giovedì 13 marzo 2014

#VictorHarbor#PortElliot#Goolwa#Strathalbyn#Wellington#TailemBend#Meningie#Kingston S.E.#SouthAustralia


Il lunedì di festa della Adelaide Cup, gli Australiani agonistici di bowling, vengono a Victor Harbor a sfidarsi, in completo bianco su tappeto verde facendo rotolare delle bocce colorate che non sono proprio rotonde ma piu piatte ai lati, come delle specie di ruotine. Le regole sono uguali a quelle della bocciofila di Cartosio, o di Mura dello Zerbino, ma non ho visto nessuno tentare la "bocciata" per togliere il punto all' avversario, al massimo cercano la collisione tramite rotolamento, ma diciamo che quando una boccia è ben piazzata sul pallino, la partita è bella che decisa! Cosa fondamentale..non è un gioco per vecchi!


Rapita da cotanto sforzo sportivo mi incammino sul lungomare da cui parte un pontile lungo e curvo che porta direttamente a Granite Island, anche raggiungibile su un tram trainato da un cavallino, che però va a passo di lumaca perciò faccio prima a piedi e risparmio 7 dollari!


Sull' isola vive una colonia di pinguini che di giorno è in mare a pescare e al tramonto rientra sulla terra ferma a passare la notte, ma visto che sono le 11 del mattino non mi resta che fare il giro ad anello lungo la costa. Nell' antico nome aborigeno l' isola si chiama Kaiki ed è legata a storie risalenti al tempo del sogno che riguardano le balene australi, che dalle sue coste si possono osservare da giugno a ottobre, grazie al granito di cui è fatta, l' isola è riuscita a sopravvivere a centinaia di anni di erosioni ed eventi geologici, mentre tutto intorno il limestone si sgretolava e diventava parte della spiagge di Encounter Bay, così battezzata perchè qui l'8 Aprile 1802 si incontrarono la nave Le Geographè della flotta francese del Capitano Nicholas Bauden e la Investigator della flotta inglese capitanata da Matthew Flinders.


Come ogni isola che si rispetti è spazzata da forti venti che hanno contribuito a dare alle scogliere forme affascinanti, ogni angolo, assembramento di rocce, stelo d' erba e guizzo di blu mi appare così meraviglioso da farmi fermare in continuazione a scattare foto peggio di una nipponica e il sentiero completabile in 40 minuti diventa una marcia longa di quasi 2 ore!



Lo stomaco dice la sua e quindi parto spedita con il mio passo assetto running perso la Lancer che custodisce il mio pranzo. Magra scoperta quando apro la scatoletta di salmone, che costa più del tonno e appuro che lo confezionano con ancora la pelle e una miriade di spine..va dritto dritto nella rumenta..è ora di mettersi in marcia perciò risalgo la costa verso Port Elliot, Goolwa e torno all' interno passando da Strathalbyn, Wellington e Tailem Bend, ridiscendo verso il mare saltando a piè pari Meningie, e decido di raggiungere Kingston prima del tramonto, sperando sia un pò più grande delle cittadine passate finora, il fatto è che sulle cartine alcuni nomi sono scritti più grandi e mi da l' illusione che siano centri un pò più abitati, invece il più delle volte sono piccoli paesini con una pompa di benzina, un hotel che fa anche ristorante e un Iga (market) o quando mi va di lusso un Coles o un Woolworths che sono le catene più grosse, e l'immancabile ufficio postale..e i cessi pubblici! Questi ultimi 100 km sono stranissimi come paesaggio perchè la strada scorre lungo la costa ma direttamente a fianco non c'è l'oceano, bensì una massa di terra salata oltre la quale c'è della terra emersa e poi l'oceano.



Queste pozze, o laghi salati sono prevalentemente grigiastri a parte uno all' altezza di Tailem Bend che è rosa, e anche se adesso è solo sale e non acqua, ha la superficie increspata come una reminescenza di onde, immagino che poi in una stagione meno secca di quella attuale, sempre che ci sia, queste masse di sale diventino veri laghi..forse..comunque, tra varie considerazioni e la radio (mix 102.3) che mi accompagna da Adelaide con canzoni d' amore che mi fanno un pò piagnucolare, arrivo a Kingston..una pompa di benzina, un hotel che fa anche ristorante, e che per fortuna ha una singola ( capirai chi cacchio ci viene a Kingston, forse uno che voleva andare in Jamaica è ha sbagliato a prenotare il volo, ammesso che qui ci sia un aereoporto..) e un Iga,l'immancabile ufficio postale..e i cessi pubblici!


Mi mangio un cesto di gamberi, cappesante e affini fritti insieme alle patatine mentre il ricordo di un pezzo alla radio mi fa ancora lacrimare..una vecchia del tavolo a fianco si avvicina per chiedermi se è tutto ok, mi giro con la bocca piena, lo sguardo da vitello e le dico sputazzando pezzi di fritto :" si, è che è troppo buono!"

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