mercoledì 7 novembre 2018

Ma u belin - the beginning, il mio nuovo eroe!



26/10/2018
La giornata si è conclusa a Rueifang, dopo aver recuperato lo zaino ed essere salita su un treno che strattonava ad ogni fermata, alla stazione di Hualien. Il viaggio dura più di 3 ore e ho il tempo di ripensare al fantastico colossal indiano che ho visto la sera precedente a Taroko. Quando capito sul canale Imax, sullo schermo si avvicendano scene di un immenso palazzo, riccamente decorato, nel deserto.


 Un uomo anziano barbuto sembra amministrare i soldati, uno più giovane sembra dargli ordini, c’è una donna in catene. Compare sto colosso d’uomo, che si infiltra nel palazzo e con colpi fantascientifici sgomina alcuni soldati che si accorgono della sua intrusione, si confonde tra le loro fila e dà prova della sua astuzia e forza appiccando in un secondo, fuoco alla sala principale del palazzo. Viene inseguito, attaccato in gruppo, ma sempre spacca e legna tutti, con gran facilità. Qualcuno tra il popolo lo riconosce, è Baahubali, anche detto Ma u Belin! 


Libera la donna incatenata con due colpi di scimitarra e la carica su una biga con le ruote infuocate dai soldati. Poi si distrae come un fesso e gli tirano un ramo da 100 chili in faccia, facendolo capitolare nel fango. Lo riportano a palazzo dove ha uno scontro feroce con altri altolocati, ma li legna tutti, poi interviene il vecchio barbuto che invece gli tiene testa. Ma u Belin però ha la meglio e invece di uccidere il vecchio, si fa riconoscere e questi gli prende un piede e se lo mette sulla pelata, mentre il popolo grida in coro “Ma u belin, Ma u belin!”. 


Di colpo parte lo spiegone e si vede una donna che tiene in braccio un bambino, un’altro viene partorito e le viene portato in grembo e quando lo guarda, il piccolo gli afferra saldamente un dito. Si capisce che è un super bambino, quindi lei se lo tiene e lo chiama Ma u belin. I due bambini crescono insieme e vengono educati e addestrati. Mentre pregano con la madre all’aperto, uno scorpione sta per pungere la madre ignara e Ma u belin lo afferra di nascosto e lo stringe nel pugno, mentre la coda lo punge ripetutamente, ma ovviamente non gli fa niente


. Ma u belin passa il suo tempo con il popolo e per questo è molto amato. Un traditore manda una missiva tramite piccione viaggiatore ad una tribù nemica, Ma u belin e il fratello lo seguono sul ciglio di un burrone per fermarlo, ma l’uccello è già in volo e il Giuda si getta nel precipizio. Ma u belin, con un gesto da vero figo, lancia una corda al fratello e prende l’altro capo, gettandosi dietro al traditore. 


Il fratello ha lo sguardo furbetto e molla la corda per far morire Ma u belin, ma la corda si incastra in una pietra e al sopraggiungere dei rinforzi, il fratello deve tirare su Ma u belin che ha brancato il traditore. Una volta in salvo Ma u belin da una pacca al fratello, come a dire che la sua fiducia era ben riposta. Al fratello invece gli girano le balle. Il nemico sopraggiunge e l’esercito si divide in due schiere, una con Ma u belin e l’altra col fratello. Come rito propiziatorio si devono decapitare due bufali e schizzare col sangue la statua di una tettuta dea Kalì. Il fratello esegue, ma Ma u belin si rifiuta, prende la scimitarra e si taglia il palmo della mano, con il quale schizza la statua. La gente apprezza.
Il nemico attacca, perdite copiose da entrambi i lati, il popolo di Ma u belin è fatto schiavo e usato come scudo dal nemico. Non si sa come agire, tutti aspettano un’azione diversiva, ma il fratello è una merda e arma delle catapulte con lame rotanti e falcia il suo popolo per arrivare al nemico, la madre storce il naso, è il momento di Ma u belin, che fa lanciare un enorme drappo di seta del Bangladesh, bella variopinta e pregiata sulla testa dei nemici, per poi colpirla con frecce infuocate e arrostirli tutti. La sua parte di popolo è salva e Ma u belin viene osannato, mentre il fratello rosica. Ma u belin però è un signore e gli rivolge un sorriso pieno d’amore. Finisce lo spiegone e io rimango lì, mentre lo schermo mi informa che c’è un sequel che probabilmente non potrò mai vedere.



E intanto sono arrivata a Rueifang, cittadina piccola, tranquilla, che userò come base per perlustrare l’inospitale regione del Nord.

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