giovedì 22 novembre 2018

Quy Nhon: pioggia, pioggia, pioggia e funerali



18/11/2018
Uff..piove a Quy Nhon, cittadina in costante espansione, ancora fuori dalle mete turistiche del paese, anche se non per molto, visto le grandi costruzioni che popolano la strada del lungomare. Particolare, curata, non ancora terribilmente caotica e per questo estremamente apprezzata!
Non resta che rimanere a letto, riposarsi dalle fatiche dei giorni precedenti, dormire un po di piu, cullati dal rumore della pioggia che sembra non volersi fermare. Nei mometi di quiete si esce a cercare qualcosa da mangiare, perchè quello che davvero scarseggia qui sono i ristoranti. Caffe quanti ne vuoi..sembra che vivano di caffè! Book cafè, Cafè Bazan, Nguyen Cafè..i vietnamiti amano berne a litri, possibilmente freddo, con ghiaccio e aromatizzato.


Dopo due giorni di letto, mi avventuro in strada dove scopro con piacere che il traffico, con queste condizioni si è sensibilmente ridotto. I clacson sono meno molesti e la strada si puó attraversare più agevolmente, senza rischiare di morire ad ogni attraversamento. Il tempio Champa di Thap Doi dista meno di un paio di chilometri dall’ostello, quindi, dopo un massaggio rigenerante nella spa piu quotata, sono pronta per intraprendere il cammino. Già che sono di strada compro il biglietto del treno per Nha Trang e poco dopo mi imbatto in quello che ha tutta l’aria di essere la celebrazione di un funerale. Lo capisco dai carri addobbati con tendine viola e dorate, non certo per l’atteggiamento dei partecipanti, che si stanno esibendo in una strana danza, accompagnati da una banda di ottoni e percussioni. Tre carri attendono bardati a festa, mentre uno strano figuro, con maschera dipinta a mano, si esibisce sulla strada, agitando una bandiera e un ventaglio.


Alcuni partecipanti mi invitano ad entrare in questo negozio spoglio in cui è stato allestito un palchetto commemorativo del defunto, e una specie di sacerdote pratica ampi movimenti con le braccia davanti alla foto del caro estinto. Un uomo con sembianze e trucco scimmiesco mi mostra la sua danza.


Dopodichè mi accomiato e proseguo verso il tempio. È uscito il sole e fa un caldo bestiale, mentre salgo e scendo dal marciapiedi per evitare i motorini, i banchetti, le vecchie che vendono frutta o che cuociono carne, vengo sorpassata dai tre carri funebri di prima, uno con dentro la banda, che continua a suonare, uno con l’altarino, l’ultimo con i partecipanti alla celebrazione seduti su panche inserite all’interno del carro coperto. Sulla sponda, con lo sguardo mesto, sta seduto un ragazzo con le gambe a penzoloni, che fa scivolare sulla strada dei foglietti stampati.


 Si allontanano prima che possa estrarre la macchina fotografica. Arrivo al tempio, che consiste in due torri di mattoni rossi accatastati senza bisogno di leganti, queste strutture, anche dette Twin Tower sono un’importante testimonianza della cultura Champa che, in questa parte di paese è visibile in almeno quattro differenti templi ed altrettante città dal VII al XV secolo. Le Torri sono antichi luoghi di culto e nella parte superiore sono ricche di rilievi e sculture che rappresentano animali, uccelli soprattutto, ma anche divinità. I Cham erano di religione induista, dediti al culto di Shiva, anche se per un periodo lungo circa 50 anni, dal 875 al 925 il Re in carica decise di adottare come nuova religione ufficiale, il Buddismo Mahayana.


 Nel periodo successivo al X secolo, inizió il declino della dinastia Champa, attaccata su piu fronti e depredata dei suoi tesori, venne privata del suo Re che fu giustiziato e la Regina Mi E, rapita dai vietnamiti, per conservare l’onore si gettó nelle acque, lungo il tragitto che l’avrebbe portata in terra nemica.
Torno in ostello a prendere la mia roba, saluto Lue chi ha accudito in questi giorni e parto verso la stazione per raggiungere in serata la città di Nha Trang, ultima località di mare prima delle montagne e della caotica Saigon.


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