punto da cui le anime dei morti dei Maori salpano per l' aldilà. E' questo infatti un luogo sacro, con tanto di sentiero tracciato su una mappa incisa nella pietra per indicare la via ai defunti in partenza per l'altro mondo. Qui si incontrano il mar di Tasmania che bagna la costa occidentale e l'oceano Pacifico che lambisce invece le sponde orientali e dalle scogliere, con un pò di fortuna si possono vedere le balene che vengono a grattarsi le chiappe sulle rocce del promontorio...non è un'invenzione, c'è tanto di stele incisa che può testimoniare che dico il vero, i cetacei prediligono questa roccia per scrostarsi di dosso i parassiti e nonsochecavolo gli si accozza! Salendo verso il capo faccio una sosta alle sands dunes, dune di sabbia modellate dal vento, alte fino a 143 mt, dove si può praticare il sandboard, anche se per la verità, la scivolata, per quanto ripida ed emozionante, non vale l'arrampicata! Stanotte mi addormento a Henderson bay, in un bellissimo backpackers hostel nel nulla alla fine dell' ennesima strada sterrata.

La mattina del 31 marzo mi sveglio un' ora indietro nella stanza numero 3 del North wind lodge, siamo entrati ufficialmente nella stagione autunnale, anche se fa ancora molto caldo, e come in europa entra in vigore l'ora legale, quindi adesso la differenza con casa mia è di sole 11 ore!
Saluto John, la moglie e le due biondissime figlie che aiutano la madre a rifare le stanze e mi dirigo verso la Ninety miles beach, la spiaggia più lunga del paese, anche se in realtà misura solo 96 km (solo?!..ricordo a chi non lo sapesse che un miglio sono 1,6 km). Su questa spiaggia i locals vanno a caccia di Tuatua, crostacei che ci si può portare a casa nella quantità massima consentita di 150 per persona, a patto che misurino almeno 125 mm. Ora, viste le dimensioni, e sentendo parlare di crostacei, voi, come me pensereste a dei piccoli gamberetti, magari da fare con un bel sughetto di pomodoro fresco e basilico..immaginate invece la sorpresa quando per scoprirne le fattezze mi metto a scavare nella sabbia dove si nascondono e mi ritrovo faccia a faccia con degli scarafaggetti bianchi sotto e tigrati sulla corazza, con antennine e un codino a pungiglione che immagino usino per scavarsi la tana! Ecchiseli magna sti cosi?? E come poi?? Che schifezza, 150?! Ma neanche uno ne prenderei!!Figuriamoci averli nel piatto!! Fammi andar via da sta spiaggia per carità! Guido un sacco per lasciare la penisola del far north, mi innervosisco pure, perchè ogni momento c'è un rallentamento per lavori, o l'asfalto posato di fresco e la carrozzeria della Lancer risuona di pietrisco assassino, se va avanti così sta macchina gliela riporto indietro ridotta ad un colabrodo..potrei dire che ho preso la grandine..see..in orizzontale..dove poi che fa un caldo porco! Nel pomeriggio arrivo alla città di Opononi, dove nell'estate del 55\56 (si perchè qui estate è il nostro inverno quindi da dicembre a febbraio) arrivò nella baia un socievole delfino che non aveva paura degli uomini e giocava con gli abitanti diventando presto l' amato simbolo della città, finchè un giorno venne ucciso da un gruppo di pescatori ignoti e così la popolazione commissionò ad uno scultore di ricordarlo con una statua di bronzo che ritrae Opo che gioca con un bimbo. La baia è un posto magico, bellissima e racchiusa tra colline verdi e dune di sabbia gialla che si perdono in mare, Opo, arrivato dall' oceano aperto, aveva scelto proprio un bel posto.
Dopo aver quindi contribuito a colorare ancor di più la mia pelle già abbronzata, riprendo la macchina per guidare in mezzo alla foresta di Waipoua, dove ci sono i kauri più vecchi e più grandi della Nuova Zelanda, il più anziano, che pare abbia 2000 anni è alto 51 metri ed ha un diametro di 18, viene chiamato dai Maori Tane Mahuta, il signore della foresta ed è considerato il figlio del dio padre cielo e della madre terra. La strada passa per 18 km in mezzo alla foresta tra curve infinite, un pò mi viene da chiedermi se non ci fosse la possibilità di farla un pò più lineare, tagliare per tagliare..ma forse qualcuno con più conoscenze ambientali potrà darmi una risposta soddisfacente, evitando così che continui a maledire gli ingegnieri stradali neozelandesi! Arrivo a Dargaville che il sole sta tramontando e trovo un bellissimo backpackers hostel ricavato da una ex scuola materna, mi accolgono... che mi mostrano la sala dello svago con divani, tv, chitarre e una lavagna dove l' indomani lascerò il mio messaggio di ringraziamento, poi la cucina, dove un capellone di nome Mario con i lobi dilatati da due cerchi d'osso di almeno 30 mm, sta cucinando qualcosa di succulento e infine lo stanzone con circa 12 letti diviso da paratie dove passerò la notte..e speriamo che Mario e il Bilbo Baggins che guarda la tv non russino sennò mi tocca chiamare i Nazkull con gli spadoni a trafiggerli nel sonno..se non avete letto o visto il Signore degli anelli, cosa molto grave, e non capite la citazione, cosa gravissima, non potete neanche capire perchè mi trovo in Nuova Zelanda!
La mattina, come intuito dal cielo stellato che ho lungamente ammirato la sera prima, mi ha svegliato un bellissimo sole, che dava il meglio di se mentre facevo colazione nella stanza della tv che ha delle enormi vetrate. Si intuisce proprio che era una vecchia aula di scuola, i finestroni, i ganci per le giacche alle pareti, le lavagne, adesso sulla parete in fondo c'è un bel murale con pesci e animali autoctotoni, come il kiwi, l'uccello simbolo del paese, che pare un pò un ratto con il becco lungo, anche perchè non vola e ha sto piumaggio che sembra più pelo..ma d'altronde qui è pieno di uccelli che non volano..bah!
Mentre passo per il corridoio a godermi il sole mi leggo il regolario per le maestre datato 1915: non si potevano sposare nel periodo in cui era in vigore il loro contratto, non potevano farsi vedere in compagnia di uomini, non potevano fumare, nè indossare abiti colorati, non potevano farsi beccare in auto accompagnate da uomini che non fossero il padre o il fratello, non potevano se non in circostanze particolari, portare i capelli sciolti, nè abiti che non fossero di due pollici sotto il ginocchio, vietatissimo essere beccate in gelateria, spazzare il pavimento dell' aula una volta al giorno e lavarlo una volta a settimana e accendere la stufa alle 7 perchè l' ambiente fosse caldo alle 8 per l'arrivo dei bimbi.
Lascio a malincuore il Green house hostel, tanto da dimenticare lì il mio accappatoio Decathlon (porca zozza!) e scendo in direzione Auckland; Tokatoka, e non fate battute sulla Carrà, Matakohe, Paparoa, Maungaturoto, Brynderwyn, sono nella regione della Kumana, da cui prende il nome la dolcissima patata viola che voglio assaggiare stasera, il paesaggio è ancora una volta bellissimo, forse il migliore di quelli incontrati finora, lungo la strada incontro un paesino con una bella panetteria e scendo dall' auto per una quiche, in una pensilina per il bus vedo una foto di una bella cascata e quando poco dopo trovo l'indicazione per le Piroa falls la seguo senza pensarci, mi ritrovo a fare questa passeggiata tra rocce e fiume simile a quella per arrivare ai laghetti in campagna da me, poi arrivo alla cascata che è bellissima e inizio a scalare le rocce con cavalletto, macchina fotografica, ma vado tranquilla, sono una capretta di montagna e il desiderio di arrivare vicino al getto mi sostiene, ci sono solo io, non è un posto turistico, come una belina mi accovaccio per fare una foto e il telefono scivola in acqua dalla tasca, ma me ne frego...io voglio andare sotto il getto della cascata e farmi una foto..coi vestiti, senza vestiti, acqua gelida, sole caldo mi asciugo sulle rocce e sto un pò in contemplazione pensando a quando con gli amici si partiva da Genova il sabato sera per andare ai laghetti a Cartosio a passare la notte, cuocendo salsiccia sul fuoco  infilzata con i legnetti e a fare il bagno di mezzanotte illuminati dalla luna, poi ci si infilava nei sacchi a pelo, sulle pietre! e ci si svegliava il giorno dopo col sole...
Riprendo la strada finchè non trovo un negozietto che promette formaggi locali, mi compro un pezzo di Gouda Tasty e me ne vado di fronte alla scuola nel cortile all' ombra degli alberi con la mia borsa frigo, il pranzo oggi prevede: formaggio, fichi, pane, muscoli all' aglio e vinello locale, sigarettina finale, finchè un pò ebbra mi giro ad osservare la bandiera neozelandese così simile a quella australiana, se non fosse che ha solo 4 stelle, pensa pensa, eppure non capisco..sono sicura che per la bandiera australiana la stella a sette punte sotto la union jack rappresenta i 6 stati ( Northern territory, Western Australia, South Australia, Victoria, Queensland e New South Wales ) più la Tasmania, le altre 5 stelle rappresentano la southern cross, la costellazione della stella del sud, cosa significano queste? Parto decisa verso l' ufficio della scuola, dove al pc sta seduta un' insegnante, le chiedo se siamo ancora in orario di lezione perchè vorrei fare una domanda ai bimbi, mi immagino già che mi spiegano il significato della loro bandiera che sicuramente avranno studiato, ma purtroppo sono già andati a casa, e non mi resta che chiederlo a lei, che mi spiega che quella è la loro interpretazione della southern cross, poi siccome qualche post fa scrissi che la N.Z. aveva cambiato la bandiera perchè così avevo inteso ascoltando la radio, per dovere di cronaca le chiedo lumi ed effettivamente mi conferma che si sta dibattendo sulla questione, in quanto il paese oltre a quella attuale riconosce anche la bandiera maori, ma il polverone si è alzato da quando il primo ministro ha proposto come bandiera, quella degli all black nera con la felce bianca, che per il paese ha solo valenza sportiva ma non si può negare che sia riconosciuta in tutto il mondo più che quella ufficiale! Lei in ogni caso ci tiene a farmi sapere che sta bene con questa bandiera, anche perchè, dice, loro, rispetto all' Australia che è una repubblica, sono ancora molto più un regime da colonia. La sera, nel soggiorno delle vecchie strambe proprietarie del backpackers hostel dove dormirò, in un vecchio tour bus, in compagnia di una coppia di svizzeri terrò banco su quanto appena appreso! Ma parliamo di questa inusuale sistemazione per la notte..viaggio in direzione Hamilton quando inizia a tramontare il sole, mancano ancora una 70ina di km alla meta perciò devo fermarmi prima e quindi opto per raggiungere questo ostello che viene descritto nella guida BBH come un posto delizioso in una fattoria, il luogo ideale per fare un' esperienza agreste..si...e quando scrivo si, dovete leggerlo come quando rispondete a qualcuno con quel tono fastidioso che sottointende "come no!". Mi dico, in mezzo al nulla chi vuoi che ci sia, sarò l'unica ospite..si..non ci sono più letti disponibili, ma se voglio, al prezzo stracciato di 20 NZD posso dormire nel tourbus, dove c'è un letto grande, ma non l'elettricità, quindi mi devo arrangiare con una torcia..però domattina se guardo a destra posso vedere che albeggia! E che posso fare..sicuramente non mi ricapiterà più (per fortuna o purtroppo, lo devo ancora scoprire!) e cmq non ho molta scelta, ormai scende la sera! Accetto e la baffuta Anita, con il suo fare da bestia maschia e il suo braccio ingessato mi accompagnano al giaciglio, che non è così male, se si escludono le cianfrusaglie disseminate un pò ovunque tra cui però amplificatori, rastrelliere per chitarre e una Gibson nascosta sotto il letto, da non menzionare invece la protesi dentale sul piano del lavello, il messaggio cifrato sul mobiletto dei piatti e i bastoni che userò nottetempo per bloccare la porta del bus al fine di evitare visite sgradite!
Con la zucca, il porro e le patate dolci mi faccio una bella vellutata che Penny, la proprietaria senza baffi, gradisce a tal punto da pulire la pentola con il leccapentole, poi mentre vado in bagno butto un' occhio ad una stanza sulla destra con la luce accesa..avete presente "sepolti in casa", programma tv di quelli che non riescono a liberarsi dei loro beni materiali ma anzi ne accumulano a più non posso? Ecco, uguale! Ormai sono quasi certa che mi uccideranno nel sonno, anche perchè ho fatto l'errore di lasciare scorrere l'acqua per lavare una pentola e con un sorriso tirato Penny mi ha informato che loro non hanno acqua perchè nella zona non piove molto, e poi a loro piace Stromboli e io vengo dal nord dell' Italia, quindi non ha senso lasciarmi in vita! Invece la mattina dopo, non solo mi sveglio viva, ma guardo anche sorgere il sole da sotto le coperte!